L'impegno del tutto (Marco 8:31-37)

Gesù ha continuato, in questo periodo dopo il ritorno degli apostoli dalla loro missione, a formarli - non tanto con nuove informazioni, ma ribadendo quello che aveva già insegnato con discorsi, dispute, e miracoli. Ha anche ripetuto dei miracoli (seconda moltiplicazione del cibo Mc 8:1-9), ma ancora non capivano (Mc 8:17-21). Gesù ha molto più pazienza che noi spesso abbiamo verso i più giovani della fede, e Gesù anche li affida del ministero nonostante la loro poca comprensione!

Poi, 10 mesi prima della sua morte, ha iniziato un nuovo tema nella sua formazione, quello di rinunciare a tutto e portare la propria croce. Ha iniziato a parlarne dopo la confessione di Pietro ("Tu sei il Cristo" - Mc 8:29), perché solo una fede in un Gesù così esaltato può sopportare il costo che i discepoli avrebbero dovuto sostenere. Non erano pronti prima. Adesso sì (anche se Pietro non voleva ancora accettarlo, come vedremo), e così Gesù diceva queste cose apertamente (8:32).

1. Che cosa ha insegnato Gesù di sé stesso? (Mc 8:31)

Che avrebbe sofferto, che sarebbe stato e avrebbe risuscitato.

Anche importanti sono le parole "era necessario" - Gesù sapeva la sua missione, il suo compito, e seguiva quella nonostante i suoi sentimenti personali sul fatto di soffrire.

Anche questo insegnamento Gesù l'ha dovuto ribadire per aiutare gli apostoli a ricordare, capire e credere - nei Vangeli sinottici è ripetuto in Mc 9:31 e Mc 10:33-34, e chi sa quante altre volte non scritti nei Vangeli.

2. Come ha risposto Pietro, e perché? (Mc 8:32)

Ha rimproverato Gesù in privato. Dopo la sua confessione, Pietro aveva solo delle idee grandi e potenti in testa, che il Cristo avrebbe fatto cose ancora più meravigliose di quello che aveva già fatto (e forse sarebbe stato il figlio dell'uomo potente di Dan 7:13-14). Che, naturalmente, Gesù ha fatto alla sua morte e risurrezione, ma non erano il genere di meraviglia che Pietro si aspettava né voleva. (Nonostante che Gesù ha detto diverse volte che sarebbe risuscitato, Mc 9:9-10 e il comportamento degli apostoli dopo la sua morte e risurrezione indicano che il concetto era inimmaginabile per loro.) Così ha rimproverato Gesù per aver sbagliato riguardo a quello che il Cristo doveva fare, riguardo a quello che un uomo potente come lui poteva fare.

3. La risposta di Gesù ti sembra dura? Cioè, in pubblico piuttosto che da parte, e chiamarlo Satana. (Mc 8:33)

Sì, ma era necessario. Tutti i discepoli dovevano aver chiaro la via della sofferenza - possibilmente anche loro pensavano qualcosa di simile, ma non avevano l'impetuosità di Pietro per dirlo.

E Pietro aveva bisogno di sapere l'origine di questi pensieri. Non erano soltanto pensieri impetuosi, ma una tentazione piantata dal diavolo. Qualsiasi opposizione alla necessità divina ("era necessario") è diabolica in origine. Così nel futuro, quando sarebbe stato tentato di evitare la sofferenza, avrebbe potuto ricordare l'origine di questa tentazione. Similmente noi, quando c'è il pensiero di prendere la vita facile e così evitare le difficoltà create da un impegno totale per Gesù, quando non vogliamo pagare il costo di dedicare tutto il nostro tempo al Signore, sappiamo da dove viene questo pensiero.

Ci sarà più sulla correzione dei discepoli da parte di Gesù nel prossimo studio.

4. A chi è indirizzato il seguente discorso? (Mc 8:34-38)

Non solo ai 12 apostoli, non solo al gruppo più largo di discepoli, ma anche a tutta la folla. Il comando è "Se uno (cioè qualsiasi persona, non solo per un gruppo ristretto di seguaci o di membri di chiesa) vuol venire dietro a me."- Anche se non hanno sentito la confessione di Pietro. Ma è il momento di chiarire questa aspetto di essere il discepolo di Gesù, prima che sia troppo tardi.

5. Marco 8:34 è la chiave del discepolato, se non la definizione. Quello che noi dobbiamo fare, e quello che dobbiamo insegnare ad altri a fare. In quale modo spieghi i tre aspetti?

Rinunciare a sé stesso: non è rinunciare ad un oggetto (forse solo per un periodo di tempo) né sconoscersi né odiarsi. Invece, è negare di essere il centro della propria vita, è dare a Dio tutto (corpo, carriera, soldi, tempo, famiglia), è dire di no a sé stesso per dire di si a Dio. Non è negare qualcosa a sé stesso, ma negare se stesso. Rinunciare al desiderio di status, onore, ricchezza, tranquillità, vendetta, sicurezza ora e nel futuro, eccetera. Per una comunità, desiderio di comodità nella sala al costo del sostengo di altre chiese.

Prendere la propria croce: a questo punto della storia, i discepoli non sapevano della croce di Gesù. Sapevano solo che chi prendeva la propria croce stava per camminare lungo la via che portava alla propria morte coperto di vergogna (come anche Gesù ha fatto letteralmente). Prendere la propria croce, quindi, vuol dire andare alla propria morte - per vivere per Dio (Gal 2:20). Non è sopportare le difficoltà, ma morire alle difficoltà, che non contano più.

Seguire Gesù: pensare come Gesù, comportarsi come Gesù, ubbidire a Gesù. Insomma, non seguire più se stessi (rinunciando a sé stessi) ma avere la stessa missione di Gesù.

6. Perché dobbiamo venire dietro a Gesù? (Mc 8:35-38)

Se seguiamo noi stessi, perderemo tutto quello che abbiamo cercato di tenere.

Se rinunciamo a noi stessi e veniamo dietro a Gesù, avremo noi stessi - i veri noi come siamo stati creati ad essere, in dipendenza a Dio (tramite Gesù).

"Non è uno stolto chi perde ciò che non può tenere per guadagnare ciò che non potrà mai perdere" - Jim Elliott (il missionario ucciso in sud America nel 1956).

Se vogliamo seguire Gesù, dobbiamo investire la nostra vita nello stesso modo e con gli stessi obiettivi di come Gesù ha investito la sua vita - che include fare discepoli che fanno discepoli. Quanto siamo disposti a rinunciare, per trascorrere abbastanza tempo con altri per discepolarli? Cioè, quanto investiamo nella vita degli altri piuttosto che nella nostra vita?

Indice degli studi

  1. Introduzione

Parte 1: Vieni e vedi

  1. La fame del cuore (Gv 1:29-51)
  2. Occhi che iniziano a vedere (Gv 2:1-11)
  3. Persuasione creativa (Gv 3-4)

Parte 1: Vieni e seguimi

  1. Peccatori e pescatori (Lu 5:1-11; Mc 1:16-20)
  2. La missione di Gesù (Mc 1:21-45)
  3. Proteggere i discepoli (Mc 2:1-3:6)

Parte 3: Vieni e sta con me

  1. Per la vita (Mc 3:7-19)
  2. Ascolto (Mc 4:1-20)
  3. Insegnamento (Mc 4:35-6:6)
  4. Diventare come il maestro (Mc 6:7-13,30-32)
  5. Ancora una volta (Mc 6:30-52)
  6. L'impegno del tutto (Mc 8:31-37)
  7. La correzione dei discepoli (vari brani)

Parte 4: Dimora in me

  1. Il carattere di un leader (Gv 13)
  2. L'aiuto per un leader (Gv 14-17)

Parte 5: Vai con me

  1. Il gran mandato (Mt 28:16-20)