Ascolto (Marco 4:1-20)

Dopo aver chiamato i 12 apostoli, Gesù ha insegnato nel sermone sul monte (secondo i Vangeli di Matteo e Luca). Non lo leggeremo, perché era un insegnamento generale per tutti i suoi seguaci. Però, prima di essere mandati in missione, i discepoli più stretti (i 12 e alcuni altri Mc 4:10) hanno ricevuto un insegnamento particolare per prepararli, che vediamo nella parabola del seminatore.

1. Pensate a tutte le prediche e tutti gli studi che avete sentito quest'anno. Quanto te ne ricordi? Quanti hanno cambiato il modo in cui pensi o come ti comporti? Quali sono alcuni motivi per cui siamo così poco trasformati dalla Parola di Dio?

2. Perché Gesù insegnava in parabole? (Mc 4:10-13)

Non è per rendere l'insegnamento più facile da capire, come spesso si dice. Almeno, non era il motivo principale. Le parabole erano memorabili, ma non più comprensibili di un insegnamento diretto. Anzi, era il contrario - lo scopo delle parabole era di rendere l'insegnamento più difficile da capire.

Infatti, con le parabole molti sentono ma non capiscono. Alcuni hanno già respinto il messaggio di Gesù (perché non erano un buon terreno), e la loro punizione era di non sentirlo più, almeno non in modo facilmente comprensibile (vedi la spiegazione nei Brani difficili). Ma quelli che volevano capire ricevono la spiegazione - non solo i discepoli scelti, ma "quelli che gli stavano intorno" che si sono auto-scelti da fatto che gli stavano intorno e hanno chiesto il significato.

C'è anche un aspetto più pratico nel contesto: i farisei ed altri avevano già respinto Gesù, e lo ascoltavano per cercare un'opportunità per cogliere in fallo; Gesù non vuole dare a loro questa opportunità. Ma ai discepoli che volevano capire (un buon terreno), Gesù spiegava ogni cosa (Mc 4:34).

3. Come è il primo terreno? (Mc 4:4,15)

Non c'è penetrazione della Parola, non c'è comprensione. Satana toglie la Parola prima che possa avere un effetto.

4. Il secondo terreno? (Mc 4:5-6,16-17)

Persone che sentono la Parola, con risposta emotiva senza pensarci. Forse costretti o manipolati ad una decisione prematura. C'è un frutto spirituale immediato, ma a lungo termine risulta solo temporaneo, quando ci sono le difficoltà ed è più facile trovare gioia rinunciando alla Parola che perseverando.

5. Il terzo terreno? (Mc 4:7,18-19)

Il terreno è profondo, ma è impuro. La Parola è soffocata in tre modi:

6. Il quarto terreno? (Mc 4:8,20)

I segni della salvezza sono presenti: crescita, aumento, molto frutto. Perché dal frutto si può riconoscere un credente (Mt 7:20).

7. Cosa vuol dire tutto questo per noi quando discepoliamo altre persone?

Dobbiamo insegnare i nostri discepoli, spiegando le cose che sono forse difficili da capire, siccome hanno dimostrato di aver un cuore aperto.

L'aspettativa, e quasi la promessa, è la moltiplicazione. Se troviamo e seminiamo nel terreno buono, possiamo aspettarci 30, 60 o 100 discepoli come risultato (forse dopo diverse 'generazioni' di discepoli). Il convertito di oggi è il discepolo di domani e l'operaio che fa altri discepoli dell'anno prossimo.

Dobbiamo anche aspettarci che molti a chi parleremo non risponderanno, e addirittura alcuni inizieranno un percorso di discepolato per poi abbandonarlo o per le difficoltà o per la seduzione delle belle cose. Quelli che abbandonano la fede dovrebbero rattristarci ma non scoraggiarci - dobbiamo aspettarci che succederà. I risultati dipendono da Dio. Così dobbiamo seminare largamente e in modo indiscriminato, ma poi dovremo lasciare indietro quelli che non vogliono progredire per approfondire con chi sono i veri discepoli. Poi sembrare duro, ma dobbiamo lasciare perdere persone in chiesa che non vogliono maturare in Cristo (non buttandole fuori, ma non spendendo tanto tempo con loro).

Mentre il metodo di Gesù (non parlare in modo chiaro per poter distinguere i veri discepoli dai semplici ascoltatori) probabilmente non è un modello per noi, è anche vero che il nostro obiettivo non è semplificare tutto affinché tutti possano capire. Dobbiamo spronare gli ascoltatori a cercare di capire gli insegnamenti più profondi, più difficili da capire, che scandalizzano - e alcuni cercheranno di capire mentre altri rimarranno soddisfatti delle verità basilari.

8. Cosa dobbiamo insegnare a quelli che discepoliamo come conseguenza?

Come Gesù ha ritenuto questo insegnamento importante prima di andare in missione (il primo dopo la chiamata per essere mandati), così anche noi dobbiamo insegnare che i nostri discepoli vedranno diverse risposte al loro messaggio. La risposta non dipende dalla semina, ma dall'ascolto (e dall'opera di Dio in loro). La risposta non è un'indicazione della fedeltà del seminatore. Bisogna perseverare anche quando non c'è risposta, ma anche aspettarsi una moltiplicazione (prima o poi).

Indice degli studi

  1. Introduzione

Parte 1: Vieni e vedi

  1. La fame del cuore (Gv 1:29-51)
  2. Occhi che iniziano a vedere (Gv 2:1-11)
  3. Persuasione creativa (Gv 3-4)

Parte 1: Vieni e seguimi

  1. Peccatori e pescatori (Lu 5:1-11; Mc 1:16-20)
  2. La missione di Gesù (Mc 1:21-45)
  3. Proteggere i discepoli (Mc 2:1-3:6)

Parte 3: Vieni e sta con me

  1. Per la vita (Mc 3:7-19)
  2. Ascolto (Mc 4:1-20)
  3. Insegnamento (Mc 4:35-6:6)
  4. Diventare come il maestro (Mc 6:7-13,30-32)
  5. Ancora una volta (Mc 6:30-52)
  6. L'impegno del tutto (Mc 8:31-37)
  7. La correzione dei discepoli (vari brani)

Parte 4: Dimora in me

  1. Il carattere di un leader (Gv 13)
  2. L'aiuto per un leader (Gv 14-17)

Parte 5: Vai con me

  1. Il gran mandato (Mt 28:16-20)