Giosia

Seguire Dio fino alla morte

Dopo il buon re Ezechia, ci furono due re malvagi Manasse e Amon, in modo che l'idolatria fosse ritornata nel paese di Giuda.

Cosa scopriamo di Giosia in 2Re 21:23-22:2?

Diventò re quando suo padre fu assassinato. Aveva solo 8 anni, per cui doveva essere un trauma per lui. Tuttavia, crebbe come uomo di Dio, non lasciando mai il Signore. Possiamo vedere nella sua vita l'effetto di servire Dio per tutta la vita, da bambino fino alla morte.

Quello era l'intenzione di Giosia in 2Re 22:3-7?

Riparare il tempio. Questo era già previsto - c'era una scatola predisposta per l'offerta per le riparazioni - ma forse il denaro non veniva usato come doveva. Così c'era bisogno dell'ordine del re per eseguire i lavori che andavano fatti. Notate che il re ha scelto uomini fedeli per eseguire questi lavori, e così non c'era bisogno di chiedere di rendere conto. Anche noi, per seguire il Signore, dobbiamo cercare uomini fedeli che possono continuare e moltiplicare il nostro servizio (2Tim 2:2).

Durante i lavori, trovarono una copia del libro della legge che era stato perso - si pensa che sia stato il libro di Deuteronomio (2Re 22:8-10). Così il re si rese conto che lui, e tutta la nazione per anni prima di lui, non avevano osservato i precetti di Dio.

Qual era la riposta del re alla lettura del libro (2Re 22:11-13)?

Lutto e ravvedimento (stracciarsi i vestiti), e consultare Dio per capire quello che doveva fare per placare l'ira di Dio. Così anche noi, quando pecchiamo, non possiamo decidere il modo per toglierci il peccato e l'ira di Dio, dobbiamo chiedere a Dio cosa possiamo fare.

Come rispose Dio al re Giosia (2Re 22:14-20)?

Che Dio avrebbe punito e distrutto Giuda come aveva promesso. Ma a causa dell'umiliazione di Giosia, queste sciagure non sarebbero successe durante la sua vita. Ritorneremo a questo punto alla fine di questo studio.

Il re Giosia fece un patto impegnandosi a seguire il Signore con tutto il cuore, nel modo spiegato nel libro della legge che era stato trovato (2Re 23:1-3).

Quali erano le conseguenze di questo impegno? Quale impressione ti dà questo lungo elenco di azioni di Giosia? (2Re 23:4-20)

Tolse l'idolatria dal regno di Giuda, ma anche da quello che era stato il regno di Israele / Samaria (che era già distrutto dagli Assiri).

L'idolatria era molto più diffusa di quanto si capisce dalla lettura dei libri storici. Anche il tempio a Gerusalemme era infestato dagli idoli. Notate che gli "alti luoghi" non erano necessariamente per l'idolatria, ma anche per offrire sacrifici a Yahweh; ma Dio aveva detto di offrirgli sacrifici solo nel tempio a Gerusalemme, così tutti i (veri) sacerdoti dovevano andare a Gerusalemme. L'idolatria non era una pratica neutra; comportava anche tanta malvagità come la prostituzione e i sacrifici dei bambini. Togliere l'idolatria costava anche, per esempio sopprimere i cavalli e bruciare i carri. Adempiva le profezie di Dio - per i versetti 2Re 23:15-18 vedi 1Re 13, soprattutto i versetti 1Re 13:1-2,30-32. Questo brano mi ricorda Atti 19:18-19: impegnarsi a seguire il Signore con tutto il cuore vuole dire rinunciare a (distruggere) tutto quello che non lo glorifica, costi quello che costi.

Oltre a togliere quello che non va, seguire il Signore vuol dire anche ubbidirgli facendo quello che ha ordinato. Quindi Giosia fece celebrare la Pasqua, che neanche un grande re come Davide aveva fatto (2Re 23:21-23; l'avvenimento è approfondito in 2Cr 35:1-19, che non è necessario leggere). Infatti, Giosia è elogiato come il re che ha seguito più che qualsiasi altro re, anche se non era abbastanza per togliere l'ira di Dio dal regno di Giuda (2Re 23:24-28).

Come fu premiato Giosia per la sua fedeltà (2Re 23:29-30)?

Non solo Dio non gli diede la vittoria in battaglia, come fece per Davide, ma addirittura lo lasciò morire in battaglia quando era relativamente giovani (39 anni). Dio l'avrebbe potuto lasciare regnare altri 40 anni, che senza dubbio sarebbe stato una benedizione per i Giudei. Invece Dio benedisse Giosia con la sua morte, in modo che non dovesse vedere né sperimentare i disastri imminenti, come Dio aveva promessa in 2Re 22:20. Infatti, tre mesi dopo la morte di Giosia, Egitto soggettò Giuda; cinque anni dopo Babilonia portò in esilio i primi prigionieri (incluso Daniele); 22 anni dopo Gerusalemme fu catturata e il regno di Giuda distrutto.

Così anche per noi: la morte non è la cosa peggiore che ci può succedere. Anche Gesù, che ancora più di Giosia seguì Dio con tutto il cuore, subì la morte perché non era la cosa peggiore che poteva succedere. Nelle difficoltà (nostre o altrui), Dio può nella sua misericordia lasciarci morire, piuttosto di lasciarci vedere e sperimentare peggio. O anche per impedirci di combinare dei guai, verso noi stessi o verso gli altri.

Vedi anche la voce dell'enciclopedia su Giosia.

  1. Introduzione
  2. Isacco
  3. Caleb
  4. Eud
  5. Ioab
  6. Ioas e Ieoiada
  7. Ezechia
  8. Giosia
  9. Mardocheo
  10. Giacomo (fratello di Gesù)
  11. Tito
  12. Onesimo e Filemone