Isaia 5
Questo capitolo inizia con una parabola. Qual è il racconto dei primi due versetti?
Qualcuno piantò delle viti nella sua vigna e le curò, per avere dell'uva. Invece, produsse solo uva selvatica, che non è buona da mangiare.
La parabola si riferisce al rapporto di Dio con il suo popolo (a questo punto, i Giudei di Gerusalemme e di Giuda). Dio fece del tutto per la sua vigna ma i Giudei produssero uva selvatica (4). Quali sono alcuni esempi nella storia di quello che Dio fece e di quello che i Giudei produssero? Quali sono gli esempi nel versetto 7?
Non è un elenco esauriente, ma Dio li chiamò, li salvò dalla schiavitù, diede da mangiare e da bere, diede la legge, li perdonò, combattette per loro, diede un paese, diede dai conduttori, promise un regno eterno. I Giudei invece si ribellarono, adorarono altri dèi, praticarono l'ingiustizia, non osservarono la legge.
Il versetto Is 5:7 sottolinea l'amore di Dio per i Giudei (i suoi prediletti), e l'ingiustizia dei Giudei, piuttosto di disubbidienza alla legge o mancanze nel culto. In quel versetto c'è un gioco di parole in ebraico: Dio si aspettava rettitudine (mispat) ma c'era spargimento di sangue (mispoh); si aspettava giustizia (sedaqah) ma c'era grida di angoscia (sechaqah). Ciò è un richiamo anche per noi, perché siamo interessati all'ubbidienza personale ai comandamenti morali e all'adorazione, ma meno alla giustizia nella società.
Quali erano le conseguenze di questa pessima raccolta? (5-6)
Dio avrebbe tolto la protezione affinché gli animali potessero invadere e distruggere la vigna. Così sarebbe rimasto solo un deserto non coltivato. Questo capitò quando i Babilonesi invasero la Giudea, che Dio non protesse come aveva fatto nel passato (per esempio contro gli Assiri nei capitoli Is 36-37), e distrussero Gerusalemme.
Gesù raccontò una parabola simile in Matteo 21:33-46 (e i brani paralleli in Marco 12:1-12 e Luca 20:9-19). In quali modi le parabole di Isaia e di Gesù sono simili e sono diverse?
In tutte e due Dio è il proprietario. Per Isaia, i Giudei erano il frutto (che non era buono); per Gesù i Giudei erano in affitto e non davano al proprietario il frutto, maltrattando i servi e uccidendo il figlio del proprietario. In tutti e due, i Giudei periscono. In quella di Gesù, c'è uno sviluppo nel pensiero, che la vigna sarebbe stata data ad altri vignaiuoli, cioè ai Gentili.
Nel Nuovo Testamento, ci sono esortazioni simili ai Cristiani, a rispondere nel modo giusto all'opera di Dio per noi. Per esempio, 1Corinzi 5 spiega diverse benedizioni che abbiamo in Cristo. Qual è la conclusione del discorso in 1Cor 6:1-2?
Non ricevere la grazia di Dio invano. Cioè, rispondere bene alla grazia di Dio, con rettitudine e giustizia.
Il predicatore Spurgeon ha scritto: Ho pensato dei vantaggi della mia posizione verso il Signore, e lamentandomi con grande vergogna che non sto portando tali frutti a lui che la mia posizione richiede. Considerando i nostri privilegi, vantaggi e opportunità, temo che molti di noi abbiano bisogno di sentire grandi investigazioni del cuore.
Nella prossima sezione del capitolo (8-24), vengono condannati (“guai a quelli che…”) sei peccati specifici. Quali sono? Secondo te, quali di questi peccati sono più comuni oggi?
(Is 5:8-10) accumulare case e terreno, in modo che gli altri non abbiano spazio per vivere. In Israele, possedere il terreno faceva parte del patto, e i terreni andavano restituiti ogni 50 anni, nel giubileo (Lev 25:13). Punizione: le case saranno abbandonate e i campi produrranno poco (di solito un comer di seme produceva 10 comer di grano, qui solo un efa che è un decimo di un comer).
(Is 5:11-17) ubriacarsi, e divertirsi senza pensare al Signore. Punizione: deportazione per non aver conosciuto Dio, morte per i divertimenti. Così Dio sarà glorificato e le persone umiliate.
(Is 5:18-19) commettere iniquità, tirandola con sé per aumentarla, e sfidare Dio a contrastare l'iniquità. 2P 3:3-4 è simile.
(Is 5:20) scambiare il bene per il male.
(Is 5:21) ritenersi saggi, cioè con arroganza davanti alla saggezza di Dio (Pr 3:7; Rom 12:16). Ritenersi saggi è spesso il modo usato per giustificare il peccato - “la Bibbia dice di non farlo, ma io so che non è sbagliato”.
(Is 5:22-24) bere troppo alcool, essere corrotti. Punizione: distruzione per avere disprezzato le vie di Dio.
Per tutti questi peccati, l'ira di Dio sarà contro il suo popolo (25). Che cosa vuole dire che “con tutto ciò, la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa” (che è anche un coro nel brano Is 9:8-10:4)?
Il peccato è grave. Anche la morte e la devastazione del paese non placano la sua ira, non pagano abbastanza l'offesa all'infinita gloria di Dio. Per pagare un prezzo così alto, ci vuole qualcosa con valore altissimo; per placare un'ira infinita ci vuole un bene infinito - cioè, Dio stesso che si offre per pagare tutto nella morte del Figlio Gesù Cristo.
L'ultima sezione (26-30) descrive ulteriormente la devastazione. Come sarà?
Un altro popolo lontano e forte nella guerra sarà chiamato (il vessillo era usato per radunare l'esercito ad un certo punto) per attaccare Giuda, che diventerà tenebre e angoscia. Questa profezia fu adempiuta quando i Babilonesi conquistarono la nazione.
- Introduzione
- Isaia 1
- Isaia 2
- Isaia 5
- Isaia 6
- Isaia 8:17-9:6
- Isaia 11-12
- Isaia 24-25
- Isaia 30:1-18
- Isaia 36-37
- Isaia 38-39