12. La poesia (Salmi)Abbiamo studiato prima di tutto la storia del popolo degli Israeliti. Poi abbiamo visto che parallelo agli eventi storici c'erano i profeti che davano un'interpretazione della storia, come gli Israeliti dovevano comportarsi alla luce della rivelazione divina. Inoltre, ci sono anche i Salmi, in cui certi individui esprimevano la loro risposta personale agli atti e alla rivelazione di Dio, sia nella storia sia nella propria vita. Vedremo in questo studio alcune caratteristiche di questi 150 salmi, che sono raccolti nel libro dei Salmi. Molte di queste caratteristiche valgono anche per la poesia negli altri libri della Bibbia. I Salmi sono un'espressione interiore del rapporto con DioMentre i libri storici sono (per lo più) l'espressione esteriore, nella storia, del rapporto dell'umanità con Dio, i Salmi raccontano le grandi verità di Dio, ma anche come influenzano lo stato d'animo dell'autore. Così leggiamo l'espressione di molti diversi sentimenti e emozioni nei Salmi. I Salmi insegnano la dottrina, anche se non sempre è la loro funzione primaria. Ma a volte lo è: il salmista dice agli altri o a se stesso la verità su Dio, e come Dio l'ha aiutato oppure come lo aiuterà, come per esempio in Sal 103. I Salmi non sono solo un esempio di come una persona ha espresso il suo rapporto con Dio, ma sono veri in quello che raccontano di Dio e esprimono emozioni autentiche nel suo rapporto. Le emozioni non sono normative (non sentiamo sempre tutte le possibili emozioni, e non tutti rispondono nello stesso modo), ma illustrano la gamma di possibili risposte, e spesso possiamo trovare i nostri sentimenti verso Dio espressi in uno dei salmi. I Salmi sono poesiaIn italiano, quello che definisce la poesia è la rima e il ritmo dei versi. In ebraico invece, è il parallelismo fra ogni due (o a volte di più) righe. Questo vuol dire che, quando leggiamo un salmo, non dobbiamo sempre cercare significati diversi per ogni riga; di solito le due righe di un paio hanno lo stesso messaggio espresse in due modi simili ma differenti. Per esempio, Sal 19:1 non dice che i cieli fanno una cosa (raccontare la gloria di Dio) e il firmamento un'altra cosa (annunciare l'opera delle mani di Dio); piuttosto, il significato del versetto è che tutto il creato glorifica Dio. Il parallelismo viene espresso in diversi modi, in quanto la seconda riga può continuare o avanzare il pensiero della prima con:
Una parte della prima o della seconda riga può essere non scritta se intesa. Per esempio, in Sal 98:2,
I salmi, in quanto poesia, usano spesso un linguaggio metaforico, per raggiungere la mente attraverso il cuore. Questo non è per dire che i salmi non sono veri, solo che il significato vero non è il senso letterale ma quello che l'immagine metaforica rappresenta. Per esempio, quando il salmista afferma in Sal 22:6, "Io sono un verme e non un uomo", non è vero che è un verme. È invece vero che è disprezzato dagli altri (come spiega la seconda metà del versetto con il parallelismo analogico), qualcosa che è detto nella prima metà dal verso con un'immagine più forte e toccante. I Salmi sono di diversi tipiPossiamo dividere i salmi in diverse categorie. Come è normale in una tale suddivisione, alcune categorie si sovrappongono, alcuni salmi appartengono a diverse categorie, e potremmo anche fare sottocategorie. Ma le categorie qui sotto ci danno un'idea dei diversi sentimenti espressi. I tre compiti principali dei Leviti (che aiutavano i sacerdoti nel tempio) erano invocare, celebrare, e lodare Dio (1Cr 16:4). Similmente, i tre tipi principali di salmi sono il lamento (in cui Dio viene invocato o pregato quando si è in difficoltà), ringraziamento (celebrare quello che Dio ha fatto nel passato), e lode (adorare Dio per quello che è). Lamento: È sorprendente a molti che il 40% dei Salmi sia salmi di lamento. Questo è perché sentiamo di più i salmi di ringraziamento e di lode, e i salmi di lamento sono spesso trascurati. Non impariamo a parlare a Dio delle nostre difficoltà o perplessità, come se fosse una mancanza di fede. Invece i salmi di lamento esprimono in modo chiaro le difficoltà (interne, per esempio per il peccato, oppure esterne, per esempio l'oppressione o la sofferenza) o addirittura la delusione nel Signore. Possono essere lamenti da parte di un individuo (ce ne sono 42 di questo tipo, per esempio il Sal 3) o di un gruppo (ce ne sono 16, per esempio il Sal 12). Il termine "lamento" forse non è quello più giusto in italiano per questi salmi, perché suggerisce una critica (di Dio). Invece i salmi di lamento non esprimono una mancanza di fede, ma esprimono le difficoltà che il salmista sta subendo con una fiducia che Dio è presente anche nelle difficoltà. Ringraziamento: I salmi di ringraziamento esprimono riconoscenza a Dio da parte di un individuo (per esempio il Sal 18) o un gruppo (Sal 65). Spesso è per la sua fedeltà, provvisione o protezione, e di solito in circostanze specifiche. Lode: Questi salmi lodano Dio come Creatore (Sal 8), protettore di Israele (Sal 66), Signore della storia (Sal 33), e così via. Non dipendono da circostanze specifiche. Storico: Ripassano e ricordano le opere salvifiche di Dio, soprattutto l'esodo (Sal 78). Celebrazione: Ci sono liturgie del rinnovo del patto (Sal 50), del patto con Davide (Sal 89), e dell'incoronamento del re (Sal 24). Saggezza: Lodano i meriti della vita saggia (Sal 36). Fiducia: Esprimono la fiducia in Dio, anche nelle difficoltà (Sal 11). Oltre a queste categorie, ci sono tante altre emozioni espresse nei Salmi: riverenza (Sal 5:7), vergogna (Sal 44:9,15); paura (Sal 56:3), tristezza (Sal 6:6-7), rabbia/odio/vendetta (Sal 5:10; 109:8-10), dubbio delle qualità di Dio (Sal 73:3-5,13), e amore per Dio (Sal 18:1) I Salmi insegnano che le emozioni sono valide se basate sulla nostra fede. Abbiamo controllo delle nostre emozioni, non reprimendole, ma disciplinandole con l'espressione del sentimento e cercando la risposta del Vangelo. Però i Salmi non sono formule magiche che istantaneamente risolvono le nostre situazioni e migliorano i nostri sentimenti. Spesso ci fu un lungo combattimento nel cuore del salmista, senza risposte alle sue perplessità, di cui noi leggiamo solo il risultato ponderato come riassunto che fu scritto tempo dopo le difficoltà. I Salmi sono puntatori a GesùCi sono delle cose scritte di Gesù nei Salmi (Lu 24:44), come nel resto dell'Antico Testamento. La questione è quando (sempre?) e come i Salmi parlano di Gesù. I Salmi sono il libro più citato nel Nuovo Testamento, e vengono citati in diversi modi:
Gesù citò spesso i Salmi, come citò gli altri libri dell'Antico Testamento, per spiegare la sua natura, la sua dottrina, e la sua missione. Ma in quanto umano sperimentava gli stessi sentimenti dei salmisti, e a volte usava i Salmi per esprimere questi sentimenti, per esempio Mt 26:38 (Sal 42:5,11; 43:5); Mt 27:46 (Sal 22:1); Lu 23:46 (Sal 31:5). Similmente, a volte i sentimenti del salmista sono i nostri, e possiamo usare le parole dei Salmi per esprimono lo stesso sentimento. Però i Salmi e i loro sentimenti vanno letti alla luce del Vangelo. Dopo Cristo, alcuni fatti e le emozioni che se ne derivano vengono confermati (come la sovranità di Dio), mentre altri sono trasformati (come la distruzione dei malvagi da parte di Dio). Vediamone alcuni esempi in base alle categorie dei Salmi: Lamento: I salmi di lamento sono usati poco dai Cristiani, forse perché vogliamo credere che ce la facciamo da soli o che dobbiamo ricevere tutte le benedizioni divine subito. È vero che l'esperienza tipica del Cristiano è di rallegrarsi per chi è Dio e quello che ci ha fatto (Fili 4:4), ma a volte la vita non va come dovrebbe (una conseguenza della maledizione del peccato in Gen 3), e possiamo e dobbiamo esprimere la nostra difficoltà piuttosto di semplicemente usare Rom 8:28 per trascurarla. Sicuramente i lamenti per le difficoltà interne, cioè per il nostro peccato, possono essere usati per confessare le nostre mancanze a Gesù, che capisce (Ebr 4:15-16). Nei salmi di lamento, diversi sentimenti sono espressi, per esempio la fiducia che era tutto sotto il controllo di Dio, oppure perplessità che Dio aveva permesso ad un suo servo soffrire in quel modo. Nel secondo caso, c'è una differenza fondamentale fra l'Antico Testamento (inclusi i Salmi) e il Nuovo Testamento, ed è un esempio di come il Vangelo modifica alcune esperienze nei Salmi. Nell'Antico Testamento, la sofferenza non faceva parte delle benedizioni del patto (di solito, con qualche eccezione come in Ecclesiaste), per cui qualche protesto per una difficoltà esterna era naturale. Nel Nuovo Testamento invece la sofferenza è normale (2Tim 3:12; Gv 15:18-19), e una mancanza di sofferenza (esterna) dovrebbe creare qualche perplessità in noi. Ringraziamento: Se i salmisti avevano tanti motivi per ringraziare Dio per quello che aveva fatto per loro, quanto più noi che abbiamo ricevuto tutto quello è stato fatto per noi attraverso Gesù. Possiamo usare i salmi di ringraziamento facilmente, trasformandoli aggiungendo i motivi di ringraziamento provenienti dal Vangelo. Lode: Possiamo usare i motivi di lode a Dio nei Salmi anche per lodare Gesù, come Ebr 1:10-12 usa Sal 102:25-27, perché Gesù è Dio e quello che Dio è e fa, anche Gesù è e fa. Inoltre, secondo i Salmi, Gesù loda Dio insieme con noi (Sal 22:22 citato in Ebr 2:12). Storico: Noi possiamo allungare e approfondire la storia di redenzione che è raccontata nei Salmi, arrivando fino alla perfetta redenzione in Gesù Cristo. Allo stesso tempo, aspettiamo una redenzione futura. Celebrazione: Ogni salmo di celebrazione è diverso, riferendosi a diversi atti liturgici. Noi dobbiamo trovare l'adempimento di ogni atto liturgico in Gesù. Saggezza: L'invito alla saggezza trova il suo significato completo in Gesù (Col 2:3). Il tema della saggezza sarà approfondito nel prossimo studio. Fiducia: Possiamo cantare con piena fiducia in Gesù che è con noi (Mt 28:20; Rom 8:38-39). Per esempio, Sal 23:4 ha un significato più profondo per noi.
Nella Bibbia: Lode e adorazioneIn Genesi c'è qualche riferimento all'adorazione di Dio (Gen 4:26; 9:20), incluso il primo uso di uno dei tre termini solitamente usati, cioè prostrarsi (Gen 18:2; 24:26-27,52), che rappresenta il rispetto e l'omaggio dovuto ad un superiore. Naturalmente, non è l'atto di prostrarsi che conta, ma l'adorazione che lo accompagna (Ex 4:31; 34:8; 1Cr 29:20-21; 2Cr 7:3-4; 29:28-30; Ne 8:6; Sal 95:6). Al tempo dell'esodo dall'Egitto fu aggiunto una nuova idea con l'uso del secondo termine, servire. Gli Israeliti dovevano servire Dio, nel senso di un rito religioso, e in modo particolare fare dei sacrifici (Es 3:12,18; 8:1,8; 12:25-27), culminando nel tabernacolo e poi nel tempio. Ma il servizio era anche una fedeltà totale a Dio (Dt 10:12-13; Gios 22:5), che voleva dire che un simile servizio di altri Dio era proibito (Dt 4:19,28; 5:9). La terza parola è temere, cioè dare la giusta riverenza e rispetto. Un giusto timore di Dio voleva dire ubbidienza, osservando la legge (Dt 5:29; 10:12-13; 1Sam 12:14; 2Cr 6:31; Ec 12:13). Il timore di Dio è anche il principio della saggezza (Pr 1:7; Giob 28:28). I profeti condannarono i servizi fatti male, perché senza ubbidienza (1Sam 15:22-23; Ger 7:21-26; Os 6:6; 8:11-13; Mi 6:6-8) o perché mescolati con l'adorazione di altri dèi (Ez 16:15-21). Profetizzarono anche di un ritorno ad una vera adorazione nel futuro, che sarà non soltanto di Israele ma universale (Is 2:2-3; 19:19-21; 56:6-7; Ez 20:40-41). Nel Nuovo Testamento, l'adorazione come prostrarsi, servire, e temere continua, ma con modifiche causate dalla venuta di Gesù. Quando Gesù parlò con la donna samaritana, disse che stava arrivando il momento di un cambiamento nella forma della prostrazione, con un'adorazione "in spirito e verità" (Gv 4:20-24). Quel momento era la risurrezione e la glorificazione di Gesù (Gv 12:23; 13:1; 17:1), quando ci furono anche un nuovo tempio e il dono dello Spirito (Gv 2:19-22; 7:37-39). Prostrarsi in spirito e verità vuol dire quindi riconoscere che Gesù è la verità, andare al Padre per mezzo di lui (Gv 14:6), e incontrare Dio in Gesù (il nuovo tempio) attraverso il suo Spirito. Inoltre, anche Gesù è ora adorato - dagli angeli in Ebr 1:6, e da altre persone in Mt 14:33; 28:9,17; Lu 24:52; Gv 9:38 che però può essere onore dato ad una persona importante e non necessariamente adorazione a Dio. Brani come Fili 2:9-11; Ap 1:12-18 contengono l'idea di adorare Gesù, anche se non sono usate le stesse parole. Il servizio del culto dell'Antico Testamento è adempiuto dal sacrificio e dal sacerdozio di Gesù (Ebr 7:26-27; 9:24-28; 10:5-14). La nostra adorazione come servizio è di dare tutto il nostro essere a Dio, piuttosto di solo un animale sacrificato, vivendo una vita santa (Rom 12:1). Questo include il servizio del Vangelo, cioè parlando di Gesù agli altri (Rom 15:16) o dando a Cristiani poveri (Rom 15:27 [la Nuova Riveduta traduce "aiutare", ma il verbo greco è quello per servire come adorazione, come nella C.E.I.]; 2Cor 9:12-13; Fili 4:18). Similmente, i sacrifici richiesti a noi sono la lode (confessare il nome di Dio) e la beneficenza (Ebr 13:15-16). L'idea di temere Dio è presente nel Nuovo Testamento (Lu 1:50; 2:25; 12:5; 18:2,4; At 9:31; 10:35; 2Cor 5:11; 7:1; Ef 5:21 [di Cristo]; Col 3:22; Ebr 12:28 [del nostro "servizio"]; 1P 2:17; Ap 11:18; 14:7; 19:5), ma senza grande differenza dal senso che ha nell'Antico Testamento, tranne che il termine è usato in un senso preciso in Atti di Gentili che erano "simpatizzanti" del Giudaismo, adorando il Dio dei Giudei senza diventare del tutto dei Giudei (At 10:2,22,35; 13:16,26; 16:14; 18:7). Siccome i Cristiani non si incontrano per fare sacrifici, quale è il motivo per riunirsi insieme? Nel Nuovo Testamento, è soprattutto per l'edificazione reciproca (Ebr 10:24-25; 1Cor 14:3-5,12,17,26; Ef 4:11-16; 1Te 5:11). Adoriamo Dio e ci diamo a Dio servendo gli altri, sia spiritualmente sia materialmente. Anche cantare inni di lode a Dio insieme come chiesa è collegato all'esortazione degli altri (Ef 5:19-21; Col 3:16), perché anche loro sentono le grandi verità di Dio che proclamiamo cantando e sono incoraggiati. Domande1. Leggi il Salmo 102. Quali dottrine sono insegnate? Quali sentimenti sono espressi? Quali tipi di parallelismo trovi? Quale linguaggio metaforico? Di quale tipo (o tipi) è il salmo? Come viene trasformato il messaggio del salmo dalla venuta di Gesù Cristo? 2. Trova un salmo che esprime i sentimenti che stai provando in questo momento. Come ha risposto il salmista a questi sentimenti? Il Vangelo cambia qualcosa in come questo sentimento va espresso? 3. Il Salmo 23 è un salmo di fiducia nel rapporto di Dio con noi. Rifletti su come noi che viviamo dopo Cristo sperimentiamo la stessa fiducia, e possiamo averne ancora di più. Per esempio, in Sal 23:4, il salmista afferma che Dio è con lui anche nella valle dell'ombra della morte. Noi lo sappiamo ancora di più, perché Gesù ha già camminato in quella valle prima di noi. 4. La tua adorazione di Dio è caratterizzata più dalla prostrazione, dal servizio, o dal timore? Come dovresti cambiare per avere un'adorazione più bilanciata? La tua adorazione è più simile a quella descritta nell'Antico Testamento o dall'adempimento della adorazione portato da Gesù Cristo nel Nuovo Testamento?
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