16. Fra i testamenti (Apocrifa)Questo studio è più difficile da scrivere, perché ci sono diverse opinioni nel cristianesimo su questi libri. Naturalmente, anch'io ho una mia opinione, che probabilmente è chiara da quello che scrivo, ma spero che questo studio possa essere utile anche per quelli che hanno un'opinione diversa. Il mio obiettivo non è di cambiare idea a qualcuno, ma di far conoscere questi libri e far capire il periodo storico in cui sono stati scritti, e così la loro influenza sulla Palestina al tempo di Gesù. Un canone è un elenco di libri riconosciuti come autorevole. Ci sono diverse opinioni sulla questione di quali libri formano il canone dell'Antico Testamento. Il canone ebraico contiene i libri di cui abbiamo parlato finora in questi studi. Quando la cultura e lingua greca diventarono importanti per molti Ebrei (per motivi che saranno spiegati qui sotto), queste Scritture furono tradotte in greco. Oltre ai libri ebraici, furono aggiunti diversi libri scritti in greco (piuttosto di essere tradotti dall'ebraico al greco) dal secondo secolo a.C. in avanti, cioè più di 200 anni dopo Malachia, l'ultimo libro scritto nelle Scritture ebraiche. Almeno, noi abbiamo questi testi solo in greco, ma esiste un po' di evidenza (il linguaggio utilizzato e un frammento nei rotoli del mar Morto) di un testo originale in ebraico o aramaico per qualche libro, di cui noi abbiamo solo la traduzione greca. Questi libri greci furono quindi inclusi nella traduzione greca dell'Antico Testamento (chiamata la versione dei Settanta o la Septuaginta) che era molto diffusa, anche nella chiesa primitiva. Furono poi inclusi nella traduzione ufficiale in latino, cioè la Vulgata, perché una lettera (decreto) papale del 382 incluse questi libri. Però, nell'introduzione alla Vulgata Girolamo, il traduttore, li chiamò non canonici. Per i Cattolici, il Concilio di Trento nel 1546 stabilì il canone, includendo questi libri nell'Antico Testamento, con il nome libri deuterocanonici: questi libri non sono nel primo canone (quello ebraico) ma nel secondo (quello greco), quindi deuterocanonici. I Protestanti invece non includono questi libri nel canone. Lutero, quando tradusse la Bibbia in tedesco, mise i libri in una sezione separata fra i due testamenti. La prima chiesa protestante inglese disse che i libri erano utili da leggere per l'edificazione, per l'istruzione per la vita e per il comportamento, ma non per stabilire la dottrina in quanto non sono la Parola di Dio. Le chiese inglesi non conformisti dal 1647 li consideravano come tutti gli altri scritti umani, e non erano più stampati nelle versioni inglesi protestanti della Bibbia. Di solito i Protestanti chiamano questi libri l'apocrifa. In italiano non è un termine preciso, perché in generale in italiano una cosa apocrifa è falsa o non autentica. Originalmente però il termine veniva dalla parola greca "nascosto", e in questo senso un libro dell'apocrifa è uno che era nascosto dal (cioè, non incluso nel) canone. Ci sono altri punti di vista ancora sul canone in altre confessioni cristiane. La chiesa ortodossa greca segue un canone greco, cioè la versione dei Settanta, a cui aggiunge anche la Preghiera di Manasse, 3Esdra, 3Maccabei, e Salmo 151. La chiesa etiope ha il canone più grande, con 54 libri (invece dei 39 del canone ebraico), e molti libri sono più lunghi delle versioni che noi usiamo. La storiaAlla fine dell'Antico Testamento nel canone ebraico (440 a.C. all'incirca), la tribù di Giuda era stabilita nel suo paese, con un piccolo tempio, sotto un governatore nell'impero di Persia. C'erano ancora tante promesse di Dio non adempiute, sia di prima dell'esilio sia di dopo. In questo periodo, Persia cercava di espandersi verso l'ovest, dove si scontrò con i Greci. Alcune battaglie famose si svolsero in questo periodo, per esempio Maratona e Termopili (i 300 di Sparta). Alla fine, Alessandro Magno diventò capo dei Greci, sconfisse la Persia, e creò un impero fino a India. Nel 323 a.C., Alessandro morì a 33 anni, e il regno fu diviso in quattro parti, che furono date a quattro generali (1M 1:1-9). Uno era in Siria (Seleucide), un altro in Egitto (Tolomeo). Così la Palestina diventò una terra di confine tra questi due imperi, e quindi anche di battaglie fra essi. A volte la Palestina apparteneva ad uno, a volte all'altro; mai era un regno indipendente. Il libro di 1Maccabei parla del periodo da quando Antioco IV Epifane cominciò a regnare nella Siria, dal 175 a.C. al 134. Molti Giudei volevano assimilarsi alla cultura greca (1M 1:10-15). Antioco conquistò Egitto nel 170 a.C., ma i Romani gli dissero di ritirarsi (1M 1:16-19). Al ritorno dall'Egitto, saccheggiò Gerusalemme e proibì la pratica della religione ebraica, installando come capi degli Ebrei ellenizzati (cioè, che avevano preso la cultura greca), e che erano d'accordo con questa ellenizzazione della Giudea (1M 1:20-24). Due anni dopo, fu decretata la pena capitale per che possedeva le Scritture oppure osservava il sabato. Antioco sacrificò dei maiali nel tempio, un evento conosciuto come l'abominazione della desolazione (1M 1:41-64; Dan 11:31; 12:11; Mt 24:15; Mc 13:14). La persecuzione serve spesso per distinguere i veri credenti da quelli nominali, e ha l'effetto di rafforzare la fede e la pratica dei veri credenti. Così succedette ai Giudei, e ne vediamo le conseguenze di questa persecuzione al tempo del Nuovo Testamento. Un Giudeo di nome Mattatia si rifugiò in montagna (secondo Giuseppe Flavio, uno storico ebreo che scrisse alla fine del primo secolo d.C., aveva ucciso un altro Giudeo che era responsabile per il nuovo culto a Zeus) con i suoi cinque figli e numerosi seguaci, iniziando una rivolta (1M 2:1-5,15-28). La prima volta che furono attaccati di sabato, rifiutarono di combattere e molti furono uccisi. In seguito, decisero di combattere anche di sabato (1M 2:29-41). Le tattiche che usarono nella ribellione erano uno dei primi casi conosciuti della guerriglia. Mattatia morì nel 166 a.C., e suo figlio Giuda (soprannominato "il martello" o in ebraico "maccabeo", da cui il nome dei Maccabei) guidò i ribelli contro l'esercito seleucide (1M 2:45-50,65-70). Dopo diverse battaglie, nel 164 a.C. Giuda occupò Gerusalemme e riconsacrò il tempio (1M 4:36-50). Per la prima volta in quasi 400 anni, gli Israeliti potevano avere un proprio re. Anche se ci furono tante battaglie con l'impero di Siria e con i popoli intorno, la Giudea rimase autonoma con il proprio governo. Ma invece di nominare il re davidico, i Maccabei presero il potere, e i figli di Mattatia governarono il paese uno dopo l'altro fino al 135 a.C., e poi i loro discendenti governarono. Non solo come principe, ma anche come sommo sacerdote, nonostante il fatto che non erano della tribù di Levi come tutti i sacerdoti dovevano essere (1M 10:1-10,15-21). Nel 110 a.C., i Romani distrussero il regno dei Seleucidi, e Giuda diventò uno stato indipendente a tutti gli effetti. In questo periodo, sorsero i partiti dei Farisei e dei Sadducei. I Farisei (un nome che vuol dire "i puri") applicavano la legge a tutti, mentre i Sadducei erano più interessati nel culto. Però erano in questo periodo per lo più dei partiti politici. Secondo Giuseppe Flavio, c'era un terzo gruppo meno numeroso, gli Esseni, che vivevano per lo più in disparte in comunità, con ascetismo (e a volte il celibato) e stretta osservanza della legge. Credevano di essere gli unici puri in Israele e aspettavano la restaurazione di Israele. I rotoli del mar Morto, che contengono i più antichi manoscritti ebraici dell'Antico Testamento, sono di queste comunità. Nel 67 a.C., due fratelli rivendicarono il trono. Causarono una guerra civile, che era anche provocata da un consigliere da Edom chiamato Antipater. Uno dei fratelli cercò il sostegno dei Farisei e l'altro dei Sadducei. Tutti e due cercarono l'appoggio di Roma, che si approfittò della confusione. Così nel 63 a.C. Giuda diventò uno stato di vassallo di Roma. I discendenti dei Maccabei continuarono a governare, con un consiglio (il Sinedrio) istituito nel 55 a.C. Nel 37 a.C. il figlio di Antipater, Erode il Grande, fu fatto re dai Romani. Era di Edom, ma sposò una principessa dalla famiglia dei Maccabei e cercò di uccidere l'ultimo erede dei Maccabei, per convalidare e rafforzare il suo regno. Secondo Flavio, un altro gruppo, gli Zeloti, nacque in questo periodo e cercò di incitare i Giudei a ribellarsi contro i Romani ed espellerli dal paese con le armi. I libriGiuditta (II secolo a.C.)Questo libro descrive l'assedio della città giudea di Betulia da parte di Oloferne, un generale di Nabucodonosor, chiamato il re degli Assiri (anche se in realtà era il re dei Babilonesi). Giuditta, una pia e bella vedova, fece ubriacare il generale e gli tagliò la testa, provocando la sconfitta degli assedianti. Il racconto somiglia ai racconti del libro dei Giudici, e serviva per incoraggiare la resistenza contro gli stranieri al tempo dei Maccabei. Ci sono diversi errori storici e geografici, per esempio Giudit 1:1; 4:1-3. Tobia (inizio II secolo a.C.)A Ninive un Giudeo cieco di nome Tobi inviò suo figlio Tobia da alcuni parenti lontani a Ecbatana dove viveva Sara, a cui un demone uccideva tutti i mariti. Nel viaggio Tobia fu accompagnato dall'angelo Raffaele, che rese possibile il matrimonio fra Sara e Tobia e al ritorno guarì Tobi. È un romanzo popolare, ed esorta alla fedeltà alla Legge anche da parte dei Giudei che vivevano lontano dalla Giudea. Alcuni dettagli geografici sono errati. 1Maccabei (fine II secolo a.C.)Questo libro è un resoconto storico dettagliato della ribellione dei Maccabei dal 176 al 134 a.C. Somiglia ai racconti dei libri storici dell'Antico Testamento ebraico. Nel libro, non ci sono interventi diretti o miracolosi da parte di Dio. Invece Dio usò l'abilità militare dei Maccabei e lo fece vincere, e così Dio compì i suoi propositi. 2Maccabei (fine II secolo a.C.)Questo libro non è collegato a 1Maccabei (come sono per esempio 1Re e 2Re), ma racconta gli avvenimenti dal 176 al 160 a.C. Insegna esplicitamente la creazione dal nulla, la risurrezione dei giusti e degli empi, i meriti dei martiri e l'intercessione per i morti (2M 7:13-33; 12:40-45; 15:6-16; forse Ebr 11:35 si riferisce agli eventi di questo libro). Sapienza (tra il 20 a.C. e il 38 d.C.)Uno libro pseudoepigrafo di Salomone, cioè afferma di essere stato da Salomone ma non lo è. I capitoli 1-5 parlano del destino umano secondo Dio, i capitoli 6-12 sono un elogio della Sapienza, i capitoli 13-14 sono contro l'idolatria, e i capitoli 15-19 parlano della protezione da parte di Dio. Il libro fu scritto dai Giudei dispersi (non della Giudea), ed è simile ai libri della saggezza nelle Scritture ebraiche ma con un'influenza greca. C'è qualche eco dell'insegnamento del libro nelle lettere di Paolo, per esempio Sap 2:24 in Rom 5:12 e Sap 5:17-20 in Ef 6:11-20. Siracide (180 a.C. all'incirca)Contiene riflessioni religiose senza una struttura sistematica. Esalta il giudaismo contro l'ellenismo. Ci sono alcune somiglianze con i Vangeli (Sir 28:2; 29:12; 48:10; 11:18-19) e con il libro di Giacomo (Sir 5:11 e Giac 1:19; Sir 15:11 e Giac 1:13). Baruc (fine II secolo a.C.)Un libro pseudoepigrafo del segretario di Geremia. Contiene un'introduzione storica, una preghiera penitenziale, una meditazione sulla Sapienza, e un'esortazione e consolazione di Gerusalemme. Esorta i Giudei dispersi alla riconciliazione con Dio. Lettera di Geremia (?)Nella Vulgata, e quindi nelle versioni cattoliche, questo testo fu unito a Baruc come l'ultimo (sesto) capitolo, anche se originalmente era un libro separato. Mette in guardia contro l'idolatria. Daniele aggiunte (metà II secolo a.C.)La versione greca di Daniele contiene alcune aggiunte al testo ebraico, e che sono nell'apocrifa. Preghiera di Azaria e Cantico dei tre giovani (Dan 3:24-90) - le parole di Sadrach, Mesach e Abdenego mentre erano nella fornace. Storia di Susanna (Dan 13) - in Babilonia, Daniele discolpò Susanna. Bel (Dan 14:1-22) - Daniele dimostrò la falsità del culto del dio Bel. Il Drago (Dan 14:23-42) - Daniele uccise un drago venerato come divinità. Ester aggiunte (II secolo a.C. - vedi Est 8:12k; 10:3l)La versione greca di Ester contiene 93 versetti addizioni in confronto con il testo ebraico, con due editti reali e diverse preghiere a Dio (Est 4:8a,17ab; 10:3a), e molte piccole varianti che rendono il libro più religioso con un Dio più attivamente presente che nel testo ebraico. Oltre a questi libri, esistono anche altri libri che formano quello che è chiamato la pseudoepigrafia dai Protestanti e gli apocrifi dai Cattolici. Sono quasi sempre attribuiti (falsamente) a personaggi famosi della Bibbia, e scritti fra il 300 a.C. e il 300 d.C. A volte sono di origine cristiana, o origine giudea ma con interpolazioni cristiane. Molti sono testi del tipo apocalittico (vedi lo studio 19 per una spiegazione del termine), altri testamenti di personaggio che stavano per morire, altri racconti o esortazioni. Giuda 9,14 citano due di questi libri, "Il testamento di Mosè" ed "Enoc", ma non dice che sono ispirati. Nello stesso modo, Paolo citò alcuni autori greci in At 17:28; 1Cor 15:33; Tit 1:12 e sicuramente non li considerava come Parola di Dio.
Nella Bibbia: La persecuzioneNell'antichità, la persecuzione religiosa e in modo particolare il martirio non furono praticati spesso. Ad una nazione conquistata era permesso tenere la propria religione (anche se dimostrata "inferiore" perché i loro dèi non hanno potuto difendere contro gli dèi della nazione conquistatrice), oppure prendeva la religione della nazione che l'aveva conquistata o assimilava la loro religione a quella nuova. Però ci furono alcuni casi isolati. Per esempio, Abele fu ucciso da Caino perché giusto, anche se era forse più la gelosia che un tentativo di far cambiare quello in cui credeva (Gen 4:4-10; Ebr 11:4). Gli Israeliti furono perseguiti mentre erano in Egitto (furono ridotti in schiavitù), ma era più perché erano un popolo diverso e pericolosamente numeroso che perché avevano una religione diversa; potevano seguire Dio purché non impedisse al loro lavoro. I profeti Elia e Geremia soffrirono dai re per quello che dicevano, ma non furono di tutto casi di persecuzione religiosa ma attacchi a chi si opponeva al re. I tre amici di Daniele scelsero quello che sembrava la morte (essere gettati nella fornace ardente) piuttosto di rinunciare a Dio inchinandosi alla statua fatta da Nabucodonosor (Dan 3). Però Daniele nella fossa dei leoni (Dan 6) e il complotto contro i Giudei raccontato nel libro di Ester sono più attacchi personali che persecuzione religiosa. Tutto questo cambiò al tempo dei Maccabei, quando il governo (i capi Giudei che seguivano la politica dell'impero dei Seleucidi) imposero la cultura greca che era contraria alla religione ebraica. Chi osservava ancora i riti dell'ebraismo veniva ucciso. Così ogni Giudeo doveva scegliere pubblicamente da quale parte stava. L'esilio aveva insegnato il costo dell'infedeltà, e molti Giudei scelsero di non sottomettersi al governo, anche al costo della vita. Il fatto che questa resistenza vinse era ancora un ricordo vivo al tempo di Gesù, e incoraggiava i Giudei a resistere e a mantenere le proprie credenze, nonostante l'influenza esterna di compromettersi e le minacce se non cambiassero. Questo atteggiamento fu poi continuato da Gesù e la chiesa primitiva, cioè che bisognava rimanere fedele a Dio come era rivelato in Cristo, costi quello che costi. Così:
Essere uniti a Cristo vuol dire essere uniti anche alla sua sofferenza (Fili 3:10; 1P 4:13) - soffriamo perché siamo i suoi e rispondiamo nello stesso modo - ma anche essere uniti alla manifestazione della sua gloria quando non ci sarà più sofferenza (Ap 21:1-4). Tutto questo discorso sulla persecuzione può sembrare irrilevante a noi in Italia, come se fosse qualcosa solo del passato. Ma ancora oggi, fra 1.000 e 10.000 persone sono uccise ogni anno perché sono Cristiani, che dovrebbe farci soffrire (1Cor 12:26). Domande1. In quale modo quello che abbiamo imparato di Erode ci aiuta a capire il suo comportamento in Mt 2:1-18? 2. Leggi i libri di 1Maccabei e 2Maccabei, notando tutti i casi di persecuzione dei Giudei, la loro causa e come i Giudei risposero alla persecuzione. Che cosa puoi imparare per la tua vita da questi esempi? 3. In che senso sei odiato e perseguitato, che Gesù disse sarebbe successo ai suoi discepoli? 4. Come rispondi di solito quando gli altri ti fanno del male? Che cosa dovresti cambiare per essere più come Gesù?
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