Il ciclo della vita (Giudici 2:10-23)Il libro dei Giudici è uno dei libri più semplici da capire nella Bibbia, perché l'autore ci dice il messaggio del libro, e poi lo illustra diverse volte con i racconti di ogni giudice.
Mentre leggiamo il libro, lo possiamo trovare piuttosto deprimente. Gli Israeliti non cambieranno mai? Oppure potremmo addirittura disprezzarli. Non capiscono niente! Non imparano mai dai misfatti passati! Potremmo pensare così... fino a quando ci rendiamo conto che la descrizione del popolo d'Israele è anche una descrizione della nostra vita.
Dopo il quarto passo, possiamo dire che abbiamo capito? Che abbiamo imparato la lezione? Purtroppo no, perché proprio come Israele ritorniamo al primo passo e pecchiamo di nuovo.
Quando ero adolescente, andai in spiaggia con alcuni amici. Mentre facevo il bagno, fui trascinato dalla corrente, prima lungo la spiaggia lontano dagli altri, e poi al largo, lontano dalla spiaggia. Sapevo di non poter nuotare fino alla spiaggia, era troppo lontano e la corrente era più forte di me. Non c'era niente che potevo fare per salvarmi. L'unica cosa da fare era rimanere lì, riconoscere che non potevo fare niente, e agitarmi le braccia per indicare che avevo bisogno di aiuto, di un salvataggio. E dopo qualche minuto, il bagnino mi vide, venne da me seduto sopra una tavola da surf, e mi riportò sulla tavola fino alla spiaggia. Dopo aver messo a repentaglio la propria vita, cosa feci? Ritornai per fare il bagno nel mare di nuovo, per entrare nella corrente ed essere trascinato via di nuovo? No, quell'esperienza mi bastò per imparare la lezione del mare. Ma purtroppo non ho ancora imparato questa lezione nella vita spirituale, perché spesso dopo aver peccato ed essere perdonato, pecco e sono perdonato di nuovo. Peccato, perdono, peccato, perdono. Ma non deve essere così.
Questo è il messaggio della seconda metà del capitolo 2. Il resto del libro ripete questo messaggio 12 volte. 12 volte fanno il giro del ciclo della vita, una volta per ognuno dei 12 giudici. Il libro è, quindi, uno dei più semplici della Bibbia da capire. C'è il messaggio implicito all'inizio, e poi 12 esempi del messaggio. Però, per lo stesso motivo, è uno dei libri più difficili da insegnare, perché c'è lo stesso insegnamento ripetuto 13 volte. Però, una lettura più approfondita del libro dei Giudici rivela che, oltre al messaggio esplicito che abbiamo visto nel capitolo 2, c'è anche un messaggio implicito che rivela un progresso, o meglio un regresso, nel racconto del libro. Ogni giro del ciclo, le cose peggiorano. Il giudice è meno bravo. Mancano pezzi al ciclo. La liberazione è meno completa. Il peccato è più grave. Gli Israeliti vanno sempre di male in peggio, fino a raggiungere il fondo, la separazione completa da Dio con comportamento immorale e disgustoso. Anche se il messaggio esplicito del capitolo è un ciclo, il messaggio dell'intero libro è una spirale. Una spirale in discesa. Di nuovo, questo non è solo il messaggio del libro dei Giudici, ma anche dell'esperienza umana in generale. Abbiamo tutti un senso interno di quello che è giusto e sbagliato. Però, un giorno diciamo una mezza verità, anche se sappiamo che non è giusto. Ma ci va bene, nessuno si rende conto e ne traiamo qualche vantaggio personale. La prossima volta diciamo una completa bugia. La facciamo franca. Ormai la nostra coscienza è stata contaminata, il nostro senso interno del giusto e sbagliato è meno forte, e la prossima volta facciamo del peggio senza scrupoli. Così iniziamo la nostra discesa attraverso la spirale che scende in basso. Però, la storia di quelli che sono uniti con Cristo è diversa. Invece di giudici imperfetti che, sì, liberavano Israele, ma anche accompagnavano gli Israeliti di male in peggio, verso il fondo, noi abbiamo il Redentore perfetto, che ci tira su di bene in meglio. Facciamo ancora il giro del ciclo, cadiamo e siamo rialzati continuamente, ma sbagliamo sempre di meno - meno spesso e meno gravemente - grazie all'opera dello Spirito Santo in noi che ci trasforma nell'immagine del nostro Salvatore, che ci ha liberati, in cui abbiamo la vittoria, e che ha vinto la morte per noi. L'apostolo Paolo in Romani 7:24 ha gridato, "Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte?" Sperimentava anche lui il ciclo, cadendo ripetutamente nel peccato. Ma ha risposto alla propria domanda nel versetto successivo, "Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore."
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