Babele (Babilonia)

Sia l'impero, che la città che ne era la capitale e che fu costruita da Nimrod. Vengono usati anche i nomi Scinear e Caldea. Nell'Antico Testamento, era il luogo della torre di Babele (Gen 11:1-9), ma il riferimento principale è come l'impero che distrusse il regno di Giuda (1) e che portò gli Israeliti in esilio (587-538 a.C.) (2Re 24-25; 2Cr 36:6-21; Esd 5:12; Ger 20:4-6, 21:1-10, 25:8-12, 39:1-9, 52; Dan 1:1-2; Mt 1:11-12, 17; At 7:43). Per altri riferimenti vedere quando il re di Assiria portò gente da Babilonia a Samaria quando conquistò il regno di Israele (2Re 17:24, 30), e quando alcuni ambasciatori dei Babilonesi vennero dal re Ezechia (2) (2Re 20:12-19; 2Cr 32:31; Is 39). Ci sono anche alcuni oracoli contro la Babilonia (Is 13:1-14:23, 21:1-10; Ger 50-51).

Nel Nuovo Testamento viene usata metaforicamente come simbolo di opposizione al popolo di Dio (Ap 14:8; 16:19; 17:5; 18:2, 10, 21). La maggior parte degli studiosi ritiene che il riferimento a Babilonia in 1P 5:13 sia un codice per Roma.

In Ger 51:1, Leb Kemai è un nome derivato con il metodo atbas (vedi Sesac) - applicando le regole, diventa Caldea, cioè Babilonia. Siccome la Babilonia è menzionata nel versetto, non è un codice per rendere segreto il significato, ma piuttosto un tipo di gioco di parole. Le vocali aggiunte al testo originale creano il senso "il cuore dei miei nemici".

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