Salmi 84

1 Per il Capo de' musici. Sulla Ghittea. Salmo de' figliuoli di Kore.
Oh quanto sono amabili le tue dimore,
o Eterno degli eserciti!
2 L'anima mia langue e vien meno,
bramando i cortili dell'Eterno;
il mio cuore e la mia carne mandan grida di gioia
all'Iddio vivente.
3 Anche il passero si trova una casa
e la rondine un nido ove posare i suoi piccini...
I tuoi altari, o Eterno degli eserciti,
Re mio, Dio mio!...
4 Beati quelli che abitano nella tua casa,
e ti lodano del continuo! Sela.
5 Beati quelli che hanno in te la loro forza,
che hanno il cuore alle vie del Santuario!
6 Quando attraversano la valle di Baca
essi la trasformano in luogo di fonti;
e la pioggia d'autunno la cuopre di benedizioni.
7 Essi vanno di forza in forza,
e compariscono alfine davanti a Dio in Sion.
8 O Eterno, Iddio degli eserciti, ascolta la mia preghiera;
porgi l'orecchio, o Dio di Giacobbe! Sela.
9 O Dio, scudo nostro, vedi
e riguarda la faccia del tuo unto!
10 Poiché un giorno ne' tuoi cortili val meglio che mille altrove.
Io vorrei piuttosto starmene sulla soglia della casa del mio Dio,
che abitare nelle tende degli empi.
11 Perché l'Eterno Iddio è sole e scudo;
l'Eterno darà grazia e gloria.
Egli non ricuserà alcun bene
a quelli che camminano nella integrità.
12 O Eterno degli eserciti,
beato l'uomo che confida in te!

1Re 8:1-43

Consacrazione del tempio
1 Allora Salomone radunò presso di sé a Gerusalemme gli anziani d'Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie de' figliuoli d'Israele, per portar su l'arca del patto dell'Eterno, dalla città di Davide, cioè da Sion. 2 Tutti gli uomini d'Israele si radunarono presso il re Salomone nel mese di Ethanim, che è il settimo mese, durante la festa. 3 Arrivati che furono gli anziani d'Israele, i sacerdoti presero l'arca, 4 e portarono su l'arca dell'Eterno, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri ch'erano nella tenda. I sacerdoti ed i Leviti eseguirono il trasporto. 5 Il re Salomone e tutta la raunanza d'Israele convocata presso di lui si raccolsero davanti all'arca, e immolarono pecore e buoi in tal quantità da non potersi contare né calcolare. 6 I sacerdoti portarono l'arca del patto dell'Eterno al luogo destinatole, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; 7 poiché i cherubini aveano le ali spiegate sopra il sito dell'arca, e coprivano dall'alto l'arca e le sue stanghe. 8 Le stanghe aveano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse son rimaste quivi fino al dì d'oggi. 9 Nell'arca non v'era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi avea deposte sullo Horeb, quando l'Eterno fece patto coi figliuoli d'Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d'Egitto. 10 Or avvenne che, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa dell'Eterno, 11 e i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi l'ufficio loro, a motivo della nuvola; poiché la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno.

Discorso e preghiera di Salomone
12 Allora Salomone disse: 'L'Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella oscurità! 13 Io t'ho costruito una casa per tua abitazione, un luogo ove tu dimorerai in perpetuo!' 14 Poi il re voltò la faccia, e benedisse tutta la raunanza d'Israele; e tutta la raunanza d'Israele stava in piedi. 15 E disse: 'Benedetto sia l'Eterno, l'Iddio d'Israele, il quale di sua propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempito quel che avea dichiarato dicendo: 16 - Dal giorno che trassi il mio popolo d'Israele dall'Egitto, io non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d'Israele, per edificarvi una casa, ove il mio nome dimorasse; ma scelsi Davide per regnare sul mio popolo d'Israele. - 17 Or Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele; 18 ma l'Eterno disse a Davide mio padre: - Quanto all'aver tu avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad aver questo in cuore; 19 però, non sarai tu che edificherai la casa; ma il tuo figliuolo che uscirà dalle tue viscere, sarà quegli che costruirà la casa al mio nome. - 20 E l'Eterno ha adempita la parola che avea pronunziata; ed io son sorto in luogo di Davide mio padre, e mi sono assiso sul trono d'Israele, come l'Eterno aveva annunziato, ed ho costruita la casa al nome dell'Eterno, dell'Iddio d'Israele. 21 E vi ho assegnato un posto all'arca, nella quale è il patto dell'Eterno: il patto ch'egli fermò coi nostri padri, quando li trasse fuori dal paese d'Egitto'. 22 Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno, in presenza di tutta la raunanza d'Israele, stese le mani verso il cielo, e disse: 23 'O Eterno, Dio d'Israele! Non v'è Dio che sia simile a te né lassù in cielo, né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuor loro. 24 Tu hai mantenuta la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che dichiarasti con la tua propria bocca, la tua mano oggi l'adempie. 25 Ora dunque, o Eterno, Dio d'Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti, dicendo: - Non ti mancherà mai qualcuno che segga nel mio cospetto sul trono d'Israele, purché i tuoi figliuoli veglino sulla loro condotta, e camminino in mia presenza, come tu hai camminato. 26 Or dunque, o Dio d'Israele, s'avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide mio padre! 27 Ma è egli proprio vero che Dio abiti sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli de' cieli non ti posson contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! 28 Nondimeno, o Eterno, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplicazione, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo ti rivolge quest'oggi. 29 Siano gli occhi tuoi notte e giorno aperti su questa casa, sul luogo di cui dicesti: - Quivi sarà il mio nome! - Ascolta la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo! 30 Ascolta la supplicazione del tuo servo e del tuo popolo d'Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora nei cieli; ascolta e perdona! 31 Se uno pecca contro il suo prossimo, e si esige da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se quegli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 32 tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l'innocente, trattandolo secondo la sua giustizia. 33 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e supplicazioni in questa casa, 34 tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo d'Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che desti ai suoi padri. 35 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a motivo dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se danno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li hai afflitti, 36 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi ed al tuo popolo d'Israele, ai quali mostrerai la buona strada per cui debbon camminare; e manda la pioggia sulla terra, che hai data come eredità al tuo popolo. 37 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruci, quando il nemico assedierà il tuo popolo, nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsivoglia flagello o epidemia, 38 ogni preghiera, ogni supplicazione che ti sarà rivolta da un individuo o dall'intero tuo popolo d'Israele, allorché ciascuno avrà riconosciuta la piaga del proprio cuore e stenderà le sue mani verso questa casa, 39 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore d'ognuno; poiché tu solo conosci il cuore di tutti i figliuoli degli uomini; 40 e fa' sì ch'essi ti temano tutto il tempo che vivranno nel paese che tu desti ai padri nostri. 41 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo d'Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome, 42 - perché si udrà parlare del tuo gran nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso - quando verrà a pregarti in questa casa, 43 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo d'Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita!

Efesini 6:10-20

L'armatura di Dio
10 Del rimanente, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua possanza. 11 Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo; 12 poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono ne' luoghi celesti. 13 Perciò, prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver compiuto tutto il dover vostro, restare in piè. 14 State dunque saldi, avendo presa la verità a cintura dei fianchi, essendovi rivestiti della corazza della giustizia 15 e calzati i piedi della prontezza che dà l'Evangelo della pace; 16 prendendo oltre a tutto ciò lo scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. 17 Prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio; 18 orando in ogni tempo, per lo Spirito, con ogni sorta di preghiere e di supplicazioni; ed a questo vegliando con ogni perseveranza e supplicazione per tutti i santi, 19 ed anche per me, acciocché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero dell'Evangelo, 20 per il quale io sono ambasciatore in catena; affinché io l'annunzî francamente, come convien ch'io ne parli.

Giovanni 6:56-69

56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, ed io in lui. 57 Come il vivente Padre mi ha mandato e io vivo a cagion del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a cagion di me. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non qual era quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno. 59 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. 60 Onde molti dei suoi discepoli, udite che l'ebbero, dissero: Questo parlare è duro; chi lo può ascoltare? 61 Ma Gesù, conoscendo in se stesso che i suoi discepoli mormoravan di ciò, disse loro: Questo vi scandalizza? 62 E che sarebbe se vedeste il Figliuol dell'uomo ascendere dov'era prima? 63 È lo spirito quel che vivifica; la carne non giova nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 64 Ma fra voi ve ne sono alcuni che non credono. Poiché Gesù sapeva fin da principio chi eran quelli che non credevano, e chi era colui che lo tradirebbe. 65 E diceva: Per questo v'ho detto che niuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre.

La Confessione di Pietro
(Cfr. Matteo 16:13-16; Marco 8:27-30; Luca 9:18-20)
66 D'allora molti de' suoi discepoli si ritrassero indietro e non andavan più con lui. 67 Perciò Gesù disse ai dodici: Non ve ne volete andare anche voi? 68 Simon Pietro gli rispose: Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; 69 e noi abbiam creduto ed abbiam conosciuto che tu sei il Santo di Dio.

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