Salmi 88

1 Capitolo 88

Il salmista sfoga la sua anima a Dio in segno di lamento Sal 88:1-9

Lotta per fede, nella sua preghiera a Dio per avere conforto Sal 88:10-18

Versetti 1-9

Le prime parole del salmista sono le uniche parole di conforto e sostegno di questo salmo. Così tanto possono essere afflitti i buoni uomini, e così tristi pensieri possono avere sulle loro afflizioni, e così oscure conclusioni possono fare sulla loro fine, a causa della forza della malinconia e della debolezza della fede. Si lamentava soprattutto del dispiacere di Dio. Anche i figli dell'amore di Dio possono a volte pensare di essere figli dell'ira e nessun problema esteriore può essere così duro per loro. Probabilmente il salmista ha descritto il proprio caso, eppure conduce a Cristo. Così siamo chiamati a guardare a Gesù, ferito e contuso per le nostre iniquità. Ma l'ira di Dio versò la più grande amarezza nel suo calice. Questo lo fece precipitare nelle tenebre e negli abissi.

10 Versetti 10-18

Le anime defunte possono dichiarare la fedeltà, la giustizia e l'amorevolezza di Dio, ma i corpi defunti non possono né ricevere i favori di Dio in consolazione, né restituirli in lode. Il salmista decise di continuare a pregare, tanto più che la liberazione non giungeva rapidamente. Anche se le nostre preghiere non vengono esaudite presto, non dobbiamo rinunciare a pregare. Quanto più grandi sono i nostri problemi, tanto più seriamente e seriamente dovremmo pregare. Non c'è nulla che addolori tanto un figlio di Dio quanto la perdita di vista; né c'è qualcosa che egli teme tanto quanto l'allontanamento della sua anima da parte di Dio. Se il sole è offuscato, questo oscura la terra; ma se il sole lasciasse la terra, che prigione sarebbe! Anche coloro che sono destinati ai favori di Dio possono subire per un certo periodo i suoi terrori. Vedete come questi terrori feriscono profondamente il salmista. Se gli amici sono allontanati da noi a causa delle provvidenze o della morte, abbiamo ragione di considerarla un'afflizione. Tale era lo stato calamitoso di un uomo buono. Ma gli appelli qui usati erano particolarmente adatti a Cristo. E non dobbiamo pensare che il Santo Gesù abbia sofferto per noi solo al Getsemani e sul Calvario. Tutta la sua vita fu travaglio e dolore; fu afflitto come nessun altro uomo, fin dalla giovinezza. Fu preparato a quella morte di cui gustò il sapore in vita. Nessun uomo poteva partecipare alle sofferenze con cui gli altri uomini dovevano essere redenti. Tutti lo abbandonarono e fuggirono. Spesso, benedetto Gesù, ti abbandoniamo; ma non abbandonarci, non toglierci il tuo Spirito Santo.

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