Salmi 561 Al maestro del coro. Su «Non distruggere». Di Davide. Miktam. Quando fuggì da Saul nella caverna. 2 Pietà di me, pietà di me, o Dio, in te mi rifugio; mi rifugio all'ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo. 3 Invocherò Dio, l'Altissimo, Dio che mi fa il bene. 4 Mandi dal cielo a salvarmi dalla mano dei miei persecutori, Dio mandi la sua fedeltà e la sua grazia. 5 Io sono come in mezzo a leoni, che divorano gli uomini; i loro denti sono lance e frecce, la loro lingua spada affilata. 6 Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria. 7 Hanno teso una rete ai miei piedi, mi hanno piegato, hanno scavato davanti a me una fossa e vi sono caduti. 8 Saldo è il mio cuore, o Dio, saldo è il mio cuore. 9 Voglio cantare, a te voglio inneggiare: svègliati, mio cuore, svègliati arpa, cetra, voglio svegliare l'aurora. 10 Ti loderò tra i popoli, Signore, a te canterò inni tra le genti. 11 Perché la tua bontà è grande fino ai cieli, e la tua fedeltà fino alle nubi. 12 Innàlzati sopra il cielo, o Dio, su tutta la terra la tua gloria.
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