Salmi 551 Al maestro del coro. Su «Jonat elem rehoqim». Di Davide. Miktam. Quando i Filistei lo tenevano prigioniero in Gat. 2 Pietà di me, o Dio, perché l'uomo mi calpesta, un aggressore sempre mi opprime. 3 Mi calpestano sempre i miei nemici, molti sono quelli che mi combattono. 4 Nell'ora della paura, io in te confido. 5 In Dio, di cui lodo la parola, in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? 6 Travisano sempre le mie parole, non pensano che a farmi del male. 7 Suscitano contese e tendono insidie, osservano i miei passi, per attentare alla mia vita. 8 Per tanta iniquità non abbiano scampo: nella tua ira abbatti i popoli, o Dio. 9 I passi del mio vagare tu li hai contati, le mie lacrime nell'otre tuo raccogli; non sono forse scritte nel tuo libro? 10 Allora ripiegheranno i miei nemici, quando ti avrò invocato: so che Dio è in mio favore. 11 Lodo la parola di Dio, lodo la parola del Signore, 12 in Dio confido, non avrò timore: che cosa potrà farmi un uomo? 13 Su di me, o Dio, i voti che ti ho fatto: ti renderò azioni di grazie, 14 perché mi hai liberato dalla morte. Hai preservato i miei piedi dalla caduta, perché io cammini alla tua presenza nella luce dei viventi, o Dio.
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