Salmi 26

Capitolo 26

Davide, in questo salmo, si appella a Dio toccando la sua integrità

Versetti 1-12

Davide qui, per mezzo dello Spirito di profezia, parla di se stesso come un tipo di Cristo, di cui ciò che dice della sua innocenza senza macchia era pienamente ed eminentemente vero, e di Cristo soltanto, e a Lui possiamo applicarlo. In lui siamo completi. L'uomo che cammina nella sua integrità, ma confidando totalmente nella grazia di Dio, è in uno stato di accettazione, secondo l'alleanza di cui Gesù è stato il Mediatore, in virtù della sua obbedienza senza macchia fino alla morte. Quest'uomo desidera che la sua anima più profonda sia esaminata e provata dal Signore. È consapevole dell'ingannevolezza del proprio cuore; desidera individuare e mortificare ogni peccato; desidera essere soddisfatto di essere un vero credente e di mettere in pratica i santi comandi di Dio. Evitare le cattive compagnie è una buona prova della nostra integrità e un buon mezzo per mantenerci in essa. Si possono trovare ipocriti e dissimulatori che frequentano le ordinanze di Dio; ma è un buon segno di sincerità se le frequentiamo, come il salmista ci dice di aver fatto, nell'esercizio del pentimento e dell'obbedienza coscienziosa. Egli sente il suo terreno solido sotto di sé e, mentre si diletta a benedire il Signore con le sue congregazioni sulla terra, confida che presto si unirà alla grande assemblea in cielo, per cantare lodi a Dio e all'Agnello in eterno.

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