Giobbe 35

1 Capitolo 35

Eliu parla della condotta dell'uomo Giob 35:1-8

Perché coloro che gridano nelle afflizioni non vengono considerati Giob 35:9-13

Eliu rimprovera l'impazienza di Giobbe Giob 35:14-16

Versetti 1-8

Eliu rimprovera Giobbe di giustificare se stesso più di Dio e richiama la sua attenzione sui cieli. Essi sono molto al di sopra di noi e Dio è molto al di sopra di loro; quanto dunque è fuori dalla portata dei nostri peccati o dei nostri servigi! Non abbiamo motivo di lamentarci se non abbiamo ciò che ci aspettiamo, ma dovremmo essere grati di avere di meglio di quanto meritiamo.

9 Versetti 9-13

Giobbe si lamentava del fatto che Dio non si curava delle grida degli oppressi contro i loro oppressori. Non sapeva come conciliare la giustizia di Dio e il suo governo. Eliu risolve la difficoltà. Gli uomini non si accorgono delle misericordie di cui godono nelle e delle loro afflizioni, né ne sono grati, perciò non possono aspettarsi che Dio li liberi dalle afflizioni. Egli dà canti nella notte; quando la nostra condizione è oscura e malinconica, c'è qualcosa nella provvidenza e nella promessa di Dio che è sufficiente a sostenerci e a farci gioire anche nella tribolazione. Quando ci soffermiamo solo sulle nostre afflizioni e trascuriamo le consolazioni di Dio che sono custodite per noi, è giusto che Dio respinga le nostre preghiere. Anche le cose che uccidono il corpo non possono danneggiare l'anima. Se gridiamo a Dio per la rimozione di un'afflizione e questa non viene rimossa, il motivo non è perché la mano del Signore si è accorciata o il suo orecchio è pesante, ma perché non siamo sufficientemente umiliati.

14 Versetti 14-16

Come nella prosperità siamo pronti a pensare che la nostra montagna non sarà mai abbattuta, così nelle avversità siamo pronti a pensare che la nostra valle non sarà mai colmata. Ma concludere che il domani sarà come oggi è assurdo come pensare che il tempo, bello o brutto che sia, sarà sempre così. Quando Giobbe guardava a Dio, non aveva motivo di disperarsi. C'è un giorno di giudizio in cui tutto ciò che sembra sbagliato sarà trovato giusto, e tutto ciò che sembra oscuro e difficile sarà chiarito e sistemato. E se c'è l'ira divina nei nostri problemi, è perché litighiamo con Dio, siamo scontrosi e diffidiamo della Divina Provvidenza. Questo era il caso di Giobbe. Eliu fu incaricato da Dio di umiliare Giobbe, perché su alcune cose aveva aperto la bocca invano e aveva moltiplicato le parole senza sapere. Ammoniamoci, nelle nostre afflizioni, non tanto a mettere in evidenza la grandezza della nostra sofferenza, quanto la grandezza della misericordia di Dio.

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