Genesi 301 Capitolo 30 Un'ulteriore notizia sulla famiglia di Giacobbe Gen 30:1-13 Rachele concepisce Giuseppe Gen 30:14-24 Il nuovo accordo di Giacobbe con Labano per servirlo con il bestiame Gen 30:25-43 Versetti 1-13 Rachele invidiava sua sorella: l'invidia brama i beni di un altro e questo è uno dei peccati più odiati da Dio e il più dannoso per il nostro prossimo e per noi stessi. Ella non considerava che era Dio a fare la differenza e che aveva grandi benedizioni in altre cose. Consideriamo tutti con attenzione l'insorgere e i meccanismi di questa passione nelle nostre menti. Non si deve mai essere cattivi verso nessun servo nostro perché il nostro padrone è buono. Giacobbe amava Rachele ma ciononostante la rimproverò per quel che disse. I rimproveri sinceri sono segno di vero affetto. Dio deve abitare in noi al posto di qualsiasi altra creatura ed è peccato e follia mettere una qualsiasi creatura al posto di Dio e porvi la nostra fiducia, che dovrebbe essere messa solo in Dio e non in una qualsiasi creatura. Alla persuasione di Rachele, Giacobbe prese Bila, la sua serva, come moglie, e, secondo l'uso di quei tempi, i suoi figli potevano essere riconosciuti come propri figli dalla padrona. Se non fosse stato influenzato da passioni perverse, il cuore di Rachele avrebbe ritenuto i figli di sua sorella più vicini a lei e avrebbe potuto dare ad essi più attenzione, invece di darla a Bila. Ma quei bambini, su cui ella aveva diritto di governare, erano per Rachele più amabili rispetto a quelli che doveva amare a ragione. Come esempio iniziale del suo potere su questi bambini, ella volle dare a loro nomi che erano segni di rivalità con quelli di sua sorella. Guardate le amarezze e i conflitti che genera l'invidia e come essa peggiori i rapporti umani. Convinto da Lea, Giacobbe prese pure la serva di lei, Zilpa, come moglie. Vedete il potere della gelosia e della rivalità e ammirate la saggezza del divino consiglio, che fa unire insieme solo un uomo a una sola donna poiché Dio ci ha chiamati alla pace e alla purezza. 14 Versetti 14-24 Il desiderio, buono in se ma grande e sregolato, di essere la madre della Discendenza promessa, con l'onore di avere molti figli e il rimprovero per essere sterile, fu la causa di queste azioni disdicevoli tra sorelle. In verità sembra che esse siano state influenzate dalle promesse di Dio ad Abramo, alla cui posterità furono promesse benedizioni più ricche e da cui doveva discendere il Messia. 25 Versetti 25-43 I quattordici anni terminarono e Giacobbe voleva partire senza altra risoluzione se non la promessa di Dio. Ma egli aveva, sotto molti aspetti, una giusta pretesa sui beni di Labano ed era volontà di Dio che gliene desse. Egli rimise la sua causa a Dio, piuttosto che patteggiare con Labano, il cui egoismo era molto grande. E sembrerebbe che egli abbia agito onestamente, quando nessun capo di quel colore fu trovati tra il suo bestiame. Labano egoisticamente pensava che il suo bestiame dipendesse poco dal colore. Considerando questo accordo, il comportamento di Giacobbe è un esempio della sua politica e della sua gestione. Ma egli fece così per intimazione di Dio e come segno della sua potenza. Il Signore usa un modo o un altro per perorare la causa degli oppressi e rispetta quelli che umilmente hanno fiducia nella sua provvidenza. Né potrebbe lamentarsi Labano di Giacobbe in quanto ha avuto niente di più di quanto fosse concordato che avesse, né venne offeso, ma beneficiò grandemente dei servizi di Giacobbe. Possano tutte le nostre benedizioni essere ricevute con ringraziamento e in preghiera, perché esse vengono dalla sua generosità e per la sua lode. Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: Indirizzo del testo continuo: |