Genesi 161 Capitolo 16 Sarai dà Agar ad Abramo Gen 16:1-3 Il comportamento scorretto di Agar nei confronti di Sarai Gen 16:4-6 L'Angelo ordina ad Agar di ritornare, la promessa della nascita di Ismaele Gen 16:7-16 Versetti 1-3 Sarai, avendo perso la speranza di avere figli, propose ad Abramo di prendere un'altra moglie che le avrebbe dato dei figli e cioè la sua schiava, in modo che quei figli sarebbero stati sua proprietà. Ma ciò venne fatto senza il consiglio del Signore. L'incredulità trionfò così sulla fede, dimenticandosi della potenza onnipotente di Dio. Ecco come una cattiva azione genera problemi molteplici. In ogni cosa della nostra vita c'è sempre qualche croce da portare: la maggior parte dell'esercizio della fede consiste nel sottoporvisi pazientemente aspettando i tempi del Signore e utilizzando solamente quei mezzi che Egli sceglie per toglierci quelle croci. Le tentazioni possono avere anche fini giusti e motivazioni plausibili. La sapienza carnale, però, ci allontana dalle vie di Dio. Questo non avverrebbe se chiedessimo consiglio a Dio tramite la sua parola e la preghiera, prima di fare ciò che ci appare dubbioso. 4 Versetti 4-6 Il matrimonio infelice di Abramo con Agar creò ben presto un gran numero di problemi. Possiamo solamente ringraziare noi stessi per la colpa e per il dolore che ce ne viene quando andiamo fuori dai nostri doveri. Consideratelo in questo caso: la gente in preda alle passioni litiga spesso con gli altri su cose delle quali essi stessi sono responsabili. Sarai non aveva ancora dato la sua serva ad Abramo che già si lamentò: "Che il mio errore cada su di te". Non si parla mai saggiamente quando l'orgoglio e l'ira sono nella nostra bocca. Non sono mai nel giusto coloro che sono più insistenti e impertinenti nell'appellarsi a Dio: tali irritazioni e imprecazioni sfrontate indicano di solito una colpa e un cattivo comportamento. Agar dimenticò che fu lei stessa a causare la prima provocazione disdegnando la sua padrona. Coloro che soffrono a causa dei loro difetti devono perciò portarne pazientemente la pena, 1Pie 2:20. 7 Versetti 7-16 Agar si allontanò dalla sua casa e dai suoi doveri e andò ulteriormente fuori strada quando l'angelo la trovò. Grande misericordia è quella di essere fermati in una strada peccaminosa dalla coscienza o dalla provvidenza. La frase "Da dove vieni?" voleva far considerare che Agar si stava allontanando dal dovere e dai privilegi con cui fu benedetta nella tenda di Abramo. È cosa buona vivere in una famiglia religiosa e questo va considerato come un vantaggio. "Dove vuoi andare?", cioè: "Tu, Agar, corri verso il peccato!". Se Agar fosse andata in Egitto sarebbe ritornata agli dei, all'idolatria, oltre che incorrere nei pericoli dovuti all'attraversamento del deserto. Ricordiamoci perciò spesso chi siamo in modo da imparare i nostri doveri. Chiedendoci da dove siamo venuti conosciamo il nostro peccato e la nostra follia. Considerando dove andremo, scopriremo i pericoli e le nostre miserie. E coloro che lasciano il loro posto e il loro dovere, devono accelerare il loro ritorno mortificandosi. La dichiarazione dell'angelo "Io voglio" rivela che questo angelo era la Parola e il Figlio eterno di Dio. Agar non poté non ammirare la misericordia del Signore e considerare: "Io ho... (sono così indegna, ma ho avuto il favore di una visita del Signore?)" Ella fu convertita e mediante il suo comportamento ammorbidì pure Sarai dalla quale ricevette un trattamento più gentile. Dio voglia che fossimo sempre positivamente colpiti da questo pensiero: "Dio, Tu mi hai visto"! Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: Indirizzo del testo continuo: |