Esodo 251 Capitolo 25 L'offerta degli Israeliti per costruire il tabernacolo Es 25:1-9 L'arca Es 25:10-22 La tavola, con i suoi mobili Es 25:23-30 Il candelabro Es 25:31-40Versetti 1-9 Dio scelse il popolo d'Israele per essere un popolo speciale affinché Egli stesso fosse il loro Re. Egli ordinò loro di costruire un dimora reale quale sua dimora in mezzo al popolo, chiamata santuario o luogo santo. Egli avrebbe in questo posto mostrato la sua presenza tra loro. E poiché nel deserto gli Israeliti dimoravano nelle tende, questa dimora reale doveva essere un tabernacolo viaggiante. Il popolo doveva fornire a Mosè i mezzi per la sua realizzazione, ma di sua spontanea volontà. L'uso migliore che possiamo fare delle nostre ricchezze terrene è quello di onorare Dio per mezzo di esse con opere di pietà e di carità. Dovremmo chiederci, non solo, quello che dobbiamo fare ma anche che cosa possiamo fare per Dio. Tutto quel che essi avrebbero donato, dovevano darlo con gioia e non a malincuore perché Dio ama un donatore allegro, 2Corinzi 9:7. Tutto quel che è fatto per il servizio di Dio, dobbiamo considerarlo buono e secondo la sua direttiva. 10 Versetti 10-22 L'arca era una cassa ricoperta d'oro in cui doveva essere conservate le due tavole della legge. Queste tavole sono chiamate la Testimonianza in quanto Dio ha dichiarato in esse la sua volontà. Questa legge era una testimonianza per gli Israeliti, per guidarli nel loro comportamento e sarebbe stata anche una testimonianza contro di essi se avessero agito male. Questa arca fu riposta nel luogo santissimo e il sangue dei sacrifici fu spruzzato su di essa e incensata dall'alto sacerdote. Su di essa apparve la gloria visibile, che era il simbolo della presenza Divina. Si tratta di una rappresentazione di Cristo nella sua natura innocente, che non vide corruzione unendo la natura umana con quella Divina, sacrificato per i nostri peccati mediante la sua morte. Il cherubino d'oro era rivolto uno verso l'altro ed entrambi guardavano verso l'arca. Questo indica il servizio degli angeli per il Redentore, la loro disponibilità a fare la sua volontà, la loro presenza nelle riunioni dei santi e il loro desiderio di guardare nei misteri del Vangelo. Essa fu coperta con un rivestimento d'oro, chiamato il trono di misericordia. È stato così chiamato in quanto Dio era presente o sedeva fra i cherubini sul trono di misericordia. Ecco perciò Dio che dà la sua legge e ascolta le suppliche, come un principe sul suo trono. 23 Versetti 23-30 Essi dovevano pure costruire una tavola di legno rivestita d'oro per stare all'esterno del tabernacolo e per deporvi i pani dell'offerta. La tavola, i suoi complementi e il suo uso sembra significare la comunione che il Signore ha con il suo popolo redento con i suoi comandamenti, le premure per la sua casa, le feste con cui dilettarsi. Il nutrimento per l'anima, che essa trova sempre quando ha fame di esso e il piacere che Dio riceve dal suo popolo e dalle loro opere è come rappresentato tramite essa davanti a Lui in Cristo. 31 Versetti 31-40 Il candeliere rappresenta la luce della Parola e dello Spirito di Dio che in e attraverso Cristo Gesù è dato in questo mondo oscuro ai credenti per dirigere il loro culto e la loro ubbidienza e dare consolazione. La chiesa è ancora al buio, come allora il tabernacolo, in confronto a come sarà in cielo, ma la Parola di Dio è una luce che splende nelle tenebre, 2Pietro 1:19. Il mondo è infatti nelle tenebre senza di essa. Nel ver. 40 troviamo una raccomandazione precisa a Mosè: niente va fatto secondo la propria fantasia o quella dei costruttori o del popolo, ma come Dio ha detto e tutto deve essere osservato secondo ogni minimo particolare. L'istruzione di Cristo ai suoi discepoli, Matteo 28:20, è un esempio di ciò: "Osservate tutto quello che vi ho ordinato!" Ricordiamoci di essere il tempio dello Spirito Santo, che abbiamo la legge di Dio nei nostri cuori, che esistiamo per vivere una vita in comunione con Dio, rispettosi dei suoi comandi e luce del mondo se veramente siamo seguaci di Cristo. Possa il Signore aiutarci a provare noi stessi secondo questa ottica religiosa e camminare così in modo fedele a questo. Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: Indirizzo del testo continuo: |