Esodo 23

1 Capitolo 23

Leggi contro la falsità e l'ingiustizia Es 23:1-9

L'anno di riposo, il Sabato e le feste Es 23:10-19

Dio promette di condurre gli Israeliti a Canaan Es 23:20-33

Versetti 1-9

Nella legge di Mosè ci sono segni molto chiari di sana morale e di vera saggezza politica. Tutto è volto alla giustizia, al culto di un unico Dio e alla separazione d'Israele dal mondo pagano. Neppure le convinzioni, gli amici, i testimoni o le opinioni comuni devono farci cambiare idea sullo sminuire i grandi difetti, o per aggravarne i piccoli, per scusare i colpevoli, accusare l'innocente o travisare qualsiasi cosa.

10 Versetti 10-19

Ogni settimo anno la terra doveva riposare. Non la si doveva arare o seminare e tutto quel che la terra produceva andava consumato e non lasciato a marcire. Sembra che questa legge sia stata progettata per insegnare la dipendenza dalla Provvidenza e la fedeltà di Dio nel provvedere ogni anno ai suoi frutti. C'è anche l'esempio del riposo divino, quando tutti i lavori terreni, le cure e gli interessi cesseranno per sempre. È rigorosamente proibito adesso ogni culto a dei pagani. Poiché l'idolatria era un peccato a cui l'Israelita era incline, essi dovevano dimenticare il ricordo dei pagani. E laddove essi fosse bisognava rendere rigorosamente il servizio religioso solenne a Dio. Essi devono inoltre riconciliarsi insieme davanti al Signore. Che buon Padrone serviamo, Egli che ci obbliga a rallegrarsi davanti a lui! Dedichiamo con compiacere al servizio di Dio quella parte del nostro tempo che egli richiede e rispettiamo il suo sabato e le sue ordinanze quale festa per le nostre anime. Essi non furono date per lasciarci a mani vuote; così ora, non dobbiamo venire al culto di Dio col cuore vuoto; le nostre anime devono essere riempite di desideri e proponimenti santi verso di Lui, e di tali sacrifici Dio è veramente contento.

20 Versetti 20-33

Ecco la promessa che essi sarebbero stati guidati nella loro strada attraverso il deserto fino alla terra promessa: "Ecco, invio un angelo davanti a te, il mio angelo. L'obbligo connesso a questa promessa è quello che essi avrebbero dovuto ubbidire a questo angelo che Dio aveva inviato a loro. Cristo è l'Angelo di Jehovah, e questo è insegnato chiaramente da Paolo in 1Corinzi 10:9. E così essi avrebbero avuto una ottima sistemazione in terra di Canaan. Quanto sono ragionevoli le condizioni di questa Parola, quelle cioè di servire l'unico Dio vero e non gli dei delle altre nazioni, che non sono affatto dei. Quanto sono ricchi i particolari di questa Parola! La certezza del cibo, la stabilità della salute, l'aumento della ricchezza, il prolungamento della vita. Quanta bontà c'è ancora in questa promessa di vita. È promesso che essi avrebbero vinto i loro nemici. I calabroni spianeranno la strada a Israele e queste creature così piccole sarebbero state utilizzate da Dio per riprovare i nemici del suo popolo. Essendo Egli per la sua chiesa, i nemici di essa saranno domati a poco a poco: siamo così tenuti a stare in guardia e a dipendere continuamente da Dio. Le passioni corrotte saranno estirpate dal cuore del popolo di Dio non improvvisamente ma a poco a poco. L'obbligo però di questa promessa è quello di non fare l'amicizia con gli idolatri. Quelli che si intrattengono nelle loro cattive vie, andranno incontro a cattive compagnie. È pericoloso vivere in un ambiente colmo di peccato: i peccati degli altri ci insidieranno potentemente ed il pericolo più grande è quello di essere portati a peccare contro Dio.

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