1Tessalonicesi 11 Questa epistola è generalmente considerata la prima di quelle scritte da San Paolo. L'occasione sembra essere stata la buona notizia della solidità della chiesa di Tessalonica nella fede del Vangelo. È piena di affetto e di fiducia, più consolatoria e pratica e meno dottrinale di altre epistole. Capitolo 1 La fede, l'amore e la pazienza dei Tessalonicesi sono segni evidenti della loro elezione, che si è manifestata nella potenza con cui il Vangelo è arrivato a loro 1Tess 1:1-5 I suoi effetti potenti ed esemplari sui loro cuori e sulle loro vite 1Tess 1:6-10 Versetti 1-5 Come ogni bene viene da Dio, così nessun bene può essere sperato dai peccatori se non da Dio in Cristo. E il bene migliore può essere atteso da Dio, come nostro Padre, per amore di Cristo. Dobbiamo pregare non solo per noi stessi, ma anche per gli altri, ricordandoci di loro senza sosta. Ovunque ci sia una vera fede, essa opererà; influenzerà sia il cuore che la vita. La fede opera attraverso l'amore; si manifesta nell'amore a Dio e nell'amore al prossimo. E dove c'è una speranza fondata di vita eterna, questa apparirà attraverso l'esercizio della pazienza; ed è un segno di sincerità, quando in tutto ciò che facciamo, cerchiamo di essere graditi a Dio. Da questo possiamo conoscere la nostra elezione, se non solo parliamo delle cose di Dio con le labbra, ma sentiamo il loro potere nel nostro cuore, mortificando le nostre concupiscenze, allontanandoci dal mondo ed elevandoci alle cose celesti. Se lo Spirito di Dio non viene con la Parola di Dio, essa rimane lettera morta. Così la intrattenevano con la potenza dello Spirito Santo. Erano pienamente convinti della sua verità, tanto da non essere scossi da obiezioni e dubbi; ed erano disposti a lasciare tutto per Cristo e a rischiare la loro anima e la loro condizione eterna sulla verità della rivelazione del Vangelo. 6 Versetti 6-10 Quando persone disattente, ignoranti e immorali si allontanano dai loro interessi e legami carnali per credere e obbedire al Signore Gesù, per vivere in modo sobrio, retto e pio, la questione parla da sé. I credenti dell'Antico Testamento aspettavano la venuta del Messia, e i credenti ora aspettano la sua seconda venuta. Egli deve ancora venire. Dio lo ha risuscitato dai morti, il che è una piena assicurazione per tutti gli uomini che egli verrà per il giudizio. È venuto per acquistare la salvezza e, quando tornerà, porterà con sé la salvezza, la piena e definitiva liberazione dall'ira che deve ancora venire. Che tutti, senza indugio, fuggano dall'ira che verrà e cerchino rifugio in Cristo e nella sua salvezza. Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: Indirizzo del testo continuo: |