IL PRIMO AMORE

Apocalisse 2:1-7

Scritto da Aceto Giacomo.

20/11/2021

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Lo scrittore del libro dell'Apocalisse, Giovanni, nel prologo del capitolo uno ci fa comprendere chiaramente che chi gli sta parlando è in prima persona Gesù stesso tramite un suo angelo. Al verso 19-20 del primo capitolo leggiamo "Scrivi dunque le cose che hai viste, quelle che sono e quelle che devono avvenire in seguito, il mistero delle sette stelle che hai viste nella mia destra, e dei sette candelabri d'oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette chiese". Pertanto rileggendo i primi versetti del cap. 2 "scrivi: Queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro" ci rendiamo conto come Gesù è presente per la sua chiesa nel tempo e nello spazio e nulla sfugge al suo controllo. Infatti se leggiamo le sette lettere indirizzate alle sette chiese, troviamo proprio questo messaggio: a me non sfugge nulla e proprio per questo posso indirizzarvi e consigliarvi. Nella lettera alla chiesa di Efeso risalta molto questo concetto ed è molto importante sottolineare la frase che Gesù dice: "Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore". Ricordiamoci che la chiesa è la sposa di Cristo e il rapporto che unisce lo sposo alla sposa è un rapporto di amore. Quando l'amore cessa ecco che il rapporto si incrina e il matrimonio va verso la separazione. Infatti al verso 5 continua dicendo:
"Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti, e compi le opere di prima; altrimenti verrò presto da te e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi". Il rapporto d'amore che ci lega a Gesù deve essere intenso come il primo giorno e duraturo fino al suo ritorno, pena la rimozione in caso di non ravvedimento. Per analizzare come deve essere l'amore richiesto, nel caso non ci ricordiamo più, paragoniamo il nascente amore terreno della sposa verso il suo sposo con quello che la chiesa deve al suo sposo Gesù Cristo.

L'ARDORE DEL PRIMO AMORE. Quando si è appena sposati la prima cosa che risalta è il grande desiderio di stare insieme, la sposa non vede l'ora che lo sposo rientri e lo sposo non vede l'ora di abbracciare la sua sposa. Poi passa il tempo e il più delle volte questo desideri l'uno dell'altro scema in proporzione del tempo passato. Nel caso del credente abbiamo la certezza che da parte del nostro Signore il suo amore e il suo desiderio di condividere del tempo con noi non scemerà mai, cosa che non possiamo dire per tanti cristiani che non sentono più l'ardore del primo amore. A volte ci lasciamo prendere dalle tante problematiche che ci sovrastano e dimentichiamo le regole basilari di una convivenza basata sull'amore. Una sposa che non attende con trepidazione il ritorno a casa dello sposo è quella sposa che non riceve lo sposo con un abbraccio e un bacio, è una sposa che non trova più il tempo di avere un dialogo con il marito perché è troppo impegnata in altre faccende. Gesù si aspetta dalla sua sposa un amore intenso come il primo giorno di matrimonio. Ricordiamoci i primi giorni della nostra conversione, come eravamo desiderosi di metterci in preghiera, di passare del tempo prezioso con il nostro Signore, di confidargli i nostri pensieri più segreti, in pratica di dimostrargli tutto il nostro amore. Il consiglio di Gesù è: "Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti …".

LA SPOSA VIRTUOSA ONORA LO SPOSO. Gesù vuole una sposa virtuosa che sa corrispondere l'amore che Egli prova per lei. Nel capitolo 31 di Proverbi da verso dieci è descritta una sposa virtuosa e vengono elencate tutte le cose che lei fa e le varie qualità che la rendono virtuosa agli occhi dei tanti ma principalmente agli occhi dello sposo. È importante sottolineare che Il suo comportamento impeccabile e virtuoso fa si che il marito sia rispettato a href="javascript:popupRif('Proverbi 31:23');" onmouseover="javascript:mover(event,'Proverbi 31:23');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN"Proverbi 31:23/a "Suo marito è rispettato alle porte della città, quando si siede tra gli anziani del paese". È d'obbligo porci queste domande: le nostre azioni stanno facendo in modo di fare onorare il nostro sposo celeste? Stiamo mettendo tutte le nostre forze e le nostre capacità al servizio della famiglia spirituale a quale apparteniamo? Sono i nostri sforzi spirituali verso la famiglia di Dio all'altezza della donna virtuosa descritta in a href="javascript:popupRif('Proverbi 31');" onmouseover="javascript:mover(event,'Proverbi 31');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN"Proverbi 31/a? Il consiglio di Gesù è sempre lo stesso: "Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti …".

DONI PREZIOSI. Di regola uno sposo amorevole da dei doni preziosi alla sua sposa e la sposa gradisce i doni preziosi del marito e li custodisce amorevolmente. Gesù prima di andare Via dalla terra dice qualcosa di molto importante ai suoi discepoli a href="javascript:popupRif('Giovanni 14:15-17');" onmouseover="javascript:mover(event,'Giovanni 14:15-17');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN"Giovanni 14:15-17/a "«Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi". Il dono più grande che Gesù ha fatto alla sua chiesa è il dono del suo S. Spirito e dei relativi doni ed i frutti ad esso connesso (a href="javascript:popupRif('1Corinzi 12:7-10');" onmouseover="javascript:mover(event,'1Corinzi 12:7-10');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN"1Corinzi 12:7-10/a a href="javascript:popupRif('Galati 5:22-23');" onmouseover="javascript:mover(event,'Galati 5:22-23');" onmouseout="javascript:mout(event);" class="LPN"Galati 5:22-23/a). Ogni credente che dice di amare Gesù ha l'obbligo di ricevere e non contristare l'opera dello S. Santo nella sua vita ma ancor di più di conservare come una sposa innamorata i doni preziosi della sposo che nel nostro caso sono i doni che lo S. Santo ci offre da parte del nostro sposo Gesù Cristo per aiutarci nella crescita e nell'operato.

CONCLUSIONE.
Ricordiamoci che Gesù ci tratta da sposa eletta e non da amante temporanea. La sposa è colei che ha un rapporto d'amore continuato nel tempo, l'amante è colei che ha solo rapporti di amore anche infuocati ma saltuari e con la data di scadenza incisa. Se Gesù ci tratta da sposa eletta è fondamentale che ogni credente abbia un rapporto con Gesù da sposa diletta e non da amante. Limitare il nostro rapporto con Gesù solo alle poche volte che stancamente andiamo in chiesa arrivando anche in ritardo, possibilmente svogliati e brontolandosi perché il culto è durato un po’ di più, o magari ci infervoriamo quando siamo con gli altri ma poi finisce tutto quando torniamo a casa, comprendiamo che ci stiamo comportando non è da sposa innamorata del suo sposo ma da amante indifferente.