L’ETERNITA’ E’ CONCEPIBILE?

Esodo 3:14

Scritto da giudrago.

15/7/2008

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Non è per eventualità che lÂ’uomo conoscerebbe lÂ’eternità, ma con il sostanziarsi nel tempo attraverso lÂ’esperienza materiale della morte.
Quante volte, ci siamo sforzati ad immaginare come potrebbe essere lo stato dellÂ’eternità e mai ci siamo riusciti, eppure penso che Dio ci abbia dato uno spiraglio per poterla immaginare. Se consideriamo alcuni passi biblici, con riferimento alla dimensione del tempo, ci accorgiamo della differenza tra la natura del nostro mondo e quella del regno di Dio. In Esodo 3:14 DIO disse a Mosè: "IO SONO COLUI CHE SONO". Poi disse: "Dirai così ai figli dÂ’Israele: "LÂ’IO SONO mi ha mandato da voi". EÂ’ logico che nelle parole di Dio non cÂ’è nessuna influenza del tempo, quando dice: ”Io sono”. Mentre esso muta in noi. E se Dio è fuori del tempo, vuol dire che Egli non è influenzato, e siccome Egli è anche Creatore, si desume che lo domina. Giosuè 10:13 Così il sole si fermò e la luna si arrestò, finché il popolo si fu vendicato dei suoi nemici. Il sole si fermò in mezzo al cielo e non si affrettò a tramontare per quasi un giorno intero. Ma se il tempo è per lÂ’uomo, il suo trascorrere è monitorato da Dio? Ma, sappiamo che anche Dio usa il tempo, fin dalla creazione e nella medesima maniera che lo misuriamo noi. Ci accorgiamo, allora, che il tempo opera anche nellÂ’universo tra i corpi celesti, ma la differenza sta nella misura. Se nel sistema solare lÂ’unità è lÂ’ora, in unÂ’altra galassia lÂ’unità è mille anni. Ecco che vi sarebbero dei multipli e sottomultipli. Ma siccome Dio non è soggetto al tempo il suo Regno è certamente fuori della portata dellÂ’universo. Giovanni 8:14 Gesù rispose e disse loro: "Anche se testimonio di me stesso, la mia testimonianza è verace, perché so da dove son venuto e dove vado; voi invece, non sapete né da dove vengo, né dove vado.
Detto questo, dobbiamo ora cercare di capire come possiamo immaginare lÂ’eternità. Matteo 22:30 Nella risurrezione, infatti, né si sposano né sono date in moglie, ma essi saranno in cielo come gli angeli di Dio. Tralasciando le atre importantissime rivelazioni, ci soffermiamo nella parola, “saranno in cielo”. Di quale cielo Gesù parla, se nel nostro cielo tutto si trasforma e passa e che un giorno le potenze dei cieli saranno scrollati? Certamente i cieli di Dio che sono come abbiano detto, eterni. 2 Corinzi 12:2 Io conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa (se con il corpo o fuori del corpo non lo so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo.
Ma se Paolo, arrivò fino al terzo cielo e lì gli angeli sono eterni, è da supporre che i cieli che egli vide sono i Cieli dellÂ’eternità, e quindi non il cielo di questo universo. Apocalisse 22:5 E qui non ci sarà più notte alcuna e non avranno bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà, ed essi regneranno nei secoli dei secoli. Avendo capito che i Cieli del Regno di Dio sono al di fuori dellÂ’universo a noi conosciuto, come pensiamo di arrivarci? Come potremmo anche conoscere il modo per mezzo del quale saremmo trasportati? 1Corinti 15:51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento. 1Corinti 15:52 in un batter dÂ’occhio, al suono dellÂ’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati. Quando il nostro tempo sarà compiuto, allora saremo mutati, con la divina partecipazione di Gesù Cristo e lo vedremo per come Egli è. Finché siamo nella condizione umana è impossibile concepire lÂ’esistenza dellÂ’eternità o poterla esperimentare, anche con un approfondimento di fede, ma è probabile però, che se entriamo in dimensioni trascendentali e seguiamo gli insegnamenti della Bibbia, potremmo forse avere visioni spirituali di esperienza eterne o capire per un attimo come potrebbe essere quel mondo fantastico. Ma il primo passo deve essere quello di un grande desiderio di investigare le Sacre Scritture ed avere una grande fede in Dio, allora si aprirebbero spazi che erano segreti a noi, e ci metterebbero in comunicazione con Dio. Il fatto che sono passati più di due mila anni dalla presenza di Gesù sulla terra e che in questo periodo la corruzione è aumentata nei nostri cuori per la mancanza di un riscontro reale con Dio e per la poca fede che abbiamo; tutto ciò ci porta distante ad avere unÂ’esperienza di rivelazione. Dio è reale come le cose che vediamo intorno, ma una forza avversa ci oscura la Sua realtà e diveniamo non vedenti alla realtà divina. Quindi la morte non fa parte dellÂ’uomo, ma è lÂ’elemento di condanna che Dio lo trasforma come mezzo per il passaggio allÂ’eternità. 1 Pietro 4:5 Essi renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti. Vivi e morti saranno giudicati, e quindi saremo tutti vivi, perché il giudizio è sui vivi e non sui morti, la pena da scontare non è da morto, ma da vivo.
giudrago