Come mai dei versetti mancano nella mia Bibbia?

I numeri dei capitoli e dei versetti non fanno parte del testo originale della Bibbia, e sono stati aggiunti molto più tardi. Diverse divisioni furono usate nel passato, ma il sistema presente risale al 1205 per i capitoli e al 1551 per i versetti. Nonostante ciò, ci sono alcune varianti al sistema, per cui a volte, se usiamo una versione della Bibbia diversa da quella a cui siamo abituati, può sembrare che un versetto abbia un numero sbagliato o addirittura sia mancanti. Nei prossimi paragrafi ci sono alcuni esempi dei casi più comuni.

Nell'Antico Testamento, il testo ebraico usa le divisioni del rabbino Natan del 1447, che furono prese per le divisioni di tutta la Bibbia nel 1551, ma con alcune modifiche, che creano delle differenze nelle traduzioni in base alla divisione che usano. Le versioni C.E.I. e TILC di solito seguono il sistema ebraico. Per esempio, i versetti 1Cr 5:27-41 nella C.E.I. è all'inizio del capitolo successivo in molte altre versioni, cioè 1Cr 6:1-15. Similmente, il testo ebraico, la C.E.I., e la TILC hanno 4 capitoli in Gioele e 3 capitoli in Malachia, mentre le altre versioni hanno 3 in Gioele e 4 in Malachia. Nei Salmi, c'è una differenza in come i versetti sono enumerati: nel testo ebraico, eventuali titoli sono contati come il primo versetto, mentre nelle altre versioni di solito il titolo è incluso nel primo versetto oppure prima del primo versetto, e di conseguenza tutti i versetti del Salmo hanno un numero più grande del numero nel testo ebraico. Per complicare la situazione, nel testo greco la maggior parte dei Salmi (dal 10 al 147) ha un numero uno di meno del numero nel testo ebraico. In questo caso, la C.E.I. (1974) segue il sistema greco, mentre le altre versioni seguono il sistema ebraico! Infatti, nelle copie cartacee della C.E.I. (1974), di solito dopo il numero del Salmo c'è un altro numero in parentesi, che è il numero ebraico usato dalle altre versioni. Come esempio, il Salmo 42:2 in molte versioni è 41:3 nella C.E.I. (1974), 41:2 nella traduzione greca, e 42:3 nel testo ebraico, C.E.I. (2008) e TILC. In tutti questi casi nell'Antico Testamento, non c'è testo mancante in nessuna versione, solo che il testo è dato un riferimento diverso in versioni diverse, per cui alcuni numeri dei versetti mancano.

Nel Nuovo Testamento, ci sono alcune simili piccole differenze nell'enumerazione dei versetti. Per esempio, il testo di Mc 9:50 è diviso fra i versetti 50 e 51 nelle versioni Riveduta e Diodati; 2Cor 13:12 è diviso in due versetti nella Bibbia della Gioia; e Gal 3:28 nella Diodati. In tutti questi esempi, non c'è nessun testo mancante. Però, ci sono dei casi in cui c'è proprio del testo mancante: se il testo è meno di un versetto, il numero del versetto non manca, ma quando il testo mancante è almeno un versetto, manca il numero di un versetto. Questo è dovuto al fatto che abbiamo migliaia di manoscritti del Nuovo Testamento che non sono identici, a causa di errori di copiatura dei manoscritti. Nella stramaggioranza dei casi (cioè, più del 99%), nonostante queste differenze, siamo sicuri di aver il testo originale, oppure c'è una differenza che non cambia la traduzione, oppure c'è una differenza che non cambia il senso (per esempio, "Cristo Gesù" oppure "Gesù Cristo"). Solo in alcuni casi esiste un dubbio importante sul testo originale, e in alcuni di questi casi la domanda è se alcune parole erano nel testo originale oppure sono state aggiunte durante la copiatura dei manoscritti, che può dare l'impressione (se decidiamo che non erano nel testo originale) che un versetto sia mancante. Spesso, anche se è una semplificazione, dobbiamo decidere se diamo più peso ai manoscritti più antichi oppure alla maggioranza dei manoscritti. La situazione per ogni caso particolare può essere esaminata a http://www.laparola.net/greco/ . Per esempio, scegliendo il versetto Lu 23:17 e, fra le Opzioni, di visualizzare le varianti, vediamo che l'intero versetto è omesso da pochi manoscritti (ma da tutti e tre i manoscritti greci del quarto secolo o prima) e traduzioni antiche, mentre il versetto è incluso dalla maggior parte dei manoscritti (la sigla Biz sta per la tradizione bizantina che conta migliaia di manoscritti). Però, le diverse varianti fra i manoscritti che includono il versetto, il fatto che è incluso dopo il versetto 19 in una famiglia di testi, e che è un parallelo di Mt 27:15 e Mc 15:6, suggeriscono che il testo del versetto è stato inserito da diversi scribi in base a quello che si ricordavano dei paralleli negli altri Vangeli. Così i traduttori della C.E.I., TILC, e Diodati hanno deciso di non riportare il versetto (che sembra mancante in quelle versioni), mentre è incluso dalla Nuova Riveduta (fra parentesi quadrate per indicare un dubbio che sia nel testo originale), Nuova Diodati, Nuovissima, e Riveduta (con una nota a piè di pagina per indicare un dubbio). Per alcuni altri esempi specifici, vedi i commenti su Marco 16:9-20; Giovanni 7:53-8:11; 1Giovanni 5:7-8.