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Contro gl'ingiusti magistrati.

Al corifeo: «Non mandare in malora!». Di David. Ode. Parlate voi davvero con giustizia? giudicate voi con rettitudine, o figliuoli degli uomini? [Mai più!] Giacchè in cuor vostro operate iniquità, nel paese le vostre mani tramano ingiustizie. Traviati son gli empi sin dal seno materno, aberran sin dall'utero, dicono il falso. Han veleno a somiglianza della serpe, [son] come una vipera sorda, che si tappa, gli orecchi, che non vuole udir la voce degl'incantatori e del mago sapiente in incantesimi. Iddio stritoli loro i denti in bocca, le mascelle de' leoni spezzi il Signore. Si dileguino come acqua che scorre: tenda l'arco [Iddio] sino a che stramazzino. Come cera, chi si strugge, scompaiano: cada il fuoco su [loro] e non vedan [più] il sole! 10 Prima che le vostre caldaie sentano il [calore del] pruno, verde ancora o bruciato lo spazzi via con ira [Iddio] in un turbine. 11 S'allieterà il giusto quando vedrà la vendetta, le sue mani laverà nel sangue dell'empio. 12 E dirà [ogni] uomo: «Sì, v'ha frutto per il giusto, sì, c'è un Dio che giudica sulla terra!».