La parabola della pecora smarrita(Matteo 18:12-14)
1 Tutti i pubblicani e i peccatori si accostavano a lui per udirlo.
2 E così i farisei come gli scribi mormoravano, dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”.
3 Ed egli disse loro questa parabola:
4 “Chi è l’uomo fra voi che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l’abbia ritrovata?
5 E, trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle
6 e, giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: ‘Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta’.
7 Io vi dico che così vi sarà in cielo più gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di ravvedimento”.
La parabola della dramma perduta
8 “Ovvero, qual è la donna che, avendo dieci dramme, se ne perde una, non accende un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l’abbia ritrovata?
9 Quando l’ha trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: ‘Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduto’.
10 Così, vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede”.
La parabola del figlio prodigo
11 Disse ancora: “Un uomo aveva due figli;
12 il più giovane di loro disse al padre: ‘Padre, dammi la parte dei beni che mi tocca’. Ed egli spartì fra loro i beni.
13 Di lì a poco il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, se ne partì per un paese lontano e vi dissipò la sua sostanza, vivendo dissolutamente.
14 E quando ebbe speso ogni cosa, una gran carestia venne in quel paese, tanto che cominciò a essere nel bisogno.
15 Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci.
16 Egli avrebbe bramato sfamarsi con i baccelli che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava.
17 Allora, rientrato in sé, disse: ‘Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
18 Io mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro te:
19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi’.
20 Egli dunque si alzò e tornò da suo padre, ma, mentre era ancora lontano, suo padre lo vide e fu mosso a compassione; corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò.
21 E il figlio gli disse: ‘Padre, ho peccato contro il cielo e contro te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio’.
22 Ma il padre disse ai suoi servitori: ‘Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi;
23 portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e rallegriamoci,
24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato a vita; era perduto ed è stato ritrovato’. E si misero a fare gran festa.
25 Ora il figlio maggiore era ai campi; tornando, mentre fu vicino alla casa, udì la musica e le danze.
26 Chiamato uno dei servitori, gli domandò che cosa stesse succedendo.
27 Quello gli disse: ‘È giunto tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché l’ha riavuto sano e salvo’.
28 Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì fuori e lo pregava d’entrare.
29 Ma egli, rispondendo, disse al padre: ‘Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici,
30 ma, quando è venuto questo tuo figlio che ha divorato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato’.
31 Allora il padre gli disse: ‘Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua,
32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato a vita; era perduto ed è stato ritrovato’”.