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Secondo discorso di Elifaz di Teman

Allora Elifaz di Teman rispose e disse:

“Il saggio risponde forse con vana scienza? si gonfia il petto di vento? Si difende con chiacchiere inutili e con parole che non giovano nulla? Tu, poi, distruggi il timor di Dio, sminuisci la preghiera che gli è dovuta. La tua iniquità ti detta le parole, e adoperi il linguaggio degli astuti. Non io, la tua bocca stessa ti condanna; le tue labbra depongono contro di te. Sei tu il primo uomo che nacque? Fosti tu formato prima dei monti? Hai tu sentito ciò che si è detto nel Consiglio di Dio? Hai accaparrato tutta la sapienza solo per te? Che sai tu che noi non sappiamo? Che conoscenza hai tu che non sia anche nostra? 10 Ci sono fra noi degli uomini canuti e anche dei vecchi più attempati di tuo padre. 11 Fai tu così poco caso delle consolazioni di Dio e delle dolci parole che ti abbiamo rivolte? 12 Dove ti trascina il cuore, e che vogliono dire queste occhiate feroci? 13 Come! tu rivolgi la tua collera contro Dio, e ti lasci uscire di bocca tali parole? 14 Che cos’è mai l’uomo per essere puro, il nato di donna per essere giusto? 15 Ecco, Iddio non si fida nemmeno dei suoi santi, i cieli non sono puri ai suoi occhi; 16 quanto meno questo essere abominevole e corrotto, l’uomo, che tracanna iniquità come l’acqua! 17 Io voglio ammaestrarti; porgimi ascolto e ti racconterò quello che ho visto, 18 quello che i saggi hanno riferito senza nascondere nulla di quello che sapevano dai padri, 19 ai quali soltanto è stato dato il paese; e in mezzo ai quali non è passato lo straniero. 20 L’empio è tormentato tutti i suoi giorni, e gli anni riservati al prepotente sono pochi. 21 Ha sempre negli orecchi rumori spaventosi, e in piena pace gli piomba addosso il distruttore. 22 Non ha speranza di uscire dalle tenebre, e si sente destinato alla spada. 23 Va errando in cerca di pane; dove trovarne? Egli sa che vicino a lui è pronto il giorno tenebroso. 24 Le difficoltà e l’angoscia lo riempiono di paura, lo assalgono come un re pronto alla battaglia, 25 perché ha steso la mano contro Dio, ha sfidato l’Onnipotente, 26 gli si è slanciato audacemente contro, sotto il folto dei suoi scudi ricurvi. 27 Aveva la faccia coperta di grasso, i fianchi carichi di pinguedine; 28 si era stabilito in città distrutte, in case disabitate, destinate a diventare mucchi di sassi. 29 Egli non si arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile; né le sue proprietà si estenderanno sulla terra. 30 Non potrà liberarsi dalle tenebre, il vento infuocato farà seccare i suoi rampolli, e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio. 31 Non confidi nella vanità; è un’illusione; poiché avrà la vanità per ricompensa. 32 La sua fine verrà prima del tempo, e i suoi rami non rinverdiranno più. 33 Sarà come una vigna da cui si strappi l’uva ancora acerba, come l’ulivo da cui si scuota il fiore; 34 poiché la famiglia del profano è sterile, e il fuoco divora le tende dell’uomo venale. 35 L’empio concepisce malizia e partorisce rovina; egli cova in seno l’inganno”.