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Nell'avversità il salmista anela al Signore

[Al maestro del coro. Poema dei figli di Kore.] Come la cerva anela ai rivi delle acque, così l'anima mia anela a te, o DIO. L'anima mia è assetata di DIO, del Dio vivente. Quando verrò e comparirò davanti a DIO? Le mie lacrime sono divenute il mio cibo giorno e notte, mentre mi dicono del continuo: «Dov'è il tuo DIO?». Ricordando queste cose, dentro di me do libero sfogo all'anima mia, perché solevo andare con la folla, guidandola alla casa di DIO, in mezzo ai canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa. Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO, perché io lo celebrerò ancora per la liberazione della sua presenza. O DIO mio, l'anima mia è abbattuta dentro di me; perciò mi ricordo di te dal paese del Giordano e dalle cime dell'Hermon, dal monte Mitsar. Un abisso chiama un altro abisso, al fragore delle tue cascate; tutti i tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra di me. Di giorno l'Eterno mi largisce la sua benignità, e di notte innalzo a lui un cantico, una preghiera al Dio della mia vita. Io dirò a Dio, mia rocca: «Perché mi hai dimenticato? Perché vado in giro vestito a lutto per l'oppressione del nemico?». 10 Le mie ossa soffrono pene mortali a motivo degli insulti dei miei nemici, che mi dicono del continuo: «Dov'è il tuo DIO?». 11 Perché ti abbatti, anima mia, perché gemi dentro di me? Spera in DIO, perché io lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza e il mio DIO.