15

 

Il Signore dice, che non si piegherebbe alle orazioni, ne di Mosè, né di Samuele, né il riterebbe dall'abbandonare il popolo alla pestilenza, alla fame, alla spada, alla cattività, perchè gastigato non si è corretto. Il Profeta si lamenta di essere stato cagione di discordia, e di aver sofferti degli strapazzi nell'annunziare la parola di Dio: e il Signore promette di aiutarlo, e di sterminare i Giudei: promette ancora fortezza, e salute, e misericordia a quelli, che si convertiranno.

E il Signore mi disse: Quando Mosè, e Samuelle si presentasser dinanzi a me, non si piegherebbe l'anima mia verso di questo popolo: discacciali dal mio cospetto, e se ne vadano Che se ti diranno: Dove anderemo noi? tu dirai loro: Queste cose dice il Signore: Chi alla morte, alla morte; chi alla spada, alla spada; e chi alla fame, alla fame; chi alla schiavitù, (vada) alla schiavitù. Ed io darò potestà sopra di loro a queste quattro cose (dice il Signore); alla spada, perchè gli uccida; ai cani, perché gli sbranino; agli uccelli dell'aria, e alle bestie della terra, perchè li divorino, e li dispergano. E farò che siano perseguitati in tutti i regni della terra a cagion di Manasse figliuolo di Ezechia, re di Giuda, me per tutte le cose, ch'ei fece in Gerusalemme; Imperocché chi avrà misericordia di te, o Gerusalemme? O chi ti compatirà? O chi anderà a pregare per la tua pace? Tu abbandonasti me, dice il Signore, tu ti tirasti indietro; ed io stenderò sopra di te la mia mano, e ti sterminerò: mi stancai a pregarti. Or io li dispergerò, come colla pala le paglie, per le porte della terra: ho messo a morte, ed ho disperso il mio popolo; né per tutto questo dalle vie loro si son ritirati. Io ho moltiplicate le vedove più della sabbia del mare: ho mandato contro di loro chi sul bel mezzogiorno uccida alla madre il fanciullo: ho sparso sopra le città un repentino terrore. È avvilita colei, che avea sette figliuoli; l'anima sua vien meno: è tramontato il sole per lei quand'era ancor giorno. Ella è confusa, e vergognosa, perchè i suoi avanzi consegnerò alla spada in faccia de' suoi nemici, dice il Signore. 10 Ah, madre mia, infelice me! per chè generasti tu me uomo di rissa, uomo di discordia in tutta questa terra? Io non ho dato denaro a interesse, né alcuno ne ha dato a me, e tutti mi maledicono. 11 Il Signore disse: io giuro, che il tuo fine sarà felice, che io ti verrò incontro nel tempo di afflizione, e nel tempo della tribolazione contro il nemico. 12 Farà egli il ferro lega col ferro di settentrione, e il bronzo col bronzo? 13 Io darò gratis in preda le tue ricchezze, e i tuoi tesori, a cagione di tutti i peccati fatti da te, e di tutti i tuoi termini. 14 E i nemici tuoi farò venir da una terra ignota a te; perocché il fuoco dell'ira mia è acceso, e arderà in vostro danno. 15 Tu conosci, o Signore, ricorditi di me, e vieni a me, e difendimi da coloro, che mi perseguitano: non prendere la difesa mia colla tua longanimità: sappi, che io ho per amor tuo sofferti obbrobrj. 16 Io trovai la tua parola, e me ne cibai, e la tua parola fu il gaudio, e la letizia del cuor mio; perchè io ho nome da te, Signore Dio degli eserciti. 17 Io non sono stato a sedere nelle adunanze degli uomini di bel tempo, e non mi gloriai di quello, che fe' la tua mano: solo io mi sedeva, perchè tu di minacce mi riempisti. 18 Per qual motivo è diventato perpetuo il mio dolore, e non ammette rimedio la piaga mia disperata? Ella è divenuta per me come quelle acque infide, che gabbano. 19 Per questo così parla il Signore: Se ti convertirai, io ti convertirò, e starai davanti alla mia faccia: e se separerai il prezioso dal vile, tu sarai quasi la mia bocca: ei si volgeranno verso di te, e non tu ad essi ti volgerai. 20 E io farò, che riguardo a questo popolo tu sii un muro di bronzo, forte: eglino ti faran guerra, e non ne potranno più di te, perch'io son teco, affin di salvarti, e liberarti, dice il Signore. 21 E ti libererò dal poter dei malvagi, e ti salverò dalla possanza dei forti.