Anania, e la moglie Saffira, venduto un podere, si ritengono parte del prezzo, e interrogati da Pietro negano il fatto; per la qual cosa alla parola di Pietro il marito, e la moglie sono da repentina morte colpiti. Gli Apostoli, e particolarmente Pietro, fanno molti miracoli, e messi in carcere, sono liberati dall'Angelo, e presi di nuovo non si inducono a tralasciar la predicazione del nome di Cristo. Per consiglio di Gamaliele son licenziati dopo le battiture, lieti di aver meritato di patire oper il nome di Cristo, cui tornan tosto a predicare.
1 Ma un cert'uomo detto Anania con Saffira, sua moglie vendè un podere,
2 E d'accordo con sua moglie ritenne del prezzo: e portandone una tal qual porzione, la pose a' piedi degli Apostoli.
3 E Pietro disse: Anania, come mai satana tentò il cuor tuo a mentire allo Spirito santo, e ritenere del prezzo del podere?
4 Non è egli vero, che conservandolo stava per te, e venduto era in tuo potere? Per qual motivo ti sei messa in cuore tal cosa? Non hai mentito agli uomini, ma a Dio.
5 Udite, che ebbe Anania queste parole, cadde, e spirò. E gran timore entrò in tutti quei, che udirono.
6 E si mosser de' giovani, e quindi lo tolsero, e portaronlo a seppellire.
7 Era trascorso lo spazio di circa tre ore, quando la di lui moglie non informata del successo arrivò.
8 E Pietro le disse: Dimmi o Donna, avete voi venduto il podere per il tal prezzo? Ed ella disse: così appunto.
9 E Pietro a lei: per qual motivo vi siete accordati a tentare lo spirito del Signore? Ecco, sono alla soglia i piedi di coloro, che hanno data sepoltura a tuo marito, e ti porteranno fuori.
10 E immantinenti ella cadde a' suoi piedi, e spirò. Ed entrati que' giovani trovaron la morta, e la portarono a seppellire accanto a suo marito.
11 E gran timore ne nacque in tutta la chiesa, e in tutti coloro, che udirono tali cose.
12 E molti segni, e prodigj faceansi nel popolo per le mani degli Apostoli. E se ne stavano tutti d'accordo nel portico di Salomone.
13 Degli altri poi nissuno ardiva di affratellarsi con essi: ma il popolo li celebrava.
14 E più e più cresceva la moltitudine di que', che credevano nel Signore, uomini, e donne.
15 Talmente che portavano fuori nelle piazze i malati, e li mettevano sopra letti, e strapunti, affinchè, passando Pietro, l'ombra almeno di lui adombrasse alcuno di essi, e fosser liberati dalle loro infermità.
16 Concorreva eziandio a Gerusalemme molta gente dalle vicine città, portando de' malati, e vessati dagli spiriti immondi: i quali erano tutti quanti risanati.
17 Ma esacerbato il principe de' sacerdoti, e tutti quelli del suo partito (che è la setta de' Sadducei) si riempiron di zelo.
18 E messer le mani addosso agli Apostoli, e li poser nella pubblica prigione.
19 Ma l'Angelo del Signore di notte tempo aprì le porte della prigione, e condottili fuora, disse:
20 Andate, e statevi nel tempio a predicare al popolo tutte le parole di questa scienza di vita.
21 Ed essi udito questo entrarono sul far dell'alba nel tempio, ed insegnavano. Ma venuto il principe de' sacerdoti, e quelli del suo partito, convocarono il sinedrio, e tutti i seniori de' figliuoli d'Israele: e mandarono alla prigione, perché gli fosser condotti davanti.
22 E andati i ministri, e aperta la prigione non li trovando, tornarono in dietro a recar questa nuova,
23 Dicendo: quanto alla prigione l'abbiamo trovata chiusa con tutta puntualità, e le guardie fuori in piedi alle porte: ma apertala niuno vi abbiamo trovato dentro.
24 Udite tali parole, il prefetto del tempio, e i principi de' sacerdoti stavan, perplessi, dove queste cose andassero a finire.
25 Ma sopraggiunse chi diede lor questo avviso: ecco che quegli uomini, che furon messi da voi in prigione, stanno arditamente nel tempio, e insegnano al popolo.
26 Allora andò il magistrato con i ministri, e li menò via, non con violenza: imperocché temevan di non esser lapidati dal popolo.
27 E li condussero, e presentarono al consiglio: e il sommo sacerdote gl'interrogò,
28 Dicendo: noi vi abbiamo strettamente ordinato di non insegnare in quel nome: ed ecco, che avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina: e volete renderci responsabili del sangue di quell'uomo.
29 Rispose Pietro, e gli Apostoli, e dissero: bisogna ubbidire a Dio piuttosto, che agli uomini.
30 Il Dio de' padri nostri ha risuscitato Gesù, cui voi uccideste, appesolo ad un legno.
31 Questo principe, e salvatore lo esaltò Iddio colla sua destra per dare ad Israele la penitenza, e la remissione de' peccati.
32 E noi siamo testimoni di queste cose, ed anche lo spirito santo dato da Dio a tutti quelli che a lui ubbidiscono.
33 Quelli, udite tali cose, smaniavano, e trattavan di mettergli a morte.
34 Ma levatosi su uno del consiglio chiamato Gamaliele, Fariseo, dottor della legge, rispettato da tutto il popolo, ordinò di metter fuora per un po' di tempo quegli uomini,
35 E disse loro: uomini Israeliti, badate bene a quel, che siete per fare riguardo a questi uomini.
36 Imperocché prima di questi giorni scappò fuori Teoda, dicente, se essere qualche cosa, col quale si associò un numero di circa quattrocento uomini, il quale fu ucciso: e tutti quelli, che gli credevano, furon dispersi e ridotti a niente.
37 Dopo questo scappò fuori Giuda il Galileo nel tempo della descrizione, e si tirò dietro il popolo, ed egli ancora perì: e furono dissipati tutti quanti i suoi seguaci.
38 E adesso io dico a voi, non toccate questi uomini, e lasciateli fare: conciossiachè se questo pensiero, o questa opera viene dagli uomini, sarà disfatta.
39 Se poi ell'è da Dio, non potrete disfarla: che non sembri che fate guerra anche a Dio. E approvarono il suo parere.
40 E chiamati gli Apostoli, battuti che gli ebbero, intimaron loro di non parlare né punto né poco nel nome di Gesù, e li rilasciarono.
41 Ed essi se ne andavan contenti dal cospetto del consiglio, per essere stati fatti degni di patir contumelia pel nome di Gesù.
42 E ogni di non cessavano e nel tempio, e per le case d'insegnare, e di evangelizzare Gesù Cristo.