La Pasqua di Giosia2Cr 35:1-19 Giosia ucciso in battaglia2Cr 35:20-27
Versetti 1-19 La distruzione dell'idolatria operata da Giosia è descritta in modo più approfondito nel libro dei Re. Qui si parla della sua celebrazione della Pasqua. La cena del Signore assomiglia alla Pasqua ebraica più di ogni altra festa; e la debita osservanza di questa ordinanza è una prova di crescente pietà e devozione. Solo Dio può rendere veramente santi i nostri cuori e prepararli per i suoi servizi sacri; ma ci sono dei doveri che ci appartengono e con i quali otteniamo questa benedizione dal Signore.
20 Versetti 20-27 La Scrittura non condanna la condotta di Giosia nell'opporsi al Faraone. Tuttavia Giosia sembra meritare la colpa di non aver chiesto al Signore dopo essere stato avvertito; la sua morte potrebbe essere un rimprovero per la sua imprudenza, ma è un giudizio su un popolo ipocrita e malvagio. Chi vive una vita di pentimento, fede e obbedienza non può essere colpito dal modo improvviso in cui viene eliminato. Il popolo lo piangeva. Molti piangono per le sofferenze e non rinunciano ai peccati che hanno indotto Dio a mandarle. Eppure solo questo può allontanare i giudizi. Se biasimiamo la condotta di Giosia, dobbiamo stare attenti, per evitare di essere tagliati in un modo disonorevole per la nostra professione.
La Pasqua di Giosia 2Cr 35:1-19
Giosia ucciso in battaglia 2Cr 35:20-27
Versetti 1-19
La distruzione dell'idolatria operata da Giosia è descritta in modo più approfondito nel libro dei Re. Qui si parla della sua celebrazione della Pasqua. La cena del Signore assomiglia alla Pasqua ebraica più di ogni altra festa; e la debita osservanza di questa ordinanza è una prova di crescente pietà e devozione. Solo Dio può rendere veramente santi i nostri cuori e prepararli per i suoi servizi sacri; ma ci sono dei doveri che ci appartengono e con i quali otteniamo questa benedizione dal Signore.
20 Versetti 20-27
La Scrittura non condanna la condotta di Giosia nell'opporsi al Faraone. Tuttavia Giosia sembra meritare la colpa di non aver chiesto al Signore dopo essere stato avvertito; la sua morte potrebbe essere un rimprovero per la sua imprudenza, ma è un giudizio su un popolo ipocrita e malvagio. Chi vive una vita di pentimento, fede e obbedienza non può essere colpito dal modo improvviso in cui viene eliminato. Il popolo lo piangeva. Molti piangono per le sofferenze e non rinunciano ai peccati che hanno indotto Dio a mandarle. Eppure solo questo può allontanare i giudizi. Se biasimiamo la condotta di Giosia, dobbiamo stare attenti, per evitare di essere tagliati in un modo disonorevole per la nostra professione.