Marco 9
Gesù pensava di ritornare entro una generazione?
Vedi il commento su Matteo 16:28.

Dove sono i salvati fra la loro morte e il ritorno di Gesù?
Vedi il commento su Luca 23:43.

Perché Gesù disse a molti di non dire che era il Cristo?
Vedi il commento su Matteo 16:20.

11 Giovanni il battista era Elia?
Vedi il commento su Giovanni 1:21-25.

38 Qualcuno che opera nel nome di Gesù è sempre un Cristiano, o no?
In questo brano (e Lu 9:49-50), Gesù dice che nessuno che fa un'opera potente nel suo nome potrà anche parlare male di lui. Quindi i discepoli non dovevano vietare a qualcuno di scacciare demòni nel nome di Gesù, anche se non li seguiva. Ma in Mt 7:21-23, Gesù dice che molti diranno nel giorno di giudizio di avere cacciato demòni e fatto molte opere potenti nel nome suo, ma Gesù dichiarerà di non averli mai conosciuti, e saranno allontanati come malfattori. At 19:13-16 dà un esempio di tali persone.
La spiegazione è che in Matteo, Gesù sta parlando della salvezza delle persone, cioè se veramente stanno seguendo Gesù nel proprio cuore oppure stanno solo usando il suo nome. Noi che siamo umani non possiamo vedere il cuore delle persone, e quindi non possiamo giudicare come è una persona dal fatto che usa il nome di Cristo o non. Così il brano in Marco parla solo degli aspetti esteriori, che possiamo vedere. Qualcuno che fa qualche opera nel nome di Cristo sta facendo una buona cosa, e non si metterà contro Gesù. Forse non è salvato, questo non lo sappiamo e non lo sapremo prima del giorno di giudizio. Ma dobbiamo lasciare che continui a fare quello che fa, anche se non appartiene al nostro "gruppo", perché non farà danni.
Un'altra possibile difficoltà sorge dal confronto di questo brano con Mt 12:30; Lu 11:23: "Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde". Perché in questo brano in Marco Gesù parla di persone che non erano con lui, eppure erano per lui e non contro di lui. Ma la contraddizione è solo apparente. In tutte e due le occasioni Gesù affermò lo stesso insegnamento: non ci può essere neutralità verso Gesù. In Mc 9:40; Lu 9:50, è nel contesto di altri (possibili) seguaci: come descritto nel paragrafo precedente, fanno del bene e non si oppongono a Gesù. In Mt 12:30; Lu 11:23, è nel contesto di opposizione: chi non collabora con Gesù (non è importante l'essere fisicamente con Gesù, ma l'atteggiamento verso di lui) è in realtà contro di lui, anche se pensa di essere neutro.

43 Dobbiamo veramente tagliare la mano o il piede, oppure cavare l'occhio, se pecchiamo?
Questi versetti vanno interpretati in modo metaforico. Però, non dobbiamo pensare, ogni volta che troviamo un brano con un insegnamento difficile da mettere in pratica, che possiamo dire che non va inteso alla lettera, e così evitiamo quello che va fatto. In questo caso, ci sono dei giusti motivi perché non possiamo interpretare letteralmente il brano. La soluzione che Gesù propone al peccato non è affatto una soluzione. Il peccato viene dal cuore, e anche se perdessimo le mani, i piedi e gli occhi, riusciremmo comunque a continuare a cadere in peccato (anche se è solo in pensiero e non in azione), e così essere gettati nel fuoco eterno (Mc 7:20-23; Mt 5:21-30). La mutilazione non può mai rimuovere il peccato dal nostro corpo.
Ma anche se il brano non va interpretato in modo letterale, rimane uno dei detti più difficili di Gesù. Non dobbiamo usare il fatto che usa un linguaggio metaforico per non ubbidire a quello che dice in modo metaforico. Perché insegna comunque un impegno totale per lo sradicamento del peccato in noi, che difficilmente va praticato. Quando siamo tentati, dobbiamo anche una completa avversione al peccato che non cadiamo alla tentazione, e quando pecchiamo dobbiamo essere disgustati a quello che facciamo, e fare del tutto per non cadere di nuovo, gridando a Dio nella nostra incapacità di aiutarci. Spesso invece prendiamo il peccato alla leggera, come se non fosse tanto importante in realtà.