Luca 10
Manda avanti i settantadue a ogni città dopo aver loro insegnato quel, che hanno da osservare nella predicazione: e rallegrandosi questi di vedere a se soggetti i demoni, dice, che non debbon principalmente per questo rallegrarsi. Minacce contro le ostinate citte, nelle quali erano stati fatti molti miracoli. Esultando in ispirito loda il Padre. A un dottor della legge, che lo tentava, recitato il comandamento dell'amor di Dio, e del prossimo, dimostra con la parabola dell'uomo, che veniva da Gerusalemme, chi sia il prossimo. A Marta, che lo serviva, e si lamentava della sorella, dice, che Maria ha eletta l'ottima parte.
1 Dipoi elesse il Signore altri settantadue: e li mandò a due a due davanti a se in tutte le città, e luoghi, dove egli era per andare: 2 E diceva loro: La messe è molta, e gli operai son pochi. Pregate adunque il padrone della messe, che mandi degli operai per la sua messe. 3 Andate: ecco, che io mando voi, come agnelli tra' lupi. 4 Non portate, né borsa, né sacca, né borzacchini, e per istrada non salutate chicchessia. 5 In qualunque casa entrerete, dite prima: Pace sia a questa casa. 6 E se quivi sarà un figliuolo di pace, poserà sopra di lui la vostra pace; se no ritornerà a voi. 7 Restate nella medesima casa mangiando, e bevendo di quello, che hanno: imperocché è dovuta all'operajo la sua mercede. Non andate girando di casa in casa. 8 E in qualunque città entrerete, essendovi stati accolti, mangiate quel, che vi sarà messo davanti. 9 E guarite gl' infermi, che quivi sono, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma in qualunque città che entrati essendo, non vi ricevano, andate nelle piazze, e dite: 11 Abbiamo scosso contro di voi sin la polvere, che ci si era attaccata della vostra città: con tutto questo sappiate, che il regno di Dio è vicino. 12 Vi dico, che men dura sarà in quella giornata la condizione di Sodoma, che di quella città. 13 Guai a te, o Corozain, guai a te, o Betsaida: perché se in Tiro, o in Silone fossero stati fatti i prodigi, che sono stati fatti presso di te, già tempo farebbero penitenza coperte di cilizio, e giacendo su la cenere. 14 Ma con minor severità sarà trattata nel giudizio Tiro, e Sidone, che voi. 15 E tu Cafarnaum, esaltata sino al cielo, sarai depressa sino all'inferno. 16 Chi ascolta voi ascolta me: e chi voi disprezza, disprezza me. E chi disprezza me, colui disprezza, che mi ha mandato. 17 E i settantadue (discepoli) se ne ritornarono allegramente, dicendo: Signore, anche i demonj sono a noi soggetti in virtù del tuo nome. 18 Ed egli disse loro: Io vedeva Satana cadere dal cielo a guisa di folgore. 19 Ecco, che io vi ho dato podestà di Calcare i serpenti, e i scorpioni, e di superare tutta la forza del nemico: né cosa alcuna a voi nuocerà. 20 Contuttociò non vogliate rallegrarvi, perché siano a voi soggetti gli spiriti: ma rallegratevi, perché i vostri nomi scritti sono nel cielo. 21 Nello stesso punto per Ispirito santo esultò, e disse: Gloria a te, o Padre, signore del cielo, e della terra, perché queste cose hai nascoste a' saggi, e prudenti, e le hai manifestate a' piccoli. Così è, o Padre: perché così a te piacque. 22 In mia balìa ha posto il Padre tutte le cose. E nissuno conosce, chi sia il Figliuolo, fuori del Padri; né chi sia il Padre, fuori del Figliuolo, e fuor di colui, al quale avrà il Figliuolo voluto rivelarlo. 23 E rivolto a' suoi discepoli, disse: Beati gli occhi, che veggono quello, che voi vedete. 24 Imperocché vi dico, che molti profeti, e regi bramarono di vedere quello, che voi vedete, e nol videro; e udire quello, che voi udite, e non l'udirono. 25 Allora alzatosi un certo dottor della legge per tentarlo, gli disse; Maestro, che debbo io fare per possedere la vita eterna? 26 Ma egli rispose a lui: Che è quello, che sta scritto nella legge? Come leggi tu? 27 Quegli rispose, e disse: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuor tuo, e con tutta l'anima tua, e con tutte le tue forze, e con tutto il tuo spirito: e il prossimo tuo come te stesso. 28 E Gesù gli disse: Bene hai risposto: fa questo, e viverai. 29 Ma quegli volendo giustificare se stesso, disse a Gesù: E chi il mio prossimo? 30 E Gesù prese la parola, e disse: Un uomo andava da Gerusalemme a Gerico, e dette negli assassini, i quali ancor lo spogliarono: e avendogli date delle ferite, se n'andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Or avvenne, che passò per là stessa strada un sacerdote, il quale vedutolo passò oltre. 32 Similmente anche un Levita arrivato vicino a quel luogo, e veduto colui, tirò innanzi. 33 Ma un Samaritano, che facea suo viaggio, giunse presso a lui: e vedutolo, si mosse a compassione. 34 E se gli accostò, e fasciò le ferite di lui, spargendovi sopra olio, e vino; e messolo sul suo giumento, lo condusse all'albergo, ed ebbe cura di esso. 35 E il dì seguente tirò fuori due denari, e gli dette all'ostiere, e dissegli: Abbi cura di lui: e tutto quello, che penderai di più, te lo restituirò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti pare egli essere stato prossimo per colui, che dette negli assassini? 37 E quegli rispose: Colui, che usò ad esso misericordia. E Gesù gli disse: Va, fa anche tu allo stesso modo. 38 E avvenne, che essendo in viaggio, entrò egli in un certo castello: e una donna, per nome Marta, lo ricevette in sua casa: 39 E questa aveva una sorella chiamata Maria, la quale ancora assisa a' piedi del Signore, ascoltava le sue parole. 40 Marta poi si affannava tra le molte faccende di casa: e si presentò, e disse: Signore, a te non cale, che mia sorella mi abbia lasciata sola alle faccende di casa? Dille adunque, che mi dia una mano. 41 Ma il Signore le rispose, e disse: Marta, Marta, tu ti affanni, e ti inquieti per un gran numero di cose. 42 Eppure una sola è necessaria. Maria ha eletto la miglior parte, che nun le sarà levata.
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