Ansietà dei genitori di Tobia. Tobia parte con Sara
1 Or mentre Tobia, a causa delle nozze, tardava, il suo padre Tobia era inquieto e diceva: «Chi sa per qual motivo mio figlio ritardi, e perchè sia trattenuto?
2 Chi sa che non sia morto Gabelo, e che nessuno gli restituisca quel danaro?»
3 E tanto lui che Anna sua moglie, divenuti molto tristi, cominciaron tutti e due a piangere, perchè il loro figlio non tornava nel tempo stabilito.
4 E la sua madre, versando lacrime inconsolabili, diceva: «Ahi, ahi! figlio mio, perchè ti abbiamo mandato così lontano, o luce degli occhi nostri, bastone della nostra vecchiaia, consolazione della nostra vita, speranza della nostra posterità?
5 Avendo in te solo ogni cosa, non ti dovevamo mandare lungi da noi».
6 Tobia le diceva: «Taci, non ti inquietare, che nostro figlio sta bene, ed è molto fedele quell'uomo col quale l'abbiamo mandato».
7 Ma essa non poteva darsi pace in nessuna maniera, e ogni giorno andava fuori di casa a guardare da tutte le parti, a girare per tutte le strade per le quali sperava ch'egli ritornasse, per vederlo, se fosse possibile, da lontano.
8 Ma Raguele diceva al suo genero: «Resta qui, ed io manderò a dar notizie della tua salute a tuo padre Tobia».
9 Tobia gli rispose: «Io so bene che ora mio padre e mia madre contano i giorni, con l'anima straziata».
10 Raguele, dopo aver fatte molte istanze a Tobia senza poterlo in nessun modo piegare, gli consegnò Sara e la metà di quanto aveva in servi, serve, armenti, cammelli, vacche e gran quantità di danaro, e lo lasciò partire pieno di salute e di contentezza,
11 dicendo: «L'angelo santo del Signore sia con voi nel viaggio e vi conduca sani e salvi; possiate trovar tutto bene dai vostri genitori, e possano i miei occhi vedere i vostri figli prima di morire».
12 Poi i genitori, abbracciata la loro figlia, la baciarono e la lasciarono partire,
13 raccomandandole di onorare i suoceri, d'amare il marito, di ben guidare la famiglia, di governare la casa, di comportarsi in modo da essere irreprensibile.