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Lo sposo torna a lodare la sposa -

Che vuoi mirare nella Sulamite, se non la danza degli accampamenti? - Quanto son belli i tuoi piedi nei sandali, o figlia di principe! Le giunture delle tue gambe son come monili lavorati per mano d'artista. Il tuo seno è una coppa rotonda ove non manca mai il liquore. Il tuo ventre è come un monte di grano circondato di gigli. Le tue due mammelle son come due caprioletti gemelli. Il tuo collo è come torre d'avorio, i tuoi occhi sembran le vasche di Esebon, che sono alla porta della figlia della moltitudine. Il tuo naso è come la torre del Libano che guarda contro Damasco. Il tuo capo è come il Carmelo, e le chiome del tuo capo son come la porpora del re legata nei canali. Quanto sei bella, quanto sei graziosa tra le delizie, o carissima. La tua statura è simile ad una palma, le tue mammelle son simili a grappoli. Io dissi: «Monterò sulla palma ne coglierò i frutti». Le tue mammelle saranno come grappoli di vite, e il profumo della tua bocca come quello delle mele. La tua gola è come vino squisito. - Degno d'esser bevuto dal mio diletto e lungamente assaporato tra le labbra e i denti. 10 Io sono del mio diletto, ed egli è tutto rivolto a me. 11 Vieni, o mio diletto, usciamo alla campagna, dimoriamo nei villaggi. 12 Andremo di buon mattino alle vigne, a veder se la vigna è fiorita, se i fiori sbocciano, se i melagrani sono in fiore: ivi ti darò il mio petto. 13 Le mandragole spandano fragranza, nelle nostre porte c'è ogni specie di pomi, nuovi e vecchi, e li ho serbati per te, o mio diletto.