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Ha caducità della vita spinge a chiedere perdono e aiuto

(Per la fine. A Iditun. Cantico di David), Io dissi: «Vigilerò su me stesso», per non peccare colla mia lingua. Posi un freno alla mia bocca, quando l'empio mi stava davanti. Ammutolii, mi umiliai, e tacqui più del conveniente, e il mio dolore si rincrudì. Si accese dentro di me il mio cuore, e un fuoco divampò dalle mie considerazioni. E la parola mi venne sulla lingua: Signore, fammi conoscere il mio fine e il numero dei miei giorni, affinchè io sappia quanto mi manca. Ecco, tu hai resi misurabili i miei giorni, e il mio essere è come un nulla dinanzi a te. Davvero è mera vanità ogni uomo vivente. Davvero l'uomo passa come un'ombra, e senza ragione si preoccupa: ammassa tesori, e non sa per chi l'abbia messi da parte. Ed ora qual'è la mia attesa, se non il Signore? Ogni mio bene è in te. Liberami da tutti i miei peccati. Tu mi hai esposto agli scherni dello stolto. 10 Ammutolisco, non apro la mia bocca, perchè è opera tua. 11 Allontana da me i tuoi flagelli: 12 Per l'aggravarsi della tua mano, io vengo meno sotto i tuoi castighi. È per le iniquità che tu punisci l'uomo e fai consumare la sua vita come una ragnatela. Davvero ogni uomo si preoccupa senza ragione. 13 Esaudisci la mia preghiera, o Signore, le mie suppliche, non restare insensibile alle mie lacrime. Non tacere; perchè io presso di te sono ospite, e pellegrino come tutti i miei padri. 14 Lasciami in pace, affinchè abbia un po' di refrigerio, prima di partire e di sparire per sempre.