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Pianto dell'esule (Salmo di David, di Geremia),

Sulle rive dei fiumi di Babilonia ci ponemmo a sedere e a piangere nel ricordarci di Sionne. Ai salici che vi erano appendemmo le nostre cetre. Perchè là quelli che ci avevan menati schiavi ci chiedevano dei canti, quelli che ci avevan portati via: «Cantateci qualcuno dei cantici di Sion». Come potremo cantare il cantico del Signore in terra straniera? Se io ti dimenticherò, o Gerusalemme, resti paralizzata la mia destra. Mi s'attacchi la lingua al palato se mi dimenticherò di te, se non porrò Gerusalemme al di sopra d'ogni mia gioia. O Signore, ricordati dei figli d'Edom, che nel giorno di Gerusalemme dicevano: «Spianatela, spianatela fino alle fondamenta». Infelice figlia di Babilonia, beato colui che ti tratterà come tu hai trattato noi! Beato chi afferrerà i tuoi bambini e li sbatterà contro le pietre.