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Detti del re Lamuele

Parole del re Lamuele, visione colla quale lo istruì sua madre. E che (dirti), o mio diletto? Che mai, o diletto del mio seno? Quale cosa, o diletto dei miei voti? Non dare i tuoi boni alle donne, e le tue ricchezze a distruggere i re. Non dare, o Lamuele, non dare il vino ai re; perchè non vi è segreto dove regna l'ebbrezza; perchè forse dopo aver bevuto, dimentican la legge, e tradiscon la causa dei figli del povero. Date la sicera agli afflitti, e il vino a quelli che hanno l'animo straziato. Che bevano e dimentichino la loro miseria, e non si ricordino più del loro dolere. Apri la tua bocca in favore del muto e per difendere la causa di tutti i pellegrini. Apri la tua bocca, decreta ciò che è giusto, e rendi giustizia all'indigente e al povero.

 

La donna forte

10 La donna forte chi potrà trovarla? Più delle perle venute dall'estremità della terra essa vale, 11 in lei confida il cuore del suo sposo e non mancheranno le ricchezze. 12 Essa gli darà sempre gioie e mai dispiaceri per tutto il tempo della sua vita. 13 Essa, procuratasi della lana e del lino, li lavora colle sue mani capaci. 14 Simile a nave mercantile, da lungi fa venire il suo vitto. 15 Alzandosi quando è ancor notte, distribuisce le porzioni ai suoi domestici, e il vitto alle sue ancelle. 16 Adocchiato un campo l'acquista, col frutto del suo lavoro pianta una vigna. 17 Essa cinge di forza i suoi fianchi e rende forte il suo braccio. 18 Avendo provato con gioia e veduto che il suo lavoro le frutta, non fa spegnere durante la notte la sua lucerna. 19 Mette mano alta cose forti, e le sue dita maneggiano il fuso. 20 Apre la mano ai miseri e stende le palme ai bisognosi. 21 Non teme per la sua famiglia i freddi della neve, chè tutti i suoi domestici han doppi vestiti. 22 Si è fatta una veste ricamata, e il suo vestito è di bisso e di porpora. 23 Rinomato è alle porte il suo marito, quando siede tra gli anziani del posto. 24 Essa fa dei finissimi tessuti e li vende, e delle cinture che dà al Cananeo. 25 Vestita di fortezza e di decoro può andar lieta incontro all'avvenire. 26 Apre la sua bocca alla sapienza, e la legge della bontà è nella sua lingua. 27 Sorveglia l'andamento della sua casa e non mangia il pane senza far nulla. 28 Sorgono i suoi figli a proclamarla oltremodo felice e il suo marito la loda. 29 «Molte figlie ammassarono ricchezze, ma tu le hai superate tutte». 30 L'avvenenza è un inganno, la bellezza è un'ombra: la donna che teme il Signore, quella sarà lodata. 31 Date a lei il frutto del suo lavoro, e le sue opere la lodino alle porte.