L'umiltà cristiana
1 Allora s'accostarono a Gesù i suoi discepoli e gli dissero: Chi è più grande nel regno dei cieli?
2 E Gesù chiamato un pargoletto, lo pose in mezzo a loro
3 e disse: In verità vi dico: se non mutate, e non divenite come pargoli, non entrerete nel regno dei cieli.
4 Chiunque pertanto diventerà umile come questo fanciullo, quello è il più grande nel regno dei cieli.
5 Chiunque accoglierà in nome mio un pargolo come questo, accoglie me.
Contro lo scandalo
6 Chi poi avrà scandalizzato uno di questi piccini che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina da asino e fosse sommerso nel fondo del mare.
7 Guai al mondo per gli scandali! Certo, è necessario che ci siano degli scandali, ma guai all'uomo per cui lo scandalo succede!
8 Or se la tua mano e il tuo piede t'è di scandalo, troncalo e gettalo via da te: meglio è per te giunger alla vita monco e zoppo che, con due mani o due piedi, essere gettato nel fuoco eterno.
9 E se l'occhio tuo ti è di scandalo cavatelo, e gettalo via da te, meglio è per te entrare nella vita con un occhio solo che esser gettato con due, nel fuoco dell'inferno.
10 Guardatevi dal disprezzare uno di questi fanciulli: vi assicuro che i loro angeli nei cieli vedon sempre il volto del Padre mio che è nei cieli.
La pecorella smarrita
11 Certamente il Figlio dell'uomo è venuto a salvare ciò che s'era perduto.
12 Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore ed una di esse si smarrisce, non lascia le novantanove sui monti e va a cercare la smarrita?
13 E se gli avvenga di trovarla, in verità vi dico si rallegra più di questa che delle novantanove non smarrite.
14 Così non è volontà del Padre vostro celeste che perisca uno solo di questi piccini.
Correzione fraterna
15 Se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e correggilo fra te e lui solo; se t'ascolta, hai guadagnato il tuo fratello.
16 E se non ti ascolta, prendi con te uno o due, affinchè per bocca di due o tre testimoni si stabilisca ogni cosa.
17 E se non ne fa caso, fallo sapere alla Chiesa; se poi non ascolta nemmeno la Chiesa, consideralo come un Gentile e un pubblicano.
Il perdono cristiano
18 In verità vi dico: quanto legherete sulla terra sarà legato nel cielo; e quanto scioglierete sulla terra sarà sciolto nel cielo.
19 Ancora vi dico: se due di voi s'accorderanno sulla terra a domandare qualsiasi cosa, sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli.
20 Perchè dove sono due o tre adunati in nome mio ci sono io in mezzo a loro.
21 Allora Pietro, accostatosi a lui, disse: Signore, fino a quante volte, se il mio fratello pecca contro di me, gli dovrò perdonare? fino a sette volte?
22 Gesù gli rispose: Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
Parabola del servitore spietato
23 Per questo il regno dei cieli è simile ad un re il quale volle fare i conti coi suoi servi.
24 Ed avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno che era debitore di dieci mila talenti.
25 E siccome ei non aveva da pagare, il padrone comandò che fosse venduto lui e la moglie ei figli e quanto aveva, e si saldasse il debito.
26 Ma il servo, gettatoglisi ai piedi, lo scongiurava con dire: Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto.
27 E il padrone, mosso a compassione di quel servo, lo lasciò andare condonandogli il debito.
28 Ma, uscito di lì, quel servo trovò uno dei suoi conservi che gli doveva cento danari; e presolo per la gola lo strangolava dicendo: Paga quanto mi devi.
29 E il conservo gettatoglisi ai piedi, si raccomandava dicendo: Abbi pazienza con me e ti soddisferò di tutto.
30 Ma costui non volle, anzi andò a farlo mettere in prigione fino a che non avesse pagato.
31 Ora i conservi vedendo quel che accadeva, grandemente contristati, andarono a riferirlo al padrone.
32 Allora il padrone chiamò quel servitore e gli disse: Servo iniquo, io ti ho condonato tutto quel debito perchè ti raccomandasti,
33 e non dovevi anche tu aver pietà d'un tuo conservo, come io l'ho avuta di te?
34 E sdegnato lo consegnò ai manigoldi, fino a che non avesse pagato tutto il debito.
35 Così anche il Padre mio farà a voi, se di cuore ognun di voi non perdona al proprio fratello.