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a chi teme il Signore non incoglierà male; ma nella tentazione Dio lo salverà e lo libererà da' mali. il savio non odia i comandamenti e la legge, e non sarà sbattuto [contro gli scogli] come una nave in burrasca. L'uomo assennato ha fiducia nella legge di Dio, e la legge è per lui fedele [come un oracolo]. Prepara il discorso e sarai ascoltato; raccogli il tuo sapere e rispondi. Come la ruota d'un carro son le interiora dello stolto, e come un asse che gira, i suoi pensieri. Come un cavallo stallone è l'amico beffardo: sotto chiunque lo monta, nitrisce.

 

La disuguaglianza tra gli uomini come nel creato.

Perchè un giorno sopravanza un altro, mentre la luce d'ogni giorno dell'anno [viene] dal sole? Dalla sapienza del Signore furono distinti, fatto che fu il sole, che obbedisce agli ordini; ed egli variò le stagioni e i loro giorni festivi, che in quelle son celebrati all'ora stabilita. 10 Alcuni di quei [giorni] Dio esaltò e santificò; altri di essi mise a far numero tra i giorni. E [così] tutti gli uomini [vengono] dalla polvere, e dalla terra, donde fu creato Adamo. 11 Nella pienezza della sapienza il Signore li distinse, e variò le loro vie: 12 alcuni di essi benedisse ed esaltò, e parte ne santificò e avvicinò a sè; e altri ne maledisse e umiliò, e li rovesciò dalla loro posizione. 13 Come la creta del vasaio è in mano sua perchè l'impasti e la formi, 14 e tutti i suoi destini dipendono dal beneplacito di lui; così l'uomo è in mano di colui che l'ha creato, il quale dà a lui secondo il suo giudizio. 15 Di fronte al male sta il bene e di fronte alla morte la vita: così di fronte al giusto il peccatore. E similmente osserva tutte le opere dell'Altissimo: [son sempre] a due a due, l'una opposta all'altra. 16 Or io mi son levato l'ultimo [tra i cultori della sapienza], e come uno che racimola dietro i vendemmiatori. 17 Nella benedizione del Signore ho sperato, e come uno che vendemmia ho riempito il tino. 18 Vedete come non per me solo ho lavorato, ma per tutti quelli che cercano d'istruirsi. 19 Ascoltatemi, o grandi del popolo, e voi, che presiedete alla società, prestate orecchio.

 

Conservare la propria autorità in famiglia: come trattare gli schiavi.

20 Al figliuolo e alla moglie, al fratello e all'amico non dar braccio su te durante la tua vita. E non abbandonare ad altri le tue ricchezze, perchè tu non abbia a pentirtene e supplicare per riaverle. 21 Fintantoché tu vivi e respiri, che nessuno pigli il tuo posto. 22 Meglio è che i figliuoli preghino te, che tu debba guardare [in supplice attesa] alle mani de' tuoi figliuoli. 23 In tutte le tue azioni resta tu il padrone: 24 non imprimer macchia alla tua riputazione. Sul punto di finire i giorni di tua vita, e nell'ora della tua morte, [allora] distribuisci la tua eredità, 25 pasto, bastone e soma all'asino: pane, castigo e lavoro allo schiavo. 26 Questi lavora [solo] se castigato, e cerca il riposo; lasciagli le mani sciolte, e cercherà la libertà. 27 Il giogo e la briglia fan piegare il collo rigido, e le continue fatiche domano lo schiavo; 28 per lo schiavo cattivo la tortura e i ceppi! Immergilo nel lavoro, che non stia ozioso; 29 perché di molto male l'ozio è maestro. 30 Mettilo al lavoro, come a lui si conviene: e se non t'obbedisce, domalo co' ceppi a' piedi. Ma non eccedere verso nessun uomo, e senza diritto non far nulla di grave, 31 Se hai uno schiavo fedele, sia per te come l'anima tua, trattalo come un fratello: perché col sangue dell'anima l'hai comprato. 32 Se ingiustamente lo maltratti, si darà alla fuga. 33 E se piglia e se ne va, non saprai a chi dimandarne, né per qual via andarne in cerca.