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Il buono e il cattivo governo. L'orgoglio.

Il principe saggio sa reggere il suo popolo, e il governo dell'uomo sensato è stabile. Quale il principe del popolo, tali i suoi ministri, e quale il governatore della città, tali i suoi abitanti. Un re ignorante manda in rovina il suo popolo; le città si popolano per il senno de' potenti. Nella mano del Signore è il dominio della terra, e a tempo opportuno prepone ad essa l'uomo adatto. Nella mano del Signore è la prosperità dell'uomo, e sulla fronte del magistrato imprime egli l'onore. Non ti rammentar [con rancore] di alcun torto col prossimo, e non far nulla [per vendicarti] quando ti s'è recata offesa. Odiosa al cospetto del Signore e degli uomini è la superbia, ed esecrabile è tutta l'iniquità delle genti. Da un popolo all'altro si trasferisce il regno, a causa delle ingiustizie, delle ingiurie, degli oltraggi e delle frodi. Nulla v'ha di più scellerato dell'avaro. Perchè insuperbisce la terra e la cenere? 10 Nulla v'ha di più iniquo che amare il danaro: un tale uomo invero vende anche l'anima sua, perchè [già] da vivo ha gettato via le sue viscere. 11 Ogni potentato ha vita breve: una lunga malattia stanca il medico. 12 Una breve malattia il medico la tronca: e così anche il re oggi è e domani muore. 13 Morto poi ch'è l'uomo, avrà in eredità rettili e bestie e vermi. 14 principio della superbia umana [È] l'apostatar dal Signore, 15 poiché dal suo creatore si allontana il cuore di lui. Il principio invero della superbia è il peccato, e chi a questa s'attiene, riboccherà di abominazioni, ed essa l'abbatterà per sempre. 16 Perciò il Signore coprì d'ignominia le adunanze de' malvagi, e li sterminò sino in fondo. 17 I troni de' principi superbi distrusse il Signore, e fece sedere al loro posto i mansueti, 18 Le radici delle nazioni superbe estirpò il Signore, e piantò gli umili al posto loro. 19 Le regioni delle genti mise a soqquadro il Signore, e le rovinò sino alle fondamenta. 20 Ne devastò parecchie e disperse gli abitanti, e cancellò la memoria loro dalla terra. 21 La memoria de' superbi dissipò Iddio, e conservò la memoria degli umili di sentimento. - 22 Non fu creata per gli uomini la superbia, nè l'iracondia per i nati di donna.

 

Il timor di Dio e la vanagloria.

23 Quella progenie d'uomini sarà onorata, che teme il Signore. Quella progenie d'uomini sarà disonorata, che trasgredisce i comandamenti del Signore. 24 Tra i fratelli è in onore il loro capo: e quel che temono il Signore saranno [in onore] agli occhi di lui. 25 Ricchi, nobili e poveri, il loro vanto è il timor di Dio. 26 Non dispregiare il giusto, ch'è povero, nè magnificare il peccatore ch'è ricco. 27 Il magnate e il magistrato e il potente sono in onore; ma nessuno di loro è più grande di chi teme il Signore. 28 Al servo sapiente faran da servi gli uomini liberi, e l'uomo prudente e istruito non mormorerà quand'è ripreso; ma l'ignorante non sarà onorato. 29 Non ti perdere in vanterie quando occorre agire, nè indugiare nel tempo dell'angustia. 30 Meglio chi lavora e abbonda d'ogni cosa, che chi [va a spasso o] si vanta e manca del pane. 31 Figliuolo, conserva nella mansuetudine l'anima tua, e dalle onore a seconda de' suoi meriti. 32 Colui che pecca contro se stesso chi lo stimerà giusto? e chi esalterà colui che disonora la propria vita? 33 Il povero è onorato per la sua scienza e il suo timor [di Dio], e c'è chi è onorato per la sua ricchezza. 34 Ma chi è onorato nella povertà, quanto più [lo sarà] nella ricchezza? chi è onorato nella ricchezza, tema la povertà,