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Dopo la sconfitta. - Sperando nella futura vittoria

Al corifeo: sopra «Giglio del testimonio». Ode [Carme] didattico (?) di David. Quando egli mise a ferro e fuoco la Siria mesopotamica e [la Siria di] Sobal, e Joab tornò indietro e battè l'Idumea nella valle delle saline, [sconfiggendo] dodicimila [soldati]. O Dio, ci hai rigettati e disfatti; ti sei sdegnato: restaura le nostre forze! Hai scosso la terra nostra e l'hai squarciata: risana le sue crepe, poiché rovina! Hai fatto provare al tuo popolo cose dure, ci hai abbeverato con vino d'angoscia. [Tuttavia] a quei che ti temono hai [già] dato un vessillo, onde sfuggano all'arco [de' nemici]. Perchè, sian liberati i tuoi diletti, salva[li] con la tua destra ed esaudiscimi. Dio parlò nel santuario: «Esulterò: spartirò Sichem, e la valle di Succoth misurerò. Mio è Galaad e mio è Manasse; ed Efraim è la difesa del mio capo; Giuda è il mio scettro. 10 Moab è il catino del mio lavacro, in Idumea stendo il mio calzare, a me i Filistei sono soggetti». 11 Chi mi condurrà nella città fortificata? chi mi condurrà fino in Idumea? 12 Non tu forse, o Dio, che ci hai rigettati, e più non uscisti, o Dio, co' nostri eserciti? 13 Dacci aiuto tu [e liberaci] dalla tribolazione, perchè vano è il soccorso dell'uomo. 14 Con Dio noi faremo prodezze, ed egli annienterà i nostri oppressori!