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Partiti che furono quelli. Giuditta rientrò nel suo oratorio; vestitasi di cilizio si sparse di cenere il capo, e prostratasi innanzi al Signore alzò a lui la voce dicendo: «Signore Dio di Simeon mio padre, che gli desti la spada per castigar gli stranieri i quali nella loro immondezza avevan violata ed oltraggiata con sua confusione una vergine; tu che facesti divenir preda le loro donne, andare schiave le loro figlie e tutte le loro sostanze esser divise fra i tuoi servi che avevano zelato l'onor tuo; soccorri, ti prego, a me vedova, Signore Dio mio. Poiché tu facesti quelle cose dapprima, ed altre ne pensasti dopo, e quel che tu volesti fu fatto. Poiché tutte le vie ti sono aperte, e nella tua provvidenza hai posti i tuoi giudizi.» Guarda ora al campo degli Assiri come già degnasti guardare a quello degli Egiziani, quando armati inseguivano i tuoi servi, fidando ne' loro carri, nella loro cavalleria, e nella moltitudine dei loro armati. Ma tu ti voltasti verso il loro campo, e le tenebre li avvolsero. L'abisso fermò i loro passi, e le acque li ricoprirono. Così, Signore, accade anche a questi, che confidano nel loro numero, e si gloriano de' carri e delle aste e degli scudi e dei dardi e delle lance, 10 e non sanno che sei tu il nostro Dio il quale sin da principio hai disperso gli eserciti, ed il nome tuo è "Il Signore". 11 Alza il tuo braccio come da principio, e spezza con la tua forza la forza loro. La tua collera fiacchi la potenza di quelli che si ripromettono di violare i tuoi santuarii, di profanare il tabernacolo del nome tuo, e d'abbattere con la loro spada i corni del tuo altare. 12 Fa', Signore, che dalla sua stessa spada venga recisa la sua superbia. 13 Sia egli preso da me al laccio de' suoi occhi, e tu percuotilo con la dolcezza del mio parlare. 14 Da' all'animo mio fermezza per disprezzarlo, e forza per abbatterlo. 15 Sarà invero un monumento al tuo nome, che la mano d'una donna l'abbia atterrato. 16 La tua potenza, Signore, non sta nel numero; nè la tua compiacenza nella forza de' cavalli; sin da principio i superbi non ti piacquero, e sempre invece ti piacque la preghiera degli umili e dei mansueti. 17 Dio de' cieli, creatore dell'acque, Signore di tutte le creature, esaudisci me miserabile che ti supplico e confido nella tua misericordia. 18 Ricordati del tuo patto, Signore; poni tu le parole nella mia bocca, e rafforza nel mio cuore la risoluzione, affinchè la casa tua rimanga a te consacrata, 19 e tutte le genti riconoscano che tu sei Dio, e non ve n'è altri fuori di te»,