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“In quel giorno vi sarà una fonte aperta per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l’impurità. In quel giorno avverrà”, dice l’Eterno degli eserciti, “che io sterminerò dal paese i nomi degli idoli, e non saranno più nominati; farò anche sparire dal paese i profeti e gli spiriti immondi. Avverrà che, se qualcuno farà ancora il profeta, suo padre e sua madre che lo hanno generato gli diranno: ‘Tu non vivrai, perché dici delle menzogne nel nome dell’Eterno’; e suo padre e sua madre che lo hanno generato lo trafiggeranno perché fa il profeta. In quel giorno avverrà che i profeti avranno vergogna, ognuno della visione che proferiva quando profetizzava; non si metteranno più il mantello di pelo per mentire. Ognuno di essi dirà: ‘Io non sono profeta; sono un coltivatore della terra; qualcuno mi comprò fin dalla mia giovinezza’. Gli si domanderà: ‘Che sono quelle ferite che hai nelle mani?’, egli risponderà: ‘Sono le ferite che ho ricevuto nella casa dei miei amici’”.

 

Israele dopo la sua conversione

“Insorgi, o spada, contro il mio pastore, e contro l’uomo che mi è compagno!”, dice l’Eterno degli eserciti. “Colpisci il pastore, e siano disperse le pecore! io volgerò la mia mano sui piccoli. In tutto il paese avverrà”, dice l’Eterno, “che i due terzi saranno sterminati, periranno, ma l’altro terzo sarà lasciato. Metterò quel terzo nel fuoco e lo raffinerò come si raffina l’argento, lo proverò come si prova l’oro; essi invocheranno il mio nome e io li esaudirò; io dirò: ‘È il mio popolo!’, ed esso dirà: ‘L’Eterno è il mio Dio!’”.