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Il rifiuto del Messia, causa di una nuova rovina per Israele

Libano, apri le tue porte e il fuoco divori i tuoi cedri! Urla, cipresso, perché il cedro è caduto e gli alberi magnifici sono devastati! Urlate, querce di Basan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta! Si odono i lamenti dei pastori perché la loro gloria è distrutta; si ode il ruggito dei leoncelli perché le rive rigogliose del Giordano sono devastate.

Così parla l’Eterno, il mio Dio: “Pasci le mie pecore destinate al macello, che i compratori uccidono senza rendersi colpevoli, e delle quali i venditori dicono: ‘Sia benedetto l’Eterno, io mi arricchisco!’, e che i loro pastori non risparmiano affatto. Poiché io non risparmierò più gli abitanti del paese”, dice l’Eterno, “anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balìa del suo prossimo e in balìa del suo re; essi schiacceranno il paese e io non libererò nessuno dalle loro mani”. Allora io mi misi a pascolare le pecore destinate al macello e, perciò, le più misere del gregge. Mi presi due bastoni; chiamai l’uno Favore e l’altro Vincoli, e mi misi a pascolare il gregge. Eliminai tre pastori in un mese; persi la pazienza con loro, e anche loro si disgustarono di me. Io dissi: “Non vi porterò più al pascolo; la moribonda muoia, quella che sta per perire perisca, e quelle che restano divorino l’una la carne dell’altra”. 10 Presi dunque il mio bastone Favore e lo spezzai, per annullare il patto che avevo stretto con tutti i popoli. 11 Quello fu annullato in quel giorno, e le pecore più misere del gregge che mi osservavano conobbero che quella era la parola dell’Eterno. 12 Io dissi loro: “Se vi sembra giusto, datemi il mio salario; se no, lasciate stare”. Ed essi mi pesarono il mio salario: trenta sicli d’argento. 13 L’Eterno mi disse: “Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo con il quale mi hanno valutato!”. Io presi i trenta sicli d’argento e li gettai nella casa dell’Eterno per il vasaio. 14 Poi spezzai l’altro bastone, Vincoli, per rompere la fratellanza fra Giuda e Israele. 15 L’Eterno mi disse: “Prenditi anche gli arnesi di un pastore insensato. 16 Perché, ecco, io susciterò nel paese un pastore che non si curerà delle pecore che periscono, non cercherà le disperse, non guarirà le ferite, non nutrirà quelle che stanno in piedi, ma mangerà la carne delle grasse e strapperà loro perfino le unghie. 17 Guai al pastore stolto, che abbandona il gregge! La spada gli colpirà il braccio e l’occhio destro. Il braccio gli seccherà del tutto, e l’occhio destro gli si spegnerà completamente”.