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Il libretto aperto dato a Giovanni

Vidi un altro angelo potente che scendeva dal cielo, avvolto in una nuvola; sopra il suo capo vi era l’arcobaleno; la sua faccia era come il sole e i suoi piedi come colonne di fuoco; egli aveva in mano un libretto aperto e posò il suo piede destro sul mare e il sinistro sulla terra; e gridò a gran voce come un leone che ruggisce e, quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le loro voci. Quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per scrivere, ma udii una voce dal cielo che mi disse: “Sigilla le cose che i sette tuoni hanno detto e non le scrivere”. Poi l’angelo che avevo visto stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra al cielo e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, la terra e le cose che sono in essa, il mare e le cose che sono in esso, che non ci sarebbe stato più indugio, ma che nei giorni della voce del settimo angelo, quando egli avrebbe suonato, si sarebbe compiuto il mistero di Dio, secondo ciò che egli ha annunciato ai suoi servitori, i profeti.

Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo e disse: “Va’, prendi il libro che è aperto in mano all’angelo che sta in piedi sul mare e sulla terra”. Io andai dall’angelo, dicendogli di darmi il libretto. Ed egli mi disse: “Prendilo e divoralo: esso sarà amaro alle tue viscere, ma in bocca ti sarà dolce come miele”. 10 Presi il libretto dalla mano dell’angelo e lo divorai; mi fu dolce in bocca, come miele, ma quando lo ebbi divorato, le mie viscere sentirono amarezza. 11 E mi fu detto: “Bisogna che tu profetizzi di nuovo sopra molti popoli, nazioni, lingue e re”.