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Di Davide. Cantico.

Beato l’uomo a cui la trasgressione è perdonata

e il cui peccato è coperto!

Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità

e nel cui spirito non c’è inganno!

Mentre io ho taciuto le mie ossa si sono consumate

mentre gemevo tutto il giorno.

Poiché giorno e notte la tua mano si aggravava su di me,

il mio vigore inaridiva come per arsura d’estate. [Pausa]

Davanti a te ho ammesso il mio peccato,

non ho taciuto la mia iniquità.

Io ho detto: “Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno”;

e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. [Pausa]

Perciò ogni uomo pio t’invochi nel tempo che puoi essere trovato;

e quando straripino le grandi acque,

esse, per certo, non giungeranno fino a lui.

Tu sei il mio rifugio, tu mi proteggerai nelle avversità,

tu mi circonderai di canti di liberazione. [Pausa]

Io ti ammaestrerò e ti insegnerò la via

per la quale devi camminare;

io ti consiglierò e avrò gli occhi su te.

Non siate come il cavallo

e come il mulo che non hanno intelletto,

la cui bocca bisogna frenare con morso e con briglia,

altrimenti non ti si accostano!

10 Molti dolori aspettano l’empio;

ma chi confida nell’Eterno, la sua grazia lo circonderà.

11 Rallegratevi nell’Eterno e fate festa, o giusti!

Giubilate voi tutti che siete retti di cuore!