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Congiura contro Gesù

(Matteo 26:1-5; Marco 14:1, 2; Giovanni 11:47-54)

La festa degli Azzimi, detta la Pasqua, si avvicinava e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farlo morire, perché temevano il popolo.

Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era del numero dei dodici. Egli andò a conferire con i capi sacerdoti e i capitani su come lo avrebbe dato loro nelle mani. Essi se ne rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro. Egli fu d’accordo e cercava l’opportunità di farlo di nascosto alla folla.

 

L’ultima Pasqua

(Matteo 26:17-25; Marco 14:12-21; cfr. Giovanni 13:1-17)

Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva sacrificare la Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: “Andate a prepararci la Pasqua, affinché la mangiamo”. Essi gli dissero: “Dove vuoi che la prepariamo?”. 10 Ed egli disse loro: “Ecco, quando sarete entrati nella città, vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d’acqua; seguitelo nella casa dove egli entrerà. 11 E dite al padrone di casa: ‘Il Maestro ti manda a dire: dov’è la stanza nella quale mangerò la Pasqua con i miei discepoli?’. 12 Ed egli vi mostrerà di sopra una grande sala ammobiliata; lì apparecchiate”. 13 Ed essi andarono, trovarono come egli aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

 

La cena del Signore

(Matteo 26:26-29; Marco 14:22-25; cfr. Giovanni 13:18-30)

14 E, quando giunse l’ora, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. 15 Egli disse loro: “Ho grandemente desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima che io soffra, 16 poiché io vi dico che non la mangerò più finché sia compiuta nel regno di Dio”. 17 E, preso un calice, rese grazie e disse: “Prendete questo e distribuitelo fra voi, 18 perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio”.

19 Poi, avendo preso del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Questo è il mio corpo, il quale è dato per voi: fate questo in memoria di me”. 20 Allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice, dicendo: “Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, il quale è sparso per voi”.

21 “Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me a tavola. 22 Perché il Figlio dell’uomo, certo, se ne va, come è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale è tradito!”. 23 Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni gli altri chi sarebbe mai stato, tra di loro, a fare questo.

 

Chi sia il più grande

(Matteo 20:20-28; Marco 10:42-45)

24 Nacque poi anche una contesa fra loro per sapere chi di loro fosse reputato il più grande. 25 Ma egli disse loro: “I re delle nazioni le signoreggiano e quelli che hanno autorità su di esse sono chiamati benefattori. 26 Ma tra voi non deve essere così; anzi, il maggiore fra voi sia come il minore, e chi governa come colui che serve. 27 Poiché chi è maggiore, colui che è a tavola oppure colui che serve? Non è forse colui che è a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve. 28 Ora voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove 29 e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, 30 affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele”.

 

Gesù avverte Pietro del suo rinnegamento

(Matteo 26:30-35; Marco 14:26-31; Giovanni 13:36-38)

31 “Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano, 32 ma io ho pregato per te affinché la tua fede non venga meno; tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli”. 33 Ma egli gli disse: “Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte”. 34 E Gesù: “Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi”.

35 Poi disse loro: “Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi è mai mancato niente?”. Ed essi risposero: “Niente”. Ed egli disse loro: 36 “Ma ora, chi ha una borsa la prenda; così pure una sacca e chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. 37 Poiché io vi dico che ciò che è scritto deve essere adempiuto in me: ‘Ed egli è stato annoverato tra i malfattori’. Infatti, le cose che si riferiscono a me stanno per compiersi”. 38 Ed essi dissero: “Signore, ecco qui due spade!”. Ma egli disse loro: “Basta!”.

 

Gesù nel giardino del Getsemani

(Matteo 26:36-46; Marco 14:32-42)

39 Poi, essendo uscito, andò come suo solito al monte degli Ulivi e anche i discepoli lo seguirono.

40 Giunto sul luogo, disse loro: “Pregate di non entrare in tentazione”. 41 Egli si separò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo: 42 “Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta”.

43 Un angelo gli apparve dal cielo per rafforzarlo. 44 Ed essendo in agonia, egli pregava ancora più intensamente e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadevano a terra. 45 E, dopo aver pregato, si alzò, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza 46 e disse loro: “Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione”.

 

Tradimento di Giuda e arresto di Gesù

(Matteo 26:47-56; Marco 14:43-52; Giovanni 18:1-11)

47 Mentre parlava ancora, ecco una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei dodici, la precedeva e si accostò a Gesù per baciarlo. 48 Ma Gesù gli disse: “Giuda, tu tradisci il Figlio dell’uomo con un bacio?”.

49 Quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per succedere, dissero: “Signore, dobbiamo colpire con la spada?”. 50 E uno di loro percosse il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio destro. 51 Ma Gesù rivolse loro la parola e disse: “Lasciate, basta!”. E toccato l’orecchio di quello, lo guarì.

52 Gesù disse ai capi sacerdoti, ai capitani del tempio e agli anziani che erano venuti contro di lui: “Voi siete usciti con spade e bastoni, come contro a un ladrone; 53 mentre ero ogni giorno con voi nel tempio, non mi avete mai messo le mani addosso, ma questa è la vostra ora e la potenza delle tenebre”.

54 Dopo averlo arrestato, lo portarono via e lo condussero dentro la casa del sommo sacerdote; Pietro seguiva da lontano.

 

Gesù rinnegato da Pietro

(Matteo 26:57, 58, 69-75; Marco 14:53, 54, 66-72; Giovanni 18:15-27)

55 Essi accesero un fuoco in mezzo al cortile e vi si misero a sedere intorno; Pietro si sedette in mezzo a loro. 56 Una serva, vedutolo sedere presso il fuoco e avendolo guardato fisso, disse: “Anche costui era con lui”. 57 Ma egli negò, dicendo: “Donna, io non lo conosco”. 58 Poco dopo, un altro lo vide e disse: “Anche tu sei di quelli”. Ma Pietro rispose: “O uomo, non lo sono”. 59 Trascorsa circa un’ora, un altro affermava lo stesso, dicendo: “Certo, anche costui era con lui, poiché è Galileo”. 60 Ma Pietro disse: “O uomo, io non so quello che dici”. E subito, mentre parlava ancora, il gallo cantò. 61 E il Signore, voltatosi, guardò Pietro e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: “Prima che il gallo canti oggi, tu mi rinnegherai tre volte”. 62 E uscito fuori pianse amaramente.

 

Gesù davanti al Sinedrio

(Matteo 26:57-68; Marco 14:53-65)

63 Gli uomini che tenevano Gesù lo schernivano, percuotendolo, 64 e, avendolo bendato, gli domandavano: “Indovina, profeta, chi ti ha percosso?”. 65 E, bestemmiando, dicevano molte altre cose contro di lui.

66 Appena fu giorno, gli anziani del popolo, i capi sacerdoti e gli scribi si radunarono e lo condussero nel loro Sinedrio, dicendo: 67 “Se tu sei il Cristo, diccelo”. Ma egli disse loro: “Se ve lo dicessi, non credereste 68 e, se io vi facessi delle domande, non rispondereste. 69 Ma da ora in avanti il Figlio dell’uomo sarà seduto alla destra della potenza di Dio”. 70 E tutti dissero: “Sei tu dunque il Figlio di Dio?”. Ed egli rispose loro: “Voi lo dite, poiché io lo sono”. 71 E quelli dissero: “Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? Noi stessi lo abbiamo udito dalla sua bocca”.