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Ezechia ammalato. La vita gli è prolungata di quindici anni

In quel tempo Ezechia si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia, figlio di Amots, si recò da lui, e gli disse: “Così parla l’Eterno: ‘Metti ordine alle cose della tua casa; perché morirai e non guarirai’”. Allora Ezechia voltò la faccia verso il muro e fece una preghiera all’Eterno, dicendo: “O Eterno, ti supplico, ricordati che ho camminato nel tuo cospetto con fedeltà e con integrità di cuore, e che ho fatto ciò che è buono ai tuoi occhi”. Ezechia scoppiò in un grande pianto. Isaia non era ancora giunto nel centro della città, quando la parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini: “Torna indietro, e di’ a Ezechia, principe del mio popolo: ‘Così parla l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla casa dell’Eterno. Aggiungerò alla tua vita quindici anni, libererò te e questa città dalle mani del re d’Assiria e proteggerò questa città per amore di me stesso, e per amore di Davide mio servo’”. Poi Isaia disse: “Prendete un impiastro di fichi secchi!”. Lo presero, e lo misero sull’ulcera, e il re guarì. Ezechia aveva detto a Isaia: “Da quale segno riconoscerò che l’Eterno mi guarirà e che fra tre giorni salirò alla casa dell’Eterno?”. E Isaia gli aveva risposto: “Eccoti da parte dell’Eterno il segno dal quale riconoscerai che l’Eterno adempirà la parola che ha pronunciato: ‘Vuoi tu che l’ombra si allunghi per dieci gradini oppure retroceda di dieci gradini?’”. 10 Ezechia rispose: “È facile che l’ombra si allunghi per dieci gradini; no, l’ombra retroceda piuttosto di dieci gradini”. 11 E il profeta Isaia invocò l’Eterno, il quale fece retrocedere l’ombra di dieci gradini sui gradini di Acaz, sui quali era discesa.

 

Arrivo di un’ambasciata babilonese

12 In quel tempo, Berodac-Baladan, figlio di Baladan, re di Babilonia, mandò una lettera e un dono a Ezechia, perché aveva sentito che Ezechia era stato ammalato. 13 Ezechia diede udienza agli ambasciatori, e mostrò loro la casa dove erano tutte le sue cose preziose, l’argento, l’oro, gli aromi, gli oli finissimi, il suo arsenale, e tutto quello che si trovava nei suoi magazzini. Non ci fu cosa nella sua casa e in tutti i suoi domini, che Ezechia non mostrasse loro. 14 Allora il profeta Isaia si recò dal re Ezechia, e gli disse: “Che cosa hanno detto quegli uomini? Da dove sono venuti?”. Ezechia rispose: “Sono venuti da un paese lontano: da Babilonia”. 15 Isaia disse: “Che cosa hanno visto in casa tua?”. Ezechia rispose: “Hanno visto tutto quello che è in casa mia; non c’è cosa nei miei tesori, che io non gli abbia mostrato”. 16 Allora Isaia disse a Ezechia: “Ascolta la parola dell’Eterno: 17 ‘Ecco, stanno per venire i giorni in cui tutto quello che è in casa tua e tutto quello che i tuoi padri hanno accumulato fino al giorno d’oggi, sarà trasportato a Babilonia; e non ne rimarrà nulla’, dice l’Eterno. 18 ‘E alcuni dei tuoi figli che saranno usciti da te, che tu avrai generato, saranno presi per farne degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia’”. 19 Ed Ezechia rispose a Isaia: “La parola dell’Eterno che tu hai pronunciato, è buona”. E aggiunse: “Sì, se almeno ci sarà pace e sicurezza durante i miei giorni”. 20 Il resto delle azioni di Ezechia, tutte le sue prodezze, e come egli fece il serbatoio e l’acquedotto portando l’acqua nella città, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 21 Ezechia si addormentò con i suoi padri, e Manasse, suo figlio, regnò al suo posto.