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SEGUITO DELLA STORIA DEI RE DI GIUDA E DEI RE D’ISRAELE, DA GIOSAFAT E DALLA MORTE DI ACAB FINO ALLA DISTRUZIONE DEL REGNO D’ISRAELE

(capitoli da 1 a 17)

Malattia di Acazia, re d’Israele. Intervento di Elia. Morte di Acazia

Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò contro Israele. Acazia cadde dalla ringhiera della sala superiore di un suo appartamento a Samaria, e si ammalò; spedì dei messaggeri, dicendo loro: “Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron, per sapere se mi riprenderò da questa malattia”. Ma un angelo dell’Eterno disse a Elia il Tisbita: “Alzati, sali incontro ai messaggeri del re di Samaria, e di’ loro: ‘È forse perché non c’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron? Perciò, così dice l’Eterno: ‘Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma di certo morirai’”. Ed Elia se ne andò. I messaggeri tornarono da Acazia, il quale disse loro: “Perché siete tornati?”. E quelli risposero: “Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: ‘Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: Così dice l’Eterno: È forse perché non c’è alcun Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron? Perciò, non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morirai’”. E Acazia chiese loro: “Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto queste parole?”. Quelli gli risposero: “Era un uomo vestito di pelo, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi”. E Acazia disse: “È Elia il Tisbita!”. Allora mandò un capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia a Elia; egli salì e trovò Elia che stava seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: “O uomo di Dio, il re dice: ‘Scendi!’”. 10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!”. E dal cielo scese del fuoco che consumò lui e i suoi cinquanta. 11 Acazia mandò di nuovo un altro capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia, il quale si rivolse a Elia e gli disse: “O uomo di Dio, il re dice così: ‘Fa’ presto, scendi!’”. 12 Elia rispose e disse loro: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini”. E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta. 13 Acazia mandò di nuovo un terzo capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso di lui, gli si gettò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: “O uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa ai tuoi occhi! 14 Ecco che del fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani di cinquanta uomini con le loro compagnie; ma ora la mia vita sia preziosa ai tuoi occhi”. 15 E l’angelo dell’Eterno disse a Elia: “Scendi con lui; non avere timore di lui”. Elia dunque si alzò, scese con il capitano, andò dal re, e gli disse: 16 “Così dice l’Eterno: ‘Poiché tu hai spedito dei messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron, come se non ci fosse nessun Dio da poter consultare in Israele, perciò tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma di certo morirai’”. 17 E Acazia morì, secondo la parola dell’Eterno pronunciata da Elia. Ieoram cominciò a regnare al suo posto, il secondo anno di Ieoram, figlio di Giosafat re di Giuda, perché Acazia non aveva figli. 18 Il resto delle azioni compiute da Acazia sta scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele.