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Tradimento di Giuda e arresto di Gesù

(Matteo 26:36-56; Marco 14:32-52; Luca 22:39-53)

Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli di là dal torrente Chedron, dov’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli.

Giuda, che lo tradiva, conosceva anch’egli quel luogo, perché Gesù si era ritrovato là molte volte con i suoi discepoli. Giuda dunque, presa la coorte e delle guardie mandate dai capi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi.

Ma Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: “Chi cercate?”. Gli risposero: “Gesù il Nazareno!”. Gesù disse loro: “Io sono”. E Giuda, che lo tradiva, era anch’egli là con loro. Come dunque ebbe detto loro: “Io sono”, indietreggiarono e caddero in terra.

Egli dunque domandò loro di nuovo: “Chi cercate?”. Essi dissero: “Gesù il Nazareno”. Gesù rispose: “Vi ho detto che sono io; se dunque cercate me, lasciate andare questi”. E ciò affinché si adempisse la parola che egli aveva detto: “Di quelli che tu mi hai dato, non ne ho perduto nessuno”.

10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la sguainò, colpì il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio destro. Il nome di quel servo era Malco. 11 Ma Gesù disse a Pietro: “Rimetti la tua spada nel fodero; non berrò io il calice che il Padre mi ha dato?”.

 

Gesù è fatto comparire davanti ad Anna e Caiafa

(Matteo 26:57-68; Marco 14:53-65; Luca 22:63-71)

12 Allora la coorte, il tribuno e le guardie dei Giudei presero Gesù, lo legarono 13 e lo condussero prima da Anna, perché era suocero di Caiafa, il quale era sommo sacerdote di quell’anno. 14 Ora Caiafa era quello che aveva consigliato ai Giudei che fosse utile che un uomo solo morisse per il popolo.

 

Gesù rinnegato da Pietro

(Matteo 26:69-75; Marco 14:66-72; Luca 22:54-62)

15 Intanto Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesù; quel discepolo era noto al sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote, 16 ma Pietro stava di fuori, alla porta. Allora quell’altro discepolo che era noto al sommo sacerdote uscì, parlò con la portinaia e fece entrare Pietro. 17 La serva portinaia dunque disse a Pietro: “Non sei anche tu dei discepoli di quest’uomo?”. Egli disse: “Non lo sono”. 18 Ora i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e stavano là a scaldarsi; anche Pietro stava con loro e si scaldava.

19 Il sommo sacerdote dunque interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. 20 Gesù gli rispose: “Io ho parlato apertamente al mondo; ho sempre insegnato nelle sinagoghe e nel tempio, dove tutti i Giudei si radunano, e non ho detto nulla in segreto. Perché m’interroghi? 21 Domanda a quelli che mi hanno udito, quello che ho detto loro; ecco, essi sanno le cose che ho dette”. 22 E come ebbe detto questo, una delle guardie che gli stava vicino, diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: “Così rispondi al sommo sacerdote?”. 23 Gesù gli disse: “Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto, ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?”.

24 Quindi Anna lo mandò legato a Caiafa, sommo sacerdote.

25 Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi e gli dissero: “Non sei anche tu dei suoi discepoli?”. Egli lo negò e disse: “Non lo sono”. 26 Uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse: “Non ti ho visto nel giardino con lui?”. 27 Pietro lo negò di nuovo e subito il gallo cantò.

 

Gesù davanti a Pilato

(Matteo 27:1, 2, 11-14; Marco 15:1-5; Luca 23:1-5)

28 Poi, da Caiafa, condussero Gesù nel pretorio. Era mattina ed essi non entrarono nel pretorio per non contaminarsi, così da poter mangiare la Pasqua. 29 Pilato dunque uscì fuori verso di loro e domandò: “Quale accusa portate contro quest’uomo?”. 30 Essi risposero e gli dissero: “Se costui non fosse un malfattore, non te lo avremmo dato nelle mani”. 31 Pilato quindi disse loro: “Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge”. I Giudei gli dissero: “A noi non è lecito far morire nessuno”. 32 E ciò affinché si adempisse la parola che Gesù aveva detta, indicando di quale morte doveva morire.

33 Pilato dunque rientrò nel pretorio, chiamò Gesù e gli disse: “Sei tu il Re dei Giudei?” 34 Gesù gli rispose: “Dici questo di tuo, oppure altri te l’hanno detto di me?” 35 Pilato gli rispose: “Sono io forse giudeo? La tua nazione e i capi sacerdoti t’hanno messo nelle mie mani; che hai fatto?”. 36 Gesù rispose: “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei, ma ora il mio regno non è di qui”. 37 Allora Pilato gli disse: “Ma, dunque, tu sei re?”. Gesù rispose: “Tu lo dici, io sono re; sono nato per questo e per questo sono venuto nel mondo, per testimoniare della verità. Chiunque è per la verità ascolta la mia voce”.

38 Pilato gli disse: “Che cos’è verità?”.

 

La folla sceglie Barabba

(Matteo 27:15-21; Marco 15:6-14; Luca 23:13-23)

E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: “Io non trovo nessuna colpa in lui.
39 Ma voi avete l’usanza che io vi liberi uno per la Pasqua; volete dunque che vi liberi il Re dei Giudei?”. 40 Allora gridarono di nuovo: “Non costui, ma Barabba!”. Ora Barabba era un ladrone.