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Settima replica di Giobbe

Allora Giobbe rispose e disse:

“Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di contenere il mio gemito. Oh, sapessi dove trovarlo! potessi arrivare fino al suo trono! Esporrei la mia causa davanti a lui, riempirei di argomenti la mia bocca. Saprei quello che mi risponderebbe, e capirei quello che avrebbe da dirmi. Contenderebbe egli con me con la sua grande potenza? No! invece, mi presterebbe attenzione. Là troverebbe un uomo retto a discutere con lui, e sarei assolto per sempre dal mio giudice. Ma, ecco, se vado a oriente, egli non c’è; se a occidente, non lo trovo; se a settentrione, quando vi opera, io non lo vedo; egli si nasconde nel meridione, io non lo scorgo. 10 Ma la via che io percorro egli la conosce; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l’oro. 11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi sono tenuto sulla sua via senza deviare; 12 non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca. 13 Ma la sua decisione è una; chi lo farà cambiare? Quello che egli desidera, lo fa; 14 egli eseguirà quello che di me ha decretato; e di cose come queste ne ha molte in mente. 15 Perciò davanti a lui io sono atterrito; quando ci penso, ho paura di lui. 16 Iddio mi ha tolto il coraggio, l’Onnipotente mi ha spaventato. 17 Questo mi annienta: non le tenebre, non la fitta oscurità che mi ricopre.